Roma, 6 marzo 2012 - Venerdì prossimo i metalmeccanici della Fiom incroceranno le braccia in nome di ‘democrazia e lavoro’ per difendere l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e protestare contro le scelte di grandi gruppi industriali come Fiat e Finmeccanica.

“Siamo di fronte allo sciopero generale di un’intera categoria, chiediamo a tutti i metalmeccanici di non lavorare e venire a Roma a manifestare. E’ una scelta impegnativa importante e si chiede ai lavoratori un impegno molto forte considerando il momento di crisi”, ha sottolineato il leader delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini, illustrando le ragioni della protesta. “Ci aspettiamo una giornata positiva e importante perché vediamo crescere il consenso intorno alle ragioni messe in campo”. Per Landini, “in questa fase democrazia e lavoro sono due temi fondamentali nel nostro paese e anche in Europa”. Ecco perché, ha aggiunto, “una delle motivazioni dello sciopero è fare in modo che non si metta mano all’articolo 18”.

L’appuntamento è alle 9,30 in piazza Esedra dove partirà il corteo che si dirigerà verso Piazza San Giovanni. “Abbiamo scelto di restituire ai lavoratori questo percorso ‘democratico’”, ha spiegato Francesca Re David, responsabile organizzativa.

Sono attesi a Roma seicento pullman da tutta Italia e due treni da Reggio Emilia. Quanto alle adesioni la Fiom ha ricevuto già quelle di Anpi, Arci, Emergency, Libera e poi di numerosi personaggi pubblici come Dario Fo', Franca Rame, Margherita Hack, Andrea Camilleri. Sul palco sono previsti gli interventi dei lavoratori metalmeccanici di Fiat, Finmeccanica, Fincantieri che porteranno le loro testimonianze. E prenderà la parola anche il presidente della Comunità montana della Val di Susa e un esponente del Movimento per l’acqua pubblica. Parteciperanno anche gli studenti e il loro corteo dovrebbe partire dall’Universita’ La Sapienza. La Cgil sarà rappresentata da Vincenzo Scudiere poiche’ Susanna Camusso sarà impegnata a New York per i lavori della Commissione sullo status delle donne.

IL PD NON SARA' IN PIAZZA CON LA FIOM - Intanto fa discute la scelta del Pd di non partecipare alla manifestazione Fiom. "La mobilitazione del 9 marzo indetta dalla Fiom non è contro il governo e coglie rivendicazioni centrali, a partire dalla democrazia sindacale. E tuttavia, la manifestazione si sta caricando di significati estranei allo spirito originario, a partire dalla battaglia No Tav".  Per questo, è stato reso noto, i membri della segretaria Pd non parteciperanno, con ogni probabilità, allo sciopero.

La segreteria democratica, riunita stamattina a Largo del Nazareno, ha condiviso l’impostazione contenuta nella relazione del responsabile economico Stefano Fassina, ed ha ribadito che la piattaforma della Fiom per il 9 marzo non è contro il governo Monti ma coglie aspetti centrali delle rivendicazioni che lo stesso Pd sostiene. Primo fra tutti il tema della democrazia sindacale, reso particolarmente acuto dal caso ‘Fiat’.

I membri della segreteria democratica hanno preso atto, tuttavia, che la manifestazione sta assumendo un significato diverso dalla iniziale piattaforma, tutta centrata sul lavoro. Il riferimento è al sostegno che la Fiom ha dato fin dall’inizio alla battaglia dei No Tav, una posizione che stride con l’orientamento maggioritario dei Democratici.

Maurizio Landini ha commentato amaramente: “Noi siamo coerenti. Non capisco questa decisione. Se parla un No tav per noi la manifestazione non cambia disegno. Poi rispettiamo la decisone di ogni forza politica e il Pd si prenderà le proprie responsabilita’”.

“Che la Fiom non sia d’accordo con le grandi opere non è da ieri tanto che al congresso del 2010 votammo tre documenti di appoggio ai No tav, ai movimenti contro il nucleare e a quelli per l’acqua pubblica. Il 16 ottobre in piazza, con tanti esponenti politici non avevamo cambiato idea. Non è che si scopre ora che noi siamo No tav”, prosegue ironizzando sull’invito a parlare dal palco di San Giovanni rivolto al presidente delle comunità montane di Val di Susa.

“Ricordo che è iscritto al Pd e che è stato sindaco. E’ dunque una figura istituzionale e trovo singolare che lo si consideri un pericoloso estremista. Al centro delle critiche dei metalmeccanici della Cgil, infatti, sottolinea ancora “c’è la richiesta di un diverso modello di sviluppo in cui ci sta dentro anche la Tav”. Se poi “qualcuno vorrà usare in modo non corretto la nostra manifestazione non lo permetteremo”, ammonisce.