Roma, 31 marzo 2012 - Ondata di proteste su Twitter nei confronti dell'imprenditore e parlamentare Massimo Calearo - un tempo nelle fila del Pd e di Api, ora nelle fila di Pt - che ieri in un'intervista ha ostentato il suo tasso di assenteismo in Parlamento e l'immatricolazione all'estero della sua Porsche per pagare meno tasse.
 

ZINGARETTI FURIBONDO - Polemica anche su Walter Veltroni che a suo tempo decise di candidarlo. Non solo utenti comuni, ma anche politici ed esponenti del Pd hanno attaccato l'ex collega tanto che #Calearo è diventato il primo trending topic sul social network, vale a dire l'argomento con maggiore incremento di popolarità in Italia. Il deputato di Popolo e Territorio, che alla Zanzara di Radio24 ha dichiarato di essere andato alla Camera "solo tre volte dall'inizio dell'anno a schiacciare un pulsante", di non avere alcuna intenzione di dimettersi perché "coi 12.000 euro mensili di indennità "paga il mutuo per una casa molto grande", e di avere una Porsche immatricolata in Slovacchia "perché si pagano meno tasse", è stato definito dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, esponente di punta del Pd, "opportunista, egoista e senza ideali".
 

'VAI IN FONDERIA' - Nello stesso schieramento, anche Ivan Scalfarotto che ha scritto: "Schiacciare un bottone in Parlamento è usurante, chissà se lavorasse in fonderia" mentre, in un altro cinguettio, Antonio Polito, l'editorialista del Corsera, ha proposto una "sanzione disciplinare" nei suoi confronti "perché non può finire a tarallucci e vino". Invece, l'europarlamentare del Pd, Debora Serracchiani, ha auspicato semplicemente "mai più gente così tra i nostri candidati".
 

'BOICITTIAMOLO' - "L'indignazione generale provocata dalle dichiarazioni di Massimo Calearo fa capire quanto il nostro Paese sia ormai insofferente agli atteggiamenti sbruffoni e superficiali di chi ha accettato di servire le istituzioni. E chi siede in Parlamento con orgoglio e passione non puo' rimanere in silenzio ma ha il dovere di reagire. Ho depositato il testo di una proposta di legge che risponde all'arroganza di Calearo, per prendere in
considerazione l'ipotesi di far decadere dal suo ruolo un deputato in casi tanto gravi come quello generato in queste ore" si arrabbia Guglielmo Vaccaro, deputato Pd. "E siccome so che non può bastare solo una proposta annuncio che lunedì registrerò e attiverò a mie spese e sotto la mia personale responsabilità anche il dominio www.boicottacalearo.it, con l'elenco dei clienti delle sue aziende e l'invito a non comprare i prodotti delle marche che installano componenti prodotti dalle sue industrie. Questa è una battaglia di civiltà. A Calearo rivolgo un invito finale: dimettiti prima che la gente di buona volontà ti faccia fallire".

TWITTER NON PERDONA - Bufera anche su Walter Veltroni: "Chiedi scusa per averlo candidato", ha cinguettato il giornalista Gennaro Carotenuto, che ha coniato anche l'ashtag #veltroniscusatipercalearo, mentre un altro utente si è chiesto: "Ma Veltroni non doveva andare in Africa?" e un altro ancora ha ringraziato Calearo perché riuscirà "a riportare #Veltroni nella top hashtag. Ma - ha puntualizzato - questo non significa volerlo di nuovo alla guida del Pd".
 

DESTRA FURIBONDA - ''Le ignobili parole di Calearo creano disgusto e dimostrano che se la politica ha i suoi difetti, la cosiddetta società civile può toccare le punte infime, raggiunte da questo imprenditore chiamato in politica e candidato alla Camera dal Pd e purtroppo avvicinato anche dal fronte opposto", dichiara Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl. "Le deliranti affermazioni di Calearo - aggiuge Gasparri - creano danno a quanti fanno politica con passione. Auguro ogni accertamento fiscale a questo pessimo signore, che la Confindustria e Federmeccanica portarono ai loro vertici, evidentemente senza rendersi conto di chi fosse. Persone come Calearo sono una vergogna per l'imprenditoria e per l'Italia. Sono solidale con i lavoratori che devono lavorare alle dipendenze di una simile persona''.
 

MELONI DURA -  "La sfacciataggine con cui Calearo ha rivendicato il suo assenteismo a Montecitorio e l'arroganza con la quale ha definito noioso il Parlamento, utile solo a percepire uno stipendio per pagare il mutuo di casa, sono atteggiamenti vergognosi -  denuncia Giorgia Meloni (Pdl), ex Ministro della Gioventù -. Mi appello al presidente della Camera, Gianfranco Fini, affinché richiami Calearo al rispetto del regolamento che afferma il dovere dei deputati di partecipare ai lavori della Camera. Auspico inoltre che in questa fase di rilancio della politica, si possano trovare forme e modi per prevedere una decadenza del mandato in caso di prolungate assenze non giustificate".
 

GRAPPINO DI TROPPO? -  "Ho ascoltato per radio alcune abnormi considerazioni del collega Calearo, uno sproloquio, purtroppo, apparso sincero, che delegittima verticalmente l'istituto parlamentare e il mio stesso gruppo Popolo e Territorio - dice il deputato Giancarlo Lehner -. Se la gente prima ci sputava in faccia, adesso potrebbe a buon diritto far di peggio. Voglio sperare che il passo falso di Calearo sia scaturito non da furore egotico-qualunquistico, bensì da un perdonabile grappino di troppo".