Roma, 6 giugno 2012  - L’Aula del Senato ha negato l’arresto di Sergio De Gregorio, difformente a quanto chiesto dalla Giunta per le Immunità che si era espressa a favore della richiesta dei magistrati di Napoli. A dire no all’arresto del senatore Pdl sono stati in 169, a dire sì 109, 16 gli astenuti.

Un risultato che contraddice le aspettative, visto che in molti erano convinti che l’Aula votasse in conformità con quanto deciso in Giunta, ovvero il sì alla richiesta d’arresto. In sede di dichiarazioni di voto, soltanto il Pdl ha annunciato il proprio no alla richiesta dei magistrati. Poi, complice il voto segreto, il blitz dell’Aula, che ha ribaltato i pronostici e lasciato libero De Gregorio.

LA DIFESA DEL SENATORE PDL  - “Mi vorrei difendere nel processo e non dal processo e vorrei farlo da uomo libero”, ha detto il senatore del Pdl, {{WIKILINK}}Sergio De Gregorio{{/WIKILINK}}, in Aula al Senato, poco prima che l’emiciclo sia chiamato a dire ‘sì’ o ‘no’ al suo arresto. Prima, De Gregorio ha ripercorso per tappe la vicenda che ha portato la Procura di Napoli a chiederne gli arresti domiciliari. Poi ha rivendcato la sua attività di giornalista prima e di senatore poi, e di aver “riportato ‘L’Avanti’ in edicola dal Trentino alla Sicilia”, giornale che, ha detto, “ho abbandonato nel 2006, prima cioè dei fatti di cui mi si accusa”.

Poi, la richiesta ai colleghi di votare ‘no’ alla richiesta dei magistrati di Napoli: “Da parte mia - ha promesso De Gregorio - non ci sarà pericolo di fuga: ho tre bambini piccoli, una moglie e una famiglia, delle responsabilità da cui non posso e non voglio fuggire. Non c’è pericolo di reiterazione del reato, perchè non posso reiterare nulla. Non c’è pericolo di inquinamento delle prove, perchè non c’è nulla da inquinare. In questo tempo, ci saranno sicuramente delle riflessioni. Rifletterò sul mio ruolo, ma non avrò paura di rimettermi e affidarmi alla società civile da semplice cittadino nel 2013, al termine della legislatura”.

L'IRA DELL'IDV - “Una vergogna inqualificabile. Ancora una volta la casta si mette fuori dal diritto per difendere un parlamentare. L’indecente ed ingiustificata preassoluzione del senatore De Gregorio è un atto di assoluta inciviltà”, ha affermato il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario.

“Gli italiani - ha aggiunto- guardano al Palazzo come roccaforte del privilegio, del sopruso, dell’arroganza. L’ho detto e lo ripeto. I cittadini verranno con i forconi per ripulire i palazzi della malapolitica. L’Idv attende con fiducia le prossime elezioni politiche che finalmente butteranno fuori dal Parlamento gli inquisiti, i rinviati a giudizio, i pregiudicati di ogni risma e tutti i loro sodali”.

LEGA: ANSIA PD PER COPRIRE VOTI SINISTRA - “Basta leggere i numeri per comprendere il motivo dell’ansia degli esponenti Pd di dire che a salvare il senatore De Gregorio è stata la Lega Nord. Infatti i 169 voti contrari all’autorizzazione sommati agli astenuti (16) somma a 185 voti utili a respingere la proposta della Giunta, a fronte dei 109 favorevoli. Quindi i 18 voti della Lega non sarebbero stati neppure determinanti, oltre al fatto che, invece, si sono sommati ai favorevoli”. Lo dice in una nota il senatore della Lega Nord Roberto Mura che in aula ha espresso la dichiarazione di voto per l’arresto da parte della Lega Nord.

Rivolgendosi agli esponenti del Pd, Mura afferma: “Evidentemente gli esponenti del Partito democratico, che si sono affrettati ad attribuire ad altri le colpe del voto segreto, si sono resi conto che i numeri mostrano come il forte sostegno al rigetto dell’autorizzazione, sono invece giunti proprio dalla sinistra”.