Bologna, 19 maggio 2012 - Il tempo per fare la riforma della legge elettorale in Italia "stringe". Non serve un modello che "fotografi il paese", ma uno strumento di governo che dia "stabilità al paese". Per l'ex premier Romano Prodi l'esempio del voto in Grecia e in Francia è emblematico: in tutti e due i casi sono emerse le posizioni politiche estreme, ma nel paese ellenico con la legge proporzionale si deve tornare a votare; invece Oltralpe dove c'è il maggioritario, fin da subito si è saputo che avrebbe dovuto governare.
 

LA RICETTA - "Io sono per il bipolarismo - ha spiegato Prodi a margine di un convegno promosso da Arturo Parisi a Bologna -: per avere un governo stabile, ritengo che la legge elettorale non debba fotografare il Paese, ma debba dare al Paese gli strumenti di governo".
 

IL PARAGONE - Paragonando quanto avvenuto in Francia e in Grecia, l'ex premier italiano ha aggiunto: "In entrambi i casi abbiamo avuto un voto che ha esaltato le forze politiche estreme, ma con la legge elettorale francese abbiamo avuto un presidente che la sera stessa è stato proclamato e inneggiato come presidente di tutti; nel caso greco si dovranno ripetere le elezioni".
 

L'OBIETTIVO - "Il tempo stringe" ha concluso Prodi riferendosi alle necessarie riforme in Italia. Quando sono avvenute le elezioni in Grecia e in Francia, non ci sono stati risultati tanto diversi al primo turno. Ma il ballottaggio, che in Grecia non c'è, ha salvato la Francia Secondo l'ex premier, l'Italia  dovrebbe prender nota:  "Serve una strategia che ci faccia riacquistare sovranità". Restituendo credibilità alle istituzioni.

VOLONTA'  POPOLARE - A scaldare la scarsa platea bolognese, tra cui Massimo Donadi dell'Idv e Mario Baldassarri di Fli, e' stato il passaggio che Prodi ha dedicato proprio alla battaglia referendaria degli scorsi mesi: ''In Italia - ha sottolineato - c'è una storia di referendum ripetutamente vinti e di una volontà dei cittadini massacrata dal sistema dei partiti che è una delle cose piu' tragiche del nostro paese''. Dunque, si è chiesto tra gli applausi: ''Cosa si aspetta ancora?'', facendo intendere i pericoli dello scollamento tra paese e rappresentanza politica, già confermati dai risultati delle ultime amministrative

I PARTNER -  ''La Germania - ostiene Prodi - mi ricorda i Tea-Party americani: quelli hanno una vocazione religiosa, è vero, mentre qui c'è più un contenuto etico, di superiorità morale'', ha spiegato, aggiungendo però ''che se la Germania avesse un minimo di intelligenza politica, capirebbe che è troppo piccola per andare da sola''. Quanto a Obama "è un grande difensore dell'euro - amMette Prodi -, ma anche perché è terrorizzato che la crisi della moneta unica lo travolga in campagna elettorale''. Insomma non c'è alternativa alla difesa dell'Unione com'è  oggi: ''Se la Grecia va giù, la seguiremo tutti. E' matematica, non un'ipotesi''.