Roma, 13 aprile 2012 - E' tornata. Nel bel mezzo del fragore leghista - e del silenzio dei tecnici, alle prese con la fase più defatigante della loro azione - l'ex sottosegretaria Daniela Santanchè rompe la monotonia dei mugugni Brunetta-style contro la riforma del lavoro e da autentica professionionista delle p.r. (pubbliche relazioni, alias provocazioni rosa) riconquista a gomitate i titoli del giorno. Alla Zanzara, su Radio 24, la pidiellina Tacco 12 attacca un monumento della patria, l'ex presidente della Camera, Nilde Iotti, per difendere un'imputata per induzione e favoreggiamento della prostituzione (anche minorile), ovvero l'ex amante di Silvio Berlusconi, Nicole Minetti, consigliere della Regione Lombardia.
 

VITE 'PARALLELE' - "La Minetti? Anche Togliatti aveva come amante la Iotti, poi lei è diventata il primo presidente donna alla Camera (ndr, 32 anni dopo), e sicuramente non aveva vinto concorsi. Nessuna delle due ha vinto un concorso, questo è sicuro. La Iotti faceva benissimo politica, ma nella stanza sopra alle Botteghe Oscure" è la dichiarazione della fulva guerriera di centrodestra.

PERCORSO ALTERNATIVO - "Se la Iotti non fosse stata l'amante di Togliatti non credo sarebbe mai diventata presidente della Camera - certifica la Santanchè -. E siccome ora si parla solo di Bunga Bunga possiamo dire che tutto il mondo è paese. Una compagna comunista da amante a presidente della Camera dimostra che le scorciatoie aiutano. Anche la Minetti non doveva diventare consigliere regionale ma le scorciatoie c'erano ieri e ci sono anche oggi, forse un tempo era peggio".


ODE A SILVIA - Non paga dell'exploit, l'onorevole piemontese fa outing familiare ed espone al pubblico ludibrio la nipote Silvia Garnero, classe 1984, assessore alla Moda, Eventi ed Expo della Provincia di Milano, attribuendosi il merito della designazione: "Silvia è brava, bella, capace. Se hai un parente, anche un figlio, preparato e capace perché non deve avere la possibilità di emergere? Difendo il nepotismo. In politica funziona così, di cosa vi stupite? Ho detto a Podestà (presidente della Provincia di Milano, ndr) che c'era mia nipote, una ragazza brava, bella, di cui mi fido. Piuttosto di suggerire uno che passa per strada e che non conosco - spiega l'ex militante di destra diventata pasionaria berlusconiana - rivendico con orgoglio la segnalazione".
 

FIOCINATE PADANE - Naturalmente, c'è una ragione di merito. "Silvia ha il quid - dichiara l'esponente del Pdl, facendo il verso al Capo che nutriva dubbi sul delfino Alfano - mentre il Trota ha dimostrato di essere un pirla anche se ha preso i voti. Ma avete sentito le interviste che ha fatto? - si scandalizza Dani, che poi torna alfiera delle sue pratiche familistiche -. Parliamoci chiaro, nessuno di quelli che è in politica ha fatto concorsi, non è una raccomandazione: è una procedura normale". In Italia, di sicuro.
 

RABBIA SINISTRA - Meno normale appare il parallelo tra Nilde Iotti, donna della Resistenza e figura di spicco della Repubblica, figura istituzionale anche nel look, con la sua castigata crocchia novecentesca, e l'igienista dentale Nicole Minetti, plastica figurante di Colorado Cafè trasmigrata alla politica senza alcuna vera militanza e per di più dedita, secondo i pm del processo Ruby, al teletrasporto di angeliche presenze ai bunga bunga presidenziali. Insorgono Pd, Pdci, Idv. Un profluvio di dichiarazioni dello stesso segno: una riassume il disagio forse meglio di altre.

'DANI, PERCHE' NON TACI?' -  "Le volgarità di Daniela Santanché sulla figura di Nilde Iotti non meriterebbero risposta - dichiara, da piemontese a piemontese, Livia Turco, deputata del Partito democratico -. Vengono da una persona che dimostra di non conoscere la storia E quando si ignora la storia si dovrebbe preferire il silenzio invece di muoversi così maldestramente sulla vita di chi merita il più grande rispetto. D'altra parte gli italiani sanno benissimo chi è stata Nilde Iotti e chi ha pronunciato quelle parole si squalifica da sola".

NIENTE RACCOMANDAZIONI - "Se intervengo - prosegue la Turco -, è solo per ricordare ancora una volta che donna straordinaria sia stata Nilde Iotti, che pur venendo da una famiglia molto povera, grazie a straordinari sacrifici si laureò giovanissima alla Cattolica, si impegnò nella Resistenza, e ottenne moltissimi voti sia per il consiglio comunale, sia per diventare giovane deputata alla Costituente (tutto questo ben prima di conoscere Togliatti) ed è stata protagonista di primo piano della vita della Repubblica, nelle istituzioni e in tutte le battaglie per il progresso civile e sociale del nostro Paese".


POVERO RENZO - Silenzio, invece, dal fronte leghista. Neppure una dichiarazione a difesa del Trota. Povero Renzo. Il colpo di grazia (mediatico) non gliel'hanno tirato le camicie verdi, ma la maramalda ex alleata, chissà perché accortasi solo oggi che il cocco del Senatur era un filino sovraesposto.