Roma, 20 marzo 2012 - Contro i finanziamenti ai partiti si schierano i partiti stessi. O almeno uno. A lanciare il referendum per abrogare i rimborsi elettorali e riportare regole stringenti è l'Italia dei Valori. Il partito di Antonio Di Pietro annuncia che depositerà nei prossimi giorni il quesito in cassazione.

“Negli ultimi dieci anni i partiti hanno ricevuto due miliardi di euro che sono stati gestiti in assoluta mancanza di qualsiasi obbligo”, ha sottolineato il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi.

“Non esiste organo legittimato a controllare nel merito le voci di bilancio dei partiti e se, ad oggi, c’è un solo caso {{WIKILINK}}Lusi {{/WIKILINK}}, perché unico o perché l’unico ad essere scoperto, dobbiamo ritenere che si tratti di una sorta di miracolo, proprio perché di fronte ad un mare di soldi non c’è alcun controllo”, ha aggiunto per poi osservare che “il referendum è solo un’accetta, può decidere solo se abrogare la norma”.

Fra l’altro la legge prevede che non si possano raccogliere le firme nell’anno precedente le elezioni. “C’è un’unica pronuncia della cassazione - ha spiegato Donadi - che vent’anni fa ha accolto una richiesta dei radicali”