Roma, 3 febbraio 2012 - Alle prossime elezioni politiche Silvio Berlusconi non si ricandiderà alla guida del governo e si limiterà a un ruolo di "padre fondatore" nel Pdl. L'ex premier lo ribadisce in un'intervista rilasciata al britannico Financial Times. "Sono ancora giovane" ma "ora mi sono fatto da parte, anche nel partito", ha ricordato l’ex presidente del Consiglio confermando la sua preferenza per Angelino Alfano come futuro candidato premier del centrodestra.

Il Cavaliere definisce infatti l'attuale segretario del Pdl il suo "erede", ma precisa che il suo partito ''farà le primarie per scegliere il candidato a primo ministro''. Berlusconi rivendica poi il merito di aver lasciato "con senso di responsabilità" Palazzo Chigi per non esporre ancora l’Italia "a terribili campagne mediatiche" come quelle che aveva subito "dai media italiani e stranieri", che rimproveravano a lui e al suo governo lo spread alle stelle e la caduta delle Borse.

L'ex premier riafferma anche il massimo sostegno all'esecutivo Monti, "come dimostrato finora". "La speranza è che questo governo, che è sostenuto per la prima volta da tutto il Parlamento, avrà la possibilità di proporre grandi riforme strutturali a partire da quelle dell’architettura istituzionale, senza la quale non possiamo pensare di avere un Paese moderno e davvero democratico e libero". Infine l’ex premier si dice "sereno" per i processi in corso che lo vedono imputato, dal caso Mills a quello Ruby.