Palermo, 7 maggio 2012 - Nell'ex regno del centrodestra uscito dalla gestione di Diego Cammarata torna il guerriero Leoluca Orlando che (dopo Napoli con De Magistris) ora fa sognare l'Idv (primo partito della città) anche nella più complessa Palermo.

Dopo lo scrutinio delle prime 277 sezioni sulle complessive 600 l'ex sindaco Orlando è al 47,59% contro il 17,42% di Fabrizio Ferrandelli, candidato del Pd e di Sel. Vincenzo Costa, sostenuto da Pdl e Terzo Polo è al 12,22%.

REAZIONI - "Il 50 per cento degli elettori del Pd ha già votato per me questa volta. Significa che gli elettori sono più liberi dei loro dirigenti di partito e non vogliono farsi mettere il collare da loro. Nella foto di Vasto
non era previsto un presidente della Regione inquisito per mafia. E' una vergogna", dice Leoluca Orlando riferendosi al sostegno di Bersani e Vendola all'inquisito Raffaele Lombardo in Regione.

Fabrizio Ferrandelli, frastornato dal risultato e scaricato dal popolo delle sue primarie che puntava sulla Borsellino, alza il tiro così: ''Orlando ha preso i voti dagli uomini dell'ex sindaco Diego Cammarata. E' evidente guardando la somma dei voti per lui e quelli del suo schieramento - afferma lo sfidante - . Noi da domani ci opporremo ad 'Orlando-Cammarata' e faremo appello a tutti gli elettori che vogliono avere un cambiamento. Con il ballottaggio si riparte zero a zero con palla a centro. Ora Orlando parte con un handicap".

E Beppe Lumia, uomo di antimafia, già si prepara alla battaglia dalla parte di Ferrandelli: "Buona parte del voto organizzato del Pdl, di Forza del Sud e anche di settori del Terzo polo è andato a Leoluca Orlando. Insomma, oggi abbiamo un asse Orlando-Cammarata che al secondo turno puo' essere battuto da Fabrizio Ferrandelli''.  ''Ferrandelli - aggiunge il senatore Lumia - ha le caratteristiche per rivolgersi all'intera città, abbattere gli steccati in modo trasparente e vincere al di là di quello che settori dei partiti e diversi candidati al Consiglio comunale hanno stabilito a tavolino''. Orlando si gode il risultato e non teme per la governabilità: "Il nuovo statuto assegna 30 consiglieri su 50 al sindaco vincente. E' un margine sufficiente per governare bene Palermo".