Roma, 1 aprile 2012 - ''Gli esodati hanno firmato un accordo con le aziende: se cambiano le condizioni che hanno legittimato quell'accordo, secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico, possono chiedere che quell'accordo sia nullo''.

USCITA TIVU' - Il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, intervistato dalla trasmissione In Onda su La7, riapre il caso esodati. Ovvero tutti quei lavoratori che, usciti dalle imprese prima della riforma delle pensioni, sono stati spiazzati dal duo Monti-Fornero: irrimediabilmente fuori dal posto di lavoro, ma anche impossibilitati ad andare in pensione per improvvisa mancanza di requisiti. Un esercito di senza diritti che il governo dei professori, nella fretta di offrire sacrifici ai mercati, si era dimenticato per strada.
 

NUMERI INDEFINITI - Quanti siano esattamente gli esodati nessuno lo sa. Il ministro del Welfare Elsa Fornero solo sabato, dopo molti impacciati silenzi, ha ammesso l'errore legislativo e la sottovalutazione del fenomeno. Il governo aveva inizialmente stimato il numero dei lavoratori colpiti in circa 60.000. Secondo i sindacati potrebbero essere quasi sei volte tanti: 350.000 è la stima delle organizzazioni dei lavoratori. Numeri da brividi, in ogni caso. L'Inps, pungolato dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, per ora ha alzato bandiera bianca. Non ci sono statistiche. Tuttavia martedì il presidente dell'Istituto, Antonio Mastrapasqua, sarà di nuovo ascoltato dalla Commissione Lavoro del Senato e chissà che per quella data il sistema informatico dell'ente non sputi fuori una cifra attendibile.
 

'NIENTE ANSIA' - "Ho promesso di risolvere il problema degli esodati entro il 30 giugno e lo farò" ha detto sabato il ministro Fornero ai microfoni di Radio Anch'io. Invitando addirittura gli interessati "a non avere ansia". Pretesa un filino eccessiva per chi si è visto la vita sconvolta dai provvedimenti del governo. E che potrebbe persino risultare sfottente alla luce dell'uscita odierna del sottosegretario Polillo. Un politico che pure ama muoversi tra la gente. Al punto che nel lussuoso quartiere Prati non è raro vederlo far la spesa tra le bancarelle di frutta e verdura del mercato di via Speri. Segno che il tecnico non vive sulla luna. Seppur di tanto in tanto ami elevarsi durante le trasmissioni tivù, come quando a Linea Notte diede della dilettante alla lacrimosa Fornero. Che infatti oggi si è ben guardata dal rispondere di persona. Una sola riga, ma assai significativa, è stata fatta filtrare alle agenzie di stampa dallo staff del ministro: "Se il sottosegretario Gianfranco Polillo ha un buona ricetta per risolvere il problema degli esodati se ne faccia carico personalmente". 
 

NOVITA' ASSOLUTA - "Il ministro dell'Economia -  ha infatti affermato su La7 Polillo come se fosse già d'accordo con Monti - non si opporrà a una norma di questo genere sugli esodatiIn Parlamento ci sono orecchie sensibilissime. Il problema non potrà essere ignorato'', anche se - ha aggiunto l'esuberante tecnico in quota al centrodestra  - ''l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re''. Figurarsi in quello del premier.
 

MASSIMA ATTENZIONE - ''Io - conclude Polillo - non so quelle che saranno le soluzioni legislative prese: questo Governo ha fatto dell'equità uno dei cardini della sua azione politica e non lasceremo per strada delle persone che non hanno nessuna colpa rispetto agli accordi che hanno sottoscritto con le aziende. Questo Governo né quelli futuri potranno ignorare la situazione''.
 

ROVESCIO DELLA MEDAGLIA - Detta così, suona come un'improvvisa apertura alle ragioni dei sindacati. Forse anche a quelle dei lavoratori (pur colpiti nelle loro aspettative di pensione). Ma la soluzione del rientro al lavoro per legge - solo accademicamente migliore del limbo attuale - non appare attuabile. Anzi, secondo il responsabile lavoro e welfare dell'Idv, Maurizio Zipponi, è una proposta di "incredibile superficialità". Si scontrerebbe infatti sia con le incentivazioni all'esodo ricevute in molti casi dai lavoratori (per oliare il percorso in uscita), e soprattutto con gli altrettanto sacri e rispettabili piani aziendali. Nelle piante organiche delle imprese i posti degli esodati potrebbero infatti non esserci più. Perché già soppressi nelle ristrutturazioni. Perché rioccupati da nuovi lavoratori ex precari più giovani e meno costosi. O addirittura perché le fabbriche hanno chiuso i battenti. "Come nel caso di Irisbus o della Fiat a Termini Imerese", segnala ancora Zipponi. 

'PROPAGANDA E IMPROVVISAZIONE' - "E’ stata avvisata Confindustria? E Polillo parla a titolo personale o per conto del governo? - si arrabbia Vera Lamonica della segreteria nazionale Cgil -. La verità è che dopo una riforma sbagliata, il governo si arrampica sugli specchi. Invece va trovata una soluzione per tutti gli interessati senza propaganda né improvvisazione".

GOVERNO ALL'ANGOLO - In attesa di reazioni più ampie, fatta la tara all'ipotesi di Polillo - e a quella sottostante che la trovata possa essere un modo del governo per sparigliare una situazione che lo vede soccombente e senza troppa voglia di stanziare fondi per risolvere il caso alla radice - la platea di lavoratori e aziende aspetta e spera. Notizie ufficiali, magari: non ipotesi lanciate via tivù su temi che toccano la vita di centinaia di migliaia di persone e i conti di tante imprese già prostrate dalla crisi. A meno che l'idea dell'esecutivo non fosse proprio quella di lanciare il sasso e vedere l'effetto che fa. In tempi di spaccatura sull'art.18, magari a qualcuno è venuto in mente un diversivo: dallo scannatoio sui licenziamenti individuali al pensatoio sugli esodati. Biblicamente sottratti al loro sofferto cammino con contestuale rivincita dell'equità.