ROMA, 30 marzo 2012 - Il ministro del Lavoro {{WIKILINK}}Elsa Fornero {{/WIKILINK}}torna a parlare della sua riforma delle pensioni, e lo fa a Radio Anch'io, affrontando la riforma 'lacrime sangue' e anche il problema degli esodati (quei lavoratori che, avendo raggiunto un accordo per andare in pensione prima della riforma, con le nuove regole si ritrovano senza più lavoro né pensione e non sono neppure coperti dagli ammortizzatori sociali).

IL NODO DEGLI ESODATI - Quella delle pensioni e’ stata “una riforma importante” che ha determinato “l’allontanamento del rischio del crollo finanziario”, ha detto il ministro del Lavoro. “Questa era la situazione a novembre”. Parlando del problema degli esodati, Fornero ha assicurato: “Me ne faccio carico, non li ho dimenticati. Mi sono impegnata a trovare una soluzione entro il 30 giugno, spero di riuscirci prima, ma bisogna trovare le risorse per consentire al più ampio numero di queste persone di accedere alla pensione con le regole precedenti”.

Oltretutto, per stessa ammissione del ministro, gli esodati "sono di più dei conti che abbiamo fatto (65.000, ndr) Troveremo una soluzione equa".  “L’ultima cosa che vogliamo fare è spaccare il Paese”, assicura il ministro.

Tornando agli esodati “Dobbiamo vedere chi è più in difficoltà - spiega - e metterli per primi, Serve una soluzione equa che vuol dire trovare le risorse per consentire al numero più ampio di persone di procedere al pensionamento con le regole precedenti”.

NON SONO ANTI-CGIL - "Sarebbe stato molto importante per il Paese avere avuto un accordo con tutti. Sarebbe stato un grande risultato. Ma lo dico chiaramente: non ho mai fatto parte del ‘partito’ che pensava che con la Cgil fuori, la riforma avrebbe avuto una maggiore capacità di persuasione rispetto ai mercati. Che i mercati, cioè, si convincessero che la riforma era migliore se non c’è la Cgil. Non l’ho mai pensato e l’ho sempre detto a Susanna Camusso”, ha detto Fornero riferendosi alla riforma del mercato del lavoro.

NON SONO SENZA CUORE - "Mi stupisco quando vengo descritta senza cuore, non lo sono - assicura il ministro rispondendo a una domanda sulla 'spaccatura' del Paese. "L’idea che ci sia così tensione sociale, così disperazione fino ad arrivare a gesti estremi mi crea angoscia, l’idea che il Governo e il ministro sia insensibile, non lo è. Anche se appariamo freddi e tecnici ci mettiamo sensibilità".

NO A LICENZIA DI LICENZIARE - “Nessuno vuole dare licenzia di licenziare” ma offrire alle imprese “più facilità, per numeri piccoli, per aggiustamenti per ragioni che hanno a che vedere con l’andamento economico delle imprese”, precisa poi Fornero parlando del nuovo articolo 18 e rivendicando di non aver “mai messo un faro ideologico sull’articolo 18”.

"Abbiamo lavorato per tre mesi, dialogo, tantissime ore per costruire questa riforma del lavoro, la flessibilità in uscita era uno dei temi, alla fine del percorso tutte le parti, meno la Cgil, tutte le parti erano d’accordo con il documento inclusa la flessibilita’ in uscita - sottolinea il ministro - Se poi si è cambiato idea è legittimo, ma noi non abbiamo costruito contro ma per il consenso. Non abbiamo alzato polemiche su articolo 18”.

“L’idea di scoraggiare il ricorso al giudice è vincente - continua - Dobbiamo partire dal presupposto che i lavoratori non siano tutti fannulloni e che gli imprenditori non siano solo sfruttatori. In Germania si va dal giudice per il 5% di casi di licenziamento, andare dal giudice e’ la parte di fisiologia e non di patologia”.

DISOCCUPAZIONE - “La disoccupazione non si riduce con la bacchetta magica. Bisogna lavorare con le riforme. Questa è una chiave importante per avere investimenti. L’obiettivo finale è esattamente quello di ridurre in maniera permanente il tasso di disoccupazione”.

LA MISSIONE DI MONTI -  “Monti è in giro per il mondo per convincere gli stranieri che in Italia si può venire da imprenditori per investire, non solo per motivi di turismo”, ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. “Con la riforma del lavoro e con un po’ più di investimenti cerchiamo di riprendere la strada della crescita per dare una prospettiva ai giovani”.

L’aumento dei costi per i lavori flessibili non scoraggeranno le imprese estere a venire in Italia e quelle nazionali ad investire. Le imprese che galleggiano grazie al lavoro precario non sono utili alla crescita. Chiediamo alle imprese un cambiamento: investite sulla forza lavoro.Chi non lo fara’ galleggera’, ma non crescera’”, aggiunge.

CONTI PUBBLICI  - “Il taglio della spesa pubblica è al centro dell’agenda del Governo. Monti considera questo uno dei temi importanti - ha aggiunto -. E’ in corso un’analisi di tutta la spesa ministeriale che e’ in dirittura d’arrivo e speriamo di dare risultati concreti in termini di riduzione della spesa pubblica non produttiva in tempi brevi. Questa e’ una delle priorita’ del Governo”.