Cassano Magnago (Varese), 2 maggio 2012 - Umberto Bossi si ricandiderà a segreterio federale della Lega Nord nel corso del prossimo congresso federale in programma tra due mesi. La conferma arriva per bocca dello stesso Senatùr. "Mi devo candidare per forza, altrimenti la gente comincia a pensare che questi qui fanno qualcosa per tagliarmi fuori", ha risposto ai giornalisti che glielo chiedevano.

"Io faccio comodo, perché tengo tranquillo il movimento, io farò quello che interessa al movimento", ha spiegato a chi gli chiedeva di commentare le dichiarazioni del sindaco di Verona, Flavio Tosi, il quale ha definito la sua ricandidatura "inopportuna". "Starei tranquillamente da parte - ha insistito - ma faccio quello che è nell’interesse del partito. Non è detto che io sia legato alla Lega per forza, non ho detto 'sì' e basta, ho detto 'sì, vedremo". Il senatur ha poi detto che venerdì andrà a Verona proprio per sostenere la ricandidatura di Tosi.

L'attuale presidente federale del Carroccio, dimessosi il 5 aprile scorso sull’onda dello scandalo sulla gestione dei soldi del movimento, aveva annunciato le sue intenzioni ieri a margine del ‘Lega unita day’ (FOTO). Ora arriva la riconferma da Cassano Magnago, dove Bossi si è recato per sostenere il candidato sindaco, Stefania Federici.

"MAI PRESO UN EURO" - Dal palco, poi, Bossi ha attaccato gli avversari e ribadito di non aver mai preso soldi come segretario del partito. "Bersani mi pare prende 2 milioni all’anno, io come segretario della Lega ho sempre dato una parte dei miei soldi, non ho mai percepito niente, neanche un euro", ha detto. Bossi ha quindi riferito ai militanti un aneddoto di qualche tempo fa, riferendosi all'ex alleato presidente della Camera: "Fini mi disse 'fai male perché ti cacceranno via e non ti diranno neppure grazie'. Per fortuna non è finita così".

Il Senatùr, quindi, ha ribadito che "la Lega non è finita, è all’inizio di una grande corsa". "Per troppo tempo siamo stati troppo buoni con Roma ladrona - ha proseguito -. Adesso niente sarà più come prima. Saremo più determinati".

A fine comizio Umberto Bossi ha detto di non avere parlato con Roberto Maroni della sua intenzione di correre nuovamente per la segreteria federale della Lega, ma interpellato ha osservato: "A dire la verità Maroni mi ha detto ‘se ti candidi sarò il tuo più grande sostenitore".

IDEA PRIMARIE - Al congresso federale "vediamo chi ci sarà, sarà la militanza a dire chi deve presentarsi: bisogna fare le primarie", ha detto infine Umberto Bossi ai giornalisti. Un'idea che piace anche a Roberto Maroni: "Reputo questa iniziativa positiva perché in un partito democratico come la Lega la parola viene data ai militanti e questa cosa che Bossi ha deciso è una novità molto importante e interessante".

MARONI - Ma, dal canto suo, l'ex ministro dell'Interno non scioglie la riserva su una sua probabile candidatura alla segreteria del Carroccio. "Mia candidatura? Ora mi occupo di campagna elettorale, fino a lunedì, ne parliamo dopo", ha detto Maroni. Nessun commento anche sull’autocandidatura di Umberto Bossi: "Ripeto, adesso mi occupo di campagna elettorale".

RIVOLTA SU FACEBOOK - Le parole di Umberto Bossi, comunque, non sono piaciute a tutto il popolo della Lega. Sulla pagina Facebook di Roberto Maroni, infatti, si è consumata una vera e propria rivolta. C'è chi è andato giù duro e promette di ridurre in brandelli la tessera del Carroccio nel caso in cui il Senatùr non dovesse arretrare. "Voto leghista da 20 anni, ma se c’è ancora Bossi, voterò Grillo. Maroni pulizia vera! Bossi fora dei bal".

In tanti, tantissimi, chiedono il passo indietro di Bossi annunciato più volte ma adesso, a sorpresa, ritrattato. "Vada in pensione e cominci più a seguire i suoi figli da padre che è meglio"; "Largo ai giovani? Meritocrazia? Con Bossi fra i piedi niente è credibile", scrive un altro militante leghista.

C’è poi chi riconosce al Senatur i meriti del passato, ma invita a voltare pagina per dare il la al nuovo corso. "Mi duole dirlo ma Umberto sta sbagliando, sbaglia a ricandidarsi. Lui ha dato vita al nostro grande progetto, ora è giusto che passi la mano, magari rimanendo al tuo fianco. Ora Roberto sei tu la nostra guida". "Se non si comprende quando è il momento di dire basta e fare un passo indietro - scrive un fan di Bobo - significa che non si e’ disposti a fare il bene del movimento ma di continuare a fare solo il proprio". La parola d’ordine è "Maroni segretario", almeno sulla pagina Fb dell’ex ministro dell’Interno.

Lo sconcerto della base raggiunge anche i microfoni di Radio Padania. "La ricandidatura di Bossi - dice un radioascolatore di Monza - e’ una forma di trasformismo che dalla Lega non accetto". "Questo cambio di rotta mi sconcerta - aggiunge un altro leghista - ora bisogna andare verso il rilancio del movimento e francamente questo mi sembra un passo indietro".

Solo qualche voce isolata si erge a difesa del Senatur. "Come si permettono di dire che doveva vigilare meglio?", chiede una radioascoltatrice. "C’era il benestare di tutti, queste cose potevano succedere. Nessuno se n’è accorto, facciano un esame di coscienza tutti perche’ finora l’ha fatto solo Bossi".

SONDAGGIO DELLA 'PADANIA' - In attesa delle primarie La Padania ha deciso di sondare il terreno, lanciando una sorta di 'sondaggio' tra i suoi lettori per individuare il 'capo' più gradito da incoronare nel congresso del 30 giugno. All'interno del giornale, infatti, sarà inserito un tagliando per esprimere la propria preferenza. "La Padania dà la possibiità a voi lettori, militanti e simpatizzanti - si spiega nel colonnino a fianco - di indicare in tutta libertà i nominativi di chi vorreste vedere alla guida del Carroccio". "Le indicazioni sono preziose per dare voce alla base - si prosegue - i vostri voti, per due settimane, saranno consegnati ai triumviri".