Roma, 6 marzo 2012 - Il pareggio di bilancio sempre più vicino all'ingresso nella Costituzione, così come il controllo dei conti pubblici da parte di un ''organismo indipendente'': questi obblighi previsti dal Fiscal Compact, approvato pochi giorni fa dal Vertice Europeo, sono contenuti nella riforma dell'articolo 81 della Carta Fondamentale, approvata oggi dalla Camera con 489 sì, 3 no e 19 astenuti. Per l'approvazione definitiva manca ora solo il sìdel Senato, visto che i due rami del Parlamento avevano già approvato questa riforma in autunno, in prima lettura.

LARGA INTESA - Il sì quasi unanime alla legge eviterà il referendum confermativo, previsto per le riforme costituzionali approvate con meno dei due terzi dei consensi. L'unica voce dissonante è quella del segretario del Prc, Paolo Ferrero, oggi fuori dal Parlamento, il quale definisce la riforma ''un atto gravissimo che inserisce in Costituzione quell'ideologia neoliberista che ci ha portato alla crisi economica''.

OBIETTIVO EQUILIBRIO - Il nuovo articolo 81 afferma che ''lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico''. ''Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta, al verificarsi di eventi eccezionali''.

LEGGE ORDINARIA - La riforma demanda poi ad una legge ordinaria di attuazione il compito di definire innanzi tutto quali sono gli ''eventi eccezionali'' che permettono lo sforamento di bilancio, tra cui sono annoverate ''gravi recessioni economiche, crisi finanziarie, gravi calamita' naturali''. In caso di sforamento ci dovrà però essere anche un ''piano di rientro''. Insomma se un anno finisce in deficit poi andrà recuperato e non finirà per accrescere il debito. E comunque la legge attuativa indicherà anche quale sarà il ''limite massimo dello scostamento ciclico cumulato rispetto al Pil, al superamento del quale occorre intervenire con misure correttive''. Il che significa che se il deficit supererà tale limite sarà obbligatorio per il governo in carica fare una manovra, senza temporeggiare o demandare la grana a chi gli succede.

SECONDA NOVITA' - Nella legge di attuazione ci sarà  la seconda grande novità, cioè l'istituzione ''presso le Camere, nel rispetto della relativa autonomia costituzionale, di un organismo indipendente al quale attribuire compiti di analisi e verifica degli andamenti di finanza pubblica e di valutazione dell'osservanza delle regole di bilancio''. Qualcosa di analogo al Congressional Budget Office (Cbo) che esiste nel Congresso degli Usa. La Ue aveva chiesto un organismo indipendente dal Governo ma anche dal Parlamento per evitare situazioni in cui la maggioranza fosse indulgente con il proprio governo.

PARLAMENTO VIGILE -  Per rimarcare il ruolo del Parlamento la riforma afferma pure che ''le Camere esercitano la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all'equilibrio tra entrate e uscite, nonche' alla qualità e all'efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni''. Il che prelude alla nascita di un Super-Servizio di Bilancio al Senato e a Montecitorio.