Roma, 12 maggio 2012 - ''Chi colpisce Equitalia colpisce lo Stato, ovvero tutti noi. Possiamo discutere su tutto ma sui fondamentali no. Ci vuole un nuovo impegno collettivo di rigore morale. Noi purtroppo abbiano tradizionalmente uno scarso senso dello Stato''. Parole epensieri di Anna Maria Cancellieri intervendo al Salone del Libro di Torino ad un incontro in memoria di Giovanni Falcone. Parole forti che, unite alle notizie di giornata provenienti dal fronte caldo Crisi-Fisco-Equitalia-Terrorismo-Suicidi, hanno dato il via a una lunga serie di dichiarazioni istituzionali, politiche e dalla trincea dell'associazionismo di categoria.
 

SEVERINO - Le proteste contro Equitalia sono un errore: ne è convinta anche Paola Severino, ministro della Giustizia, che, in un'intervista a Sky Tg24, spiega di non credere che l'ondata dei suicidi possa essere causata solo da ragioni economiche. "Non dobbiamo accentrare la nostra attenzione su Equitalia come causa dei problemi, sarebbe profondamente sbagliato", ha affermato, ricordando che "c'è un problema dell'economia ma che ognuno ha il dovere di pagare le tasse". Secondo la Guardasigilli, in ogni caso, "per un imprenditore è certamente un dramma perdere la sua impresa e non riuscire a pagare le tasse, però è certamente vero che arrivare a decisione del suicidio significa fare diversi passi; per superare l'istinto di autoconservazione occorre qualcosa di più, qualcosa che appartiene alla natura delle persone" e non sarebbe quindi corretto "iscrivere il suicidio solo alla sua causa patrimoniale". Paola Severino ha quindi lanciato un appello al Parlamento perché acceleri i lavori sul ddl che tratta il tema della 'esdebitazione', "che configura - ha spiegato - la possibilità di attivare una procedura più rapida di abbattimento del debito anche per il piccolo imprenditore e per il cittadino che si trova in una situazione di eccessivo indebitamento. Credo che questo disegno debba essere fortemente sollecitato".


GRILLI - Il viceministro all'Economia e alle Finanze Vittorio Grilli, a margine di un convegno a Trebaseleghe, afferma: "E' sbagliatissimo colpevolizzare e creare un nemico, Equitalia non è un antagonista, Equitalia è lo Stato che cerca di tutelare tutti i cittadini che devono pagare ciò che è dovuto". Certo, "errori possono capitare e ci scusiamo, però non è possibile pensare che se lo Stato chiede ai cittadini di pagare ciò che devono pagare venga accusato come un nemico".

PD - Nel Partito democratico è l'area liberal a esprimersi con una nota: "Sulla vicenda Equitalia, che anche oggi ha visto episodi di inaccettabile aggressività - dichiara la componente riformista del Pd - occorre anzitutto fare una premessa, sulla quale non si può derogare: la violenza non é mai né condivisa né giustificata. Occorre però, per allentare la tensione, che il governo dia risposte che non può più rinviare, e che le forze politiche responsabili debbano convintamente contribuire a delineare in Parlamento e nel Paese''. ''Non vi è dubbio - prosegue la nota - che, al netto della lotta sempre più urgente a fenomeni di evasione fiscale ,risulti necessario ripensare le modalità e i criteri che disciplinano le procedure di riscossione, rivedendo in primo luogo il carico degli interessi e delle sanzioni, che fanno spesso lievitare gli originari debiti di oltre il 100%, e introducendo forme di trasparenza, partecipazione e controllo in linea con il modello europeo, centrate sui diritti del contribuente, peraltro consacrati dal legislatore con una legge, la 212/2000 (Statuto del contribuente), largamente poco conosciuta e ancor meno applicata. In questa prospettiva Liberal Pd - conclude la nota - ha attivato un gruppo di lavoro coordinato da Gianfranco Passalacqua, avvocato amministrativista ed esperto di legislazione ed amministrazione tributaria, per elaborare proposte da avanzare in sede parlamentare al fine di migliorare l'efficienza e trasparenza del sistema tributario italiano, in particolare del sistema di riscossione''.
 

IDV - "La violenza va sempre condannata, senza se e senza ma, e gesti simbolici come quelli della Destra di Storace sono squallidi e volgari. Detto questo, bisogna comprendere l'esasperazione di chi è incappato nelle maglie di Equitalia, una società che finora si è dimostrata forte con i deboli e disponibile con i forti. E le parole del viceministro Grilli, che ora chiede scusa ai cittadini per il disturbo arrecato dallo Stato, arrivano tardi e suonano come una vera e propria beffa". E' quanto afferma, in una nota, Stefano Pedica (Idv), secondo il quale Befera e Mastropasqua dovrebbero dimettersi. "I cittadini che hanno subito le vessazioni di Equitalia sbagliano a prendersela con quei poveri cristi dei dipendenti della società - chiarisce Pedica -. Vanno messi in discussione quei vertici che hanno messo in atto una strategia assurda e che ora, per il bene del Paese, farebbero bene ad ammettere i loro errori e andarsene". Secondo Pedica, "bisogna cancellare Equitalia e rimettere la riscossione dei tributi direttamente nelle mani dell'Agenzia delle entrate. Aprire qualche Sportello amico per tentare di salvare la faccia non serve a nulla. E' troppo tardi, e chi ha contribuito a rendere Equitalia un 'mostro' da combattere deve lasciare. Solo così - conclude Pedica - il clima potrà rasserenarsi. Nel frattempo, continua con Federcontribuenti la raccolta di firme a sostegno del mio ddl per chiudere Equitalia. Dopo pochi giorni siamo arrivati già a 400 mila adesioni. L'obiettivo è toccare quota 3 milioni entro la fine dell'anno".
 

PDL - ''Al di là della rivendicazioni, quello che è accaduto a Genova è senza dubbio sintomo di un clima saturo di tensioni sociali. E gli stessi assalti degli ultimi giorni alle sedi di Equitalia non fanno che acuire questa situazione. Episodi certo non collegati, ma sui quali è opportuno fare una riflessione unitaria perché non si ripresentino nel nostro paese quelle condizioni che già in passato hanno portato ad anni bui di terrorismo''. Lo afferma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. ''Il governo Monti - prosegue - è chiamato in prima persona a dare segnali di distensione. Quanto sta facendo per migliorare la riforma del mercato del lavoro anche sulla base delle proposte del Pdl è un buon inizio. Ora va allentata la morsa del fisco, operazione necessaria per poter avviare la crescita. Il nostro segretario Alfano ha saggiamente suggerito di azzerare le tasse per le imprese che vantano crediti con lo stato per la stessa cifra. Servono insomma decisioni pratiche ma efficaci che diano sollievo a chi produce per rimettere in moto l'economia. Il Pdl è pronto a dare il suo appoggio in Parlamento per il bene comune, critici e mai succubi. Non ci tiriamo indietro di fronte alle nostre responsabilità. Ma chiediamo un'accelerazione su temi decisivi che coinvolgono direttamente l'economia di famiglie e imprese. Ed in ogni caso diremo no al governo se rimanesse inerte di fronte a politiche europee ottuse e da cambiare''.
 

LEGA NORD - "Gli atti di violenza vanno condannati con fermezza. Detto ciò è opportuno che il governo dia mandato a Equitalia di attuare una moratoria delle posizioni dei contribuenti più a rischio per instaurare una procedura conciliativa al fine di evitare le tragedie che stiamo vedendo in questi giorni" sostiene il vicepresidente dei deputati della Lega, Maurizio Fugatti, che aggiunge: "Occorre dare un segnale in tal senso al fine di dare ai contribuenti la possibilità di poter onorare il loro debito, ma in condizioni di fattibilità".
 

DE MAGISTRIS - Le istituzioni competenti nel settore delle riscossioni "lavorino con intelligenza, distinguendo le varie forme di evasione". E' l'appello lanciato dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, all'indomani degli scontri tra polizia e manifestanti davanti alla sede di Equitalia del capoluogo campano. Rispondendo alle richieste di rescindere immediatamente il contratto del Comune con la società, o di sospendere la riscossione per i prossimi sei mesi, fino alla scadenza del contratto stesso, il primo cittadino sottolinea che l'amministrazione "sta procedendo in questa direzione", ma questo passo non può essere compiuto dall'oggi al domani, "perché bisogna mettere in atto attività di riscossione sulle quali stiamo lavorando, anche con la lotta all'evasione fatta in modo intelligente". Tornando sugli scontri di ieri, de Magistris condanna "in modo fermo ogni forma di violenza" e fa notare che le responsabilità non vanno attribuite agli impiegati di Equitalia, "ma a un sistema che é stato creato e che vogliamo smantellare con le armi delle democrazia". Invoca quindi una "rivoluzione pacifica". "Stiamo cambiando Napoli con una rivoluzione democratica - chiarisce - con il voto, con le mani pulite e con una grande energia". Ogni tentativo di violenza, invece, "respinge il cambiamento, dando alibi a coloro che lo vogliono fermare".
 

UNIMPRESA - "Il Governo vari subito un decreto legge'' per la moratoria delle cartelle esattoriali. Lo chiede il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, secondo cui serve un Patto tra fisco e imprese per la crescita. Il provvedimento, si spiega in un comunicato, ''servirebbe a calmare le acque di una situazione del Paese drammatica e disperata: la tensione sociale sta portando all'esasperazione famiglie e imprese". Il decreto legge dovrebbe prevedere il congelamento dei debiti e il blocco degli interessi sulle somme iscritte a ruolo. ''L'Esecutivo deve mettere in condizione l'economia italiana di agganciare la ripresa'', dice il presidente. E se non c'è la possibilità di mettere in campo strumenti concreti per la crescita, che pure continuiamo ad auspicare, allora un primo passo per tendere la mano alle imprese, specie quelle più piccole che rappresentano l'ossatura del Paese, potrebbe arrivare da una sorta di moratoria sul fisco col blocco delle cartelle per un determinato periodo e lo stop agli interessi di mora" osserva il numero uno di Unimpresa.
 

CGIA - Gli attacchi a Equitalia devono finire, perché l'agenzia di riscossione fa una lavoro "molto delicato e poco invidiabile" e accanirsi contro i suoi dipendenti è da irresponsabili. Lo afferma il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi. "Equitalia - afferma - è chiamata a svolgere un lavoro molto delicato e poco invidiabile". "È vero che in passato - sostiene Bortolussi in una nota - ci sono stati casi di riscossione troppo aggressivi, ma il problema non è chi è chiamato a far rispettare la legge, ma eventualmente la legge stessa, che da qualche mese è stata modificata per venire incontro alle esigenze dei contribuenti. Ciò non è sufficiente? Bene, il Parlamento intervenga e la modifichi nuovamente - sottolinea - ma non si possono scaricare le responsabilità su chi è chiamato a fare il proprio dovere".