Roma, 6 febbraio 2012 - Luigi Lusi non fa più parte del Pd "perché incompatibile" con il partito. Lo ha comunicato presidente della commissione di garanzia del Partito democratico, Luigi Berlinguer, spiegando che tecnicamente l'ex tesoriere della Margherita "è stato cancellato dagli iscritti del Pd".

L'espulsione non esiste più "in quasi tutti gli statuti dei partiti. La forma di esclusione si chiama cancellazione dalle liste degli iscritti. Ma concettualmente è la stessa cosa", ha puntualizzato Berlinguer. "Lusi non è più membro del Pd. La decisione è stata assunta all’unanimità e non è appellabile perché non c’è un organo superiore alla Commissione dei garanti", ha aggiunto. "Queste decisioni sono sempre tristi perché riguardano una patologia ma noi abbiamo gli antibiotici", ha proseguito Berlinguer.

La cacciata di Lusi, accusato di aver spostato 13 milioni di euro dalle casse del partito, non inficerà la sua elezione a senatore della Repubblica. "Non è una cosa giuridicamente fattibile non c’è facoltà di dire ‘dimettiti’ - ha concluso Berlinguer -. Glielo si può chiedere politicamente ma è lui che decide".

LUSI: ESPLUSIONE INFAMANTE - L’espulsione del senatore Luigi Lusi dal Pd è “volutamente infamante”. Ad affermarlo è lo stesso ex tesoriere della Margherita che commenta la decisione del Comitato dei Garanti del Pd. "I processi - ha dichiarato Lusi - si fanno nelle Aule giudiziarie, non con dichiarazioni alla stampa e riunioni clandestine. Continuo ad avere fiducia nei magistrati". "La dichiarazione di incompatibilità con il Pd e la sanzione della cancellazione dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti è volutamente infamante".

E in una dichiarazione all'Ansa ribadisce: "E’ stata emessa una sentenza senza alcun processo". "La sanzione della cancellazione - ha detto l’ex tesoriere della Margherita - è solo una comprensibile risposta di comodo. Mi ero già sospeso dal Pd in attesa che la giustizia facesse il suo corso. Non sono stato mai convocato dalla Commissione nazionale di garanzia, non mi è stato chiesto se volessi essere ascoltato, non mi è stata chiesta una memoria difensiva, non mi è stato chiesto alcun documento". "Sulla base di quali documenti ufficiali - domanda il senatore - sono stato giudicato? Quale notizia di stampa è stata dichiarata più attendibile di altre per costituire fonte di prova? Quali atti sono stati esaminati?".(ANSA).