Roma, 30 aprile 2012 - Spending review, il grande giorno. Il Consiglio dei ministri si è riunito per decidere sulla razionalizzazione della spesa pubblica. Secondo fonti governative, con il taglio di 4,2 miliardi previsto nel piano di spending review sarà scongiurato per quest’anno l’innalzamento di due punti dell’Iva previsto per ottobre. Questa la misura base dentro la quale si incastreranno le altre. Vediamole insieme:

MONTI: SPESA PUBBLICA DIMINUIRA' DI 4,2 MILIARDI - Le indiscrezioni governative sono state confermate dal premier Mario Monti in conferenza stampa: "Il Governo ridurrà nel 2012 la spesa pubblica di 4,2 miliardi. Questo importo potrebbe impedire l’aumento dell’Iva di due punti in autunno. La riduzione di spesa sarà selettiva, non lineare”.

SCENDERA' LA PRESSIONE FISCALE - “Le risorse che si ricaveranno con gli interventi consentiranno di realizzare gli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Def e favoriranno l’alleggerimento della pressione fiscale sui cittadini”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi che ha esaminato il rapporto sulla spending review illustrato dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento e il Programma di governo, Piero Giarda.

“Negli ultimi 20 anni si è rilevato che, nella spesa pubblica, alcuni componenti sono sviluppati piu’ di altri”. Tra i primi “la spesa sanitaria”. Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Il ministro ha poi aggiunto che questo ha “avuto come conseguenza il fatto che altre componenti della spesa pubblica, come l’istruzione, siano state compresse e allo stesso modo hanno sofferto le spese per la sicurezza e l’ordine pubblico. Su queste materie deve intervenire la politica di revisione della spesa, che deve guardare alle componenti strutturali: come la spesa pubblica si genera e come puo’ essere attaccata”.

GIARDA: DIRETTIVA PER DARE INDICAZIONI AI SINGOLI MINISTERI - Una direttiva del presidente del Consiglio, su proposta del ministro Giarda, “indichera’ ai Dicasteri le linee da seguire per contenere le spese di gestione”. E’ quanto si legge in una nota del consiglio dei ministri che ha esaminato il rapporto sulla spending review. “La direttiva - spiega la nota - disciplina specificamente il contributo che le amministrazioni centrali sono tenute a prestare per il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione sopra indicato. Gli interventi richiesti vanno dall’eliminazione di sprechi ed eccessi di risorse impiegati, alla revisione dei programmi di spesa, al miglioramento delle attivita’ di acquisto di beni e servizi, alla ricognizione degli immobili pubblici in uso alle pubbliche amministrazioni al fine di possibili dismissioni”.

SPENDING REVIEW: LE 5 ANOMALI DI SISTEMA CHE DOVREBBE RISOLVERE - Il rapporto sulla spending review pone l’accento su cinque anomalie di sistema: la struttura della spesa; il costo della produzione dei servizi pubblici; la carenza dell’organizzazione del lavoro; l’evoluzione della spesa e la sua governance; il rapporto fra centro e periferia.

1- La prima anomalia riguarda la struttura della spesa pubblica italiana. In Italia “si spende meno della media dei Paesi Ocse per la fornitura di servizi pubblici e per il sostegno agli individui in difficoltà economica mentre le spese per gli interessi sul debito pubblico e per le pensioni superano la media europea”. Queste due voci valgono circa 310 miliardi di euro, una cifra che “ostacola la flessibilita’ di gestione e adattamento della risposta pubblica alle domande provenienti dall’economia”.

2 - La seconda è rappresentata dal costo della produzione dei servizi pubblici. L’aumento dei costi di produzione dei servizi pubblici (scuola, sanita’, difesa, giustizia, sicurezza) “non è stato accompagnato da un adeguato livello di qualita’”. Queste spese, secondo i dati Istat, sono cresciute in trenta anni, dal 1980 al 2010, molto più rapidamente dei costi di produzione dei beni di consumo privati. “Se i costi del settore pubblico fossero aumentati nella stessa misura del settore privato, la spesa per i consumi collettivi oggi sarebbe stata di 70 miliardi di euro piu’ bassa”.

3 - La terza anomalia è l’aumento delle spesa dovuto “alle diffuse carenze nell’organizzazione del lavoro all’interno delle amministrazioni, nelle politiche retributive e nelle attivita’ di acquisto dei beni necessari per la produzione”.

4 - La quarta riguarda l’evoluzione della spesa e la sua governance. Negli ultimi vent’anni, ad esempio, la spesa sanitaria è aumentata passando dal 32,3 per cento al 37 per cento del totale della spesa pubblica mentre la spesa per l’istruzione e’ scesa dal 23,1 per cento al 17,7 per cento. “Cio’ e’ dovuto in parte all’andamento demografico, in parte a decisioni che riguardano la sfera politica e la struttura degli interessi costituiti”.

5 - La quinta anomalia è nel rapporto centro-periferia, per cui gli enti locali “esercitano le stesse funzioni, a prescindere dalle dimensioni e caratteristiche territoriali. Questo porta a una lievitazione dei costi negli enti con un numero inferiore di abitanti”.

SPENDING REVIEW: COSA E' STATO GIA' FATTO - RIDUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA -  Il Governo, consapevole dell’importanza del contenimento dei costi degli apparati burocratici per garantire il successo dei programmi di risanamento dell’economia e per stimolare la crescita e la competitività, ha avviato la riforma della spesa pubblica sin dal suo insediamento, con il decreto legge Salva Italia. Gli interventi varati a partire da dicembre 2012 includono:

1. DEFINIZIONE DEL TETTO MASSIMO RETRIBUTIVO ANNUO DEI MANAGER PUBBLICI - Il tetto, pari alla retribuzione del Primo Presidente della Corte di Cassazione che, nell’anno 2011 è stata di Euro 293.659,95, riguarda tutti coloro che hanno un rapporto di lavoro (subordinato o autonomo) con le amministrazioni pubbliche statali, comprese le Autorita’ indipendenti. Concorrono a determinare il tetto retributivo tutti gli emolumenti e le retribuzioni percepite dallo stesso soggetto, a qualunque titolo erogati (da uno o piu’ organismi; in corrispondenza di uno o piu’ incarichi). Non e’ piu’ consentita la cumulabilita’ tra retribuzioni. Chi svolge un secondo incarico, scegliendo di mantenere la retribuzione dell’amministrazione di provenienza, puo’ percepire un incremento retributivo non superiore al 25%. Anche in questo caso il cumulo non consente di superare il tetto massimo individuato.

2. PROVINCE. Il decreto “Salva Italia” ha introdotto una serie di disposizioni che comportano risparmi della spesa pubblica e razionalizzazione dell’amministrazione con interventi sulle province e sulle relative funzioni. In particolare, il decreto legge ha abolito le giunte. Restano solo il Presidente e il Consiglio provinciale. Ha disposto inoltre una riduzione del numero dei componenti del consiglio, le cui modalita’ di elezione (indiretta) sono demandate, alla stregua delle elezioni del Presidente della Provincia, ad una legge dello Stato. A tal proposito, il 6 aprile scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il relativo disegno di legge il quale e’ stato sottoposto all’esame della Conferenza unificata e comincera’ presto il proprio iter in Parlamento. In Parlamento sta maturando un orientamento largamente condiviso volto a concentrare nelle province poche funzioni operative di “area vasta” (governo del territorio, trasporti, mobilita’) unitariamente a una drastica riduzione delle attuali province. Il risparmio previsto con il Salva Italia e’ di circa 34 milioni di Euro (fonte UPI). La riorganizzazione delle funzioni e delle competenze interessa una spesa complessiva di circa 4 miliardi.

3. RIDUZIONE DELLE “AUTO BLU”. Il Dipartimento della funzione pubblica ha incaricato FormezPa per il censimento delle “auto blu” e “grigie” (Le prime sono quelle riservate ai vertici della pubblica amministrazione, le seconde sono le auto di servizio). Lo studio ha rivelato che, nel 2011, il numero di auto a disposizione della amministrazioni e’ pari a 64.524, di cui 59.022 sono assegnate alle amministrazioni pubbliche locali e 5.502 all’amministrazione pubblica centrale. Gia’ nel 2011 c’e’ stato un taglio del 13% rispetto al 2010. Il Governo Monti ha modificato la norma del precedente Esecutivo nella parte in cui impone l’utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo quando ne venga assicurata “uguale efficacia”; e’ stata inoltre eliminata la disposizione che concedeva alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell’acquisto o della presa in possesso di un’autovettura. Il risparmio stimato e’ di oltre 300 milioni di euro cosi’ divisi: 250milioni di euro l’anno dalle amministrazioni locali; 60 milioni l’anno dall’amministrazione centrale.

4. RIDUZIONE DEI VOLI DI STATO. Il Governo ha dettato nuovi criteri per i voli di Stato Il risparmio di spese, a seguito della contrazione delle ore/volo pari al 92 per cento, comporta un risparmio, su base annua, di 23,5 milioni di euro.

5. CONTENIMENTO DELLA SPESA PER IL PERSONALE. La riduzione della spesa per il personale ha portato a una riduzione stimata di: - circa 15,5 milioni di euro per gli Ufficio di diretta collaborazione delle autorita’ politiche; - circa 4 milioni di euro per effetto dei numerosi interventi normativi sul pubblico impiego (es. blocco turnover, congelamento contratti, tfr) che hanno interessato il personale dipendente in servizio nelle strutture generali stabili, cui sono da aggiungere i numerosi pensionamento dell’ultimo trimestre 2011; - circa 2,3 milioni di euro relativamente alle strutture di missione in conseguenza dei decreti adottati il 15 dicembre 2011, con i quali sono state apportate modifiche all’organizzazione interna delle stesse; - circa 46mila euro rispetto agli stanziamenti previsti per l’esercizio 2012 in relazione alla rimodulazione prevista dai decreti concernenti gli incarichi di consulenza per l’anno corrente. Il numero di consulenti di Palazzo Chigi, ad esempio, e’ stato ridotto da 140 a 42.

6. RIDUZIONE SPESE PER LA DIFESA. Il Governo e’ intervenuto per garantire la sostenibilita’ finanziaria e l’efficacia operativa delle Forze Armate. Il 50% del bilancio viene assegnato alla spesa del personale; la parte restante viene divisa a meta’ tra addestramento e investimenti. Punti salienti della riforma sono: l’introduzione di forme di flessibilita’ della programmazione finanziaria; una graduale revisione numerica del personale militare e civile, che - nel lungo periodo (2024) - ha l’obiettivo di ridurre il personale militare a 150 mila unita’ ed a 20 mila unita’ quello civile; un riordino complessivo dell’assetto organizzativo del Ministero della Difesa; una rimodulazione dei programmi di ammodernamento tecnologico.

7. ECONOMICITA’ ED EFFICIENZA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA. A febbraio 2012, il Presidente del Consiglio ha diramato una circolare per assicurare l’economicita’ e l’efficienza nell’azione amministrativa di tutte le strutture che dipendono dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Presidenza del Consiglio. La comunicazione e’ finalizzata ad assicurare la puntuale osservanza dei limiti di spesa fissati dalle norme ed evitare spese non indispensabili o non ricollegabili in modo diretto ai fini pubblici assegnati alle singole strutture amministrative. In questo contesto, il Presidente ha sottolineato l’esigenza di osservare scrupolosamente le disposizioni contenute nel codice etico di ciascuna amministrazione, con particolare riferimento a quelle relative al divieto di accettare regali e omaggi di qualsiasi natura di valore superiore a 150 euro. In ogni caso, la direttiva ha disposto che i regali di valore superiore dovranno essere restituiti o ceduti all’Amministrazione di appartenenza.

La circolare sollecita inoltre a non effettuare spese non indispensabili e non ricollegabili in modo diretto e immediato ai fini pubblici assegnati con le deleghe di funzioni. A questo fine, la circolare ha chiesto di astenersi dall’effettuare spese di rappresentanza, salvo casi eccezionali. Inoltre, la circolare ha ricordato la necessita’ di evitare l’organizzazione di convegni, celebrazioni, ricorrenze e inaugurazioni, anche quando questi ultimi costituiscano tradizionali impegni della Struttura che li indice. La circolare ha precisato che, nell’ipotesi in cui un’attenta valutazione del rapporto costi-benefici faccia comunque propendere per l’organizzazione dell’evento, si utilizzi di norma la giornata di sabato e si abbia cura di evitare qualsiasi spesa, anche utilizzando strutture interne all’amministrazione.

8. OPERAZIONE TRASPARENZA. Il Governo ha sollecitato la pubblicazione dei redditi dei Ministri. Per ciascun Ministro e Sottosegretario di Stato sono pubblicati i seguenti dati: - Stipendio per l’incarico di governo: in cui viene riportato il compenso annuo, lordo del Ministro; - Altri Incarichi o Rapporti di Lavoro Dipendente con Pubbliche Amministrazioni: in cui viene riportato il compenso annuo, lordo, la tipologia di incarico del ministro.  - Beni Immobili: in cui viene riportato il numero, il valore economico, la tipologia e il titolo che si possiede sull’immobile; - Strumenti Finanziari: in cui vengono riportati la percentuale e il numero di titoli societari e bancari posseduti dal ministro

9. RIFORMA DELLA PROTEZIONE CIVILE. La riforma della Protezione civile approvata in via definitiva il 30 aprile 2012 riorganizza la struttura operativa e accelera i tempi d’azione del Servizio nazionale per la protezione civile. L’obiettivo, oltre a rafforzare l’efficacia nel monitoraggio il controllo e nella gestione delle emergenze, e’ di contenere le spese di gestione.

10. SOPPRESSIONE DI ENTI E ORGANISMI. Con il decreto “Salva Italia” sono stati ridotti i costi degli apparati pubblici. In particolare sono stati soppressi: - L’INPDAP e l’ENPALS e le relative funzioni sono state attribuite all’INPS; - L’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania (EIPLI). Tutte le funzioni sono state attribuite alle Regioni interessate; - L’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua; - L’Agenzia per la sicurezza nucleare - L’Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale - La Commissione Nazionale per la vigilanza sulle Risorse Idriche E’ stato poi disposto che, ai fini del monitoraggio della spesa pubblica, tutti gli enti e gli organismi pubblici, anche con personalita’ giuridica di diritto privato, escluse le societa’, che ricevono contributi a carico del bilancio dello Stato o al cui patrimonio lo Stato partecipa mediante apporti, sono tenuti a trasmettere i bilanci alle amministrazioni vigilanti e al MEF.

11. RIDUZIONE DEL NUMERO DI COMPONENTI DELLE AUTORITA’ INDIPENDENTI. Sempre al fine di perseguire il contenimento della spesa, Salva Italia ha previsto la riduzione del numero di componenti delle Autorità indipendenti. La riduzione ha riguardato: - Consiglio dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni (da 8 a 4 componenti); - Autorita’ per la vigilanza sui contratti pubblici (da 7 a 3) - Autorita’ per l’energia elettrica e il gas (da 5 a 3) - Autorita’ garante della concorrenza (da 5 a 3) - CONSOB (da 5 a 3) - Consiglio dell’ISVAP (da 6 a 3) - Commissione per la vigilanza sui fondi pensione (da 5 a 3) - CIVIT (da 5 a 3) - Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (da 9 a 5).
 

BONDI COMMISSARIO - La prima novità riguarda la nomina di un commissario straordinario per la spending review, una figura che guidi la task force chiesta dal ministro Giarda e gestisca l'attuazione dei tagli. La nomina è stata ufficializzata: Enrico Bondi sarà nominato commissario straordinario “per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi con il compito di definire il livello di spesa per voci di costo”. E’ quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi diramato al termine del consiglio dei ministri. La funzione è prevista da un decreto legge.

MONTI GRATO A BONDI - Monti è “grato” a Bondi per avere accettato l’incarico di tagliare i costi. Monti ha definito Bondi un “inflessibile tagliatore di costi”, è la persona più “rispettata un Italia per la sua attività di ristrutturatore”.

GIAVAZZI PER GLI AIUTI ALLE IMPRESE - Per quanto riguarda gli aiuti alle imprese, il Consiglio dei Ministri ha conferito al Professor Francesco Giavazzi l’incarico di fornire al Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia e delle finanze e al Ministro dello Sviluppo, delle infrastrutture e dei trasporti analisi e raccomandazioni sul tema dei contributi pubblici alle imprese.

FINANZIAMENTI AI PARTITI, SPUNTA AMATO -  Per quanto riguarda i partiti e i sindacati, il Consiglio dei Ministri ha conferito al Professor Giuliano Amato l’incarico di fornire al Presidente del Consiglio analisi e orientamenti sulla disciplina dei partiti per l’attuazione dei principi di cui all’articolo 49 della Costituzione, sul loro finanziamento nonchè sulle forme esistenti di finanziamento pubblico, in via diretta o indiretta, ai sindacati.