Arezzo, 13 maggio 2012 - Il presidente del Consiglio, {{WIKILINK}}Mario Monti{{/WIKILINK}}, è arrivato poco prima di mezzogiorno alla Cittadella della Pace di Rondine, in provincia di Arezzo. Il borgo di Rondine ospita un’associazione che, tra i principali obiettivi, invita alla convivenza studenti provenienti da aree in conflitto in tra loro.

Non arrendersi” ora ma occorre invece “uno sforzo comune”, sforzo che “deve basarsi su un’equa ripartizione del carico”, ha detto il premier a proposito della crisi economica. 

E ancora: “Il paese è segnato ora da una profonda tensione sociale”. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, invita i giovani italiani, e le persone che vivono le difficoltà di oggi, alla “lotta con gli altri mai contro gli altri”. “Per l’Italia la guerra è solo un ricordo, ma il presente è segnato da forti tensioni sociali”, ha spiegato Monti.

Per Monti, le tensioni sociali sono “dovute alla mancanza di lavoro, alle difficoltà nel fare imprese, ma anche a una crisi profonda, generata da rapide trasformazioni, e dall’inevitabile disorientamenteo che queste comportano”.

“E’ inevitabile il disagio sociale e che ci siano a volte segni gravi di incrinazione dell’unita’, si tende a diffidare degli altri e l’insicurezza provoca ripiegamento su se stessi, rabbia, aggressivita’ ma se continuiamo a guardarci con sospetto si alimenta la paura”. Lo ha detto il premier Mario Monti, parlando ad Arezzo.

La mancanza di lavoro, la difficolta’ di fare impresa, ma anche la crisi profonda economica, se non affrontata con convinzione e coraggio puo’ diventare una crisi anche culturale”, ha aggiunto il premier.

E ancora: "Il modello europeo sta facendo passi indietro ma e’ un modello di grande importanza, e l’Italia ha il dovere di contribuire come membro fondatore e con un’opinione pubblica tendenzialmente favorevole all’Europa, a rimediare passi indietro e a fare passi avanti”: lo dice il premier Mario Monti.

Il premier poi ha parlato della situazione politica italiana e della sua maggioranza. " Questo e' un luogo per la risoluzione dei conflitti della convivenza con il nemico. A me sta capitando di fare questo nel mondo politico italiano: faccio stare a tavola forze
politiche che si sono combattute e che lavorano per il bene del Paese".
Sotto una crosta di animosa e legittima battaglia politica -ha aggiunto il premier riferendosi al dibattito italiano- c'e' un interesse per il bene del Paese. E questo sta venendo alla luce, pur con qualche difficolta'. Bisognerebbe mandare Rondine a Roma".