Tradate, 18 maggio 2012 - Niente decisioni imposte dall'alto nella Lega 2.0 di Roberto Maroni. Il triumviro del Carroccio, e segretario in pectore, comincia a dettare le nuove regole: la prima è che "non si saranno candidature paracadutate dall'alto, né ai congressi nazionali né a quello federale".

"Chiunque vorrà candidarsi al congresso nazionale lo potrà fare, chiunque può candidarsi al congresso federale lo potrà fare - ha detto Maroni da Tradate, dove si trovava per un icnontro elettorale -. E poi vincerà chi i delegati decideranno essere la persona giusta. Mi auguro che sia un giovane. Che sia un ragazzo di grande energia".

Una netta presa di posizione rispetto al vecchio corso di Umberto Bossi, che però l'ex ministro dell'Interno ha difeso dalle inchieste giudiziarie. ''Non parlo di complotto, ma di fango su Bossi sì'', ha detto Maroni, sottolineando che ''ci sono molte cose da chiarire''. "Abbiamo fiducia nella magistratura purché faccia in fretta", ha proseguito chiedendo però di evitare ''fughe di notizie che alimentano solo i gossip''.

Maroni ha tuttavia sostenuto che "a seguito di queste inchieste, la Lega si rinnova e riparte". "Largo ai giovani - ha detto - da questa crisi, da questo male nascere un bene: la nuova Lega, la Lega 2.0".

Incalzato dai giornalisti Maroni non ha, però, voluto svelare chi vorrebbe come prossimi segretari nazionali (ovvero regionali), soprattutto in Lombardia. "Non appoggio nessuno - ha detto -. Ho le mie conoscenze, le mie preferenze, le mie amicizie: ho sentito nomi di persone che stimo, ma da parte mia non ci sara’ alcuna indicazione perché dovrà essere la base a decidere".