Roma, 9 giugno 2012  - Dopo l'apertura di Obama ai matrimoni omosessuali, nel suo piccolo anche il Pd torna sulla questione delle unioni civili, e lo fa in una lettera inviata da Bersani agli organizzatori del Gay Pride di Bologna: “Il Partito Democratico - scrive Bersani - non intende sottrarsi a questa discussione: non è accettabile che in Italia non si sia ancora introdotta una legge che faccia uscire dal far west le convivenze stabili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico, così come è intollerabile che questo Parlamento non sia riuscito a varare una legge contro l’omofobia e la transfobia”.

“Sarà anche su questi temi, tra cui mi permetto di aggiungere il divorzio breve - aggiunge Bersani -, l’introduzione del diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia, e il testamento biologico, che nei mesi che verranno di qui alle prossime elezioni politiche, si giocherà la nostra capacità di parlare al Paese”.

Bersani ha confermato l’adesione del Pd al Pride nazionale ed ha espresso il suo “grazie”. “Non è facile - ha spiegato - in una fase politico-economica difficile come questa lottare per rimettere al centro della discussione politica il tema dei diritti civili delle persone. Movimenti come il vostro spronano la politica italiana, a portare l’Italia, anche su questi temi, nel novero dei principali paesi occidentali”.


“Vi devo poi un secondo grazie più personale, da emiliano quale io sono - ha concluso -. La scelta di confermare, nonostante il terremoto, la vostra manifestazione, trasformandola anche in una grande concreta manifestazione di solidarietà per le popolazioni terremotate è una scelta non scontata, ma giusta e coraggiosa, che può aiutare a tenere i riflettori accesi su queste vicende e a far capire che la vita deve ripartire”.
 

GAY CENTER - Bersani fa un passo in avanti, però  "è necessario che chiarisca quale modello europeo il Pd vuole seguire tra matrimoni, pacs, civil partnership”, dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, che aggiunge: “una cosa e’ chiara, cioè l’improponibilità di leggi come i Dico. Il Pd elabori una proposta concreta e la dica al piu’ presto, anche prima delle prossime elezioni”.

GRILLINI (IDV) - “La manifestazione del Pride di Bologna cade in un momento di straordinarie riforme sui diritti civili nel mondo occidentale. Il presidente francese Hollande e, soprattutto, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama hanno dichiarato che occorre dire sì all`estensione del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali”, sottolinea in una nota Franco Grillini, ex Pd, oggi alla manifestazione di Bologna alla guida di una delegazione ufficiale del partito che sfilerà indossando delle magliette con su scritto, in bolognese, `Siamo tutti uguali`.

“L`IdV - spiega - ha detto di sì al `democratico` Obama e ha fatto una scelta netta nella direzione della piattaforma storica del movimento Lgbt, che oggi manifesta a Bologna. Dire di sì alla legge Mancino anche per i reati motivati da orientamento sessuale e al matrimonio per le coppie gay, è un dovere imprescindibile per qualsiasi partito che si dichiari minimamente progressista. Si tratta, infatti, di stabilire quel diritto all`uguaglianza e alla parità sancito solennemente dall`art 3 della nostra Costituzione. Un Paese che progredisce - conclude Grillini - è un Paese che cancella le discriminazioni”.

VENDOLA: ERA ORA -  “Era ora. Le parole di Bersani sono incoraggianti, sulla vergogna dell’Italia fanalino di coda sui diritti civili, di un Parlamento che non riesce ad affrontare il nodo dei diritti delle coppie di fatto, e neppure a promuovere una legge contro l’omofobia”, dice Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà

“In passato purtroppo centrosinistra e centrodestra in parlamento sono stati egualmente paralizzati nella capacità di interpretare la domanda di cambiamento e di diritti che veniva dal Paese. Ora ci aspettiamo - conclude Vendola - che il Partito Democratico, coerentemente con le parole del suo leader, faccia nelle prossime settimane la battaglia in Parlamento per queste conquiste di civiltà. Tanta parte dell’opinione pubblica italiana si aspetta di passare ora ai fatti”.

LUPI: MODELLO ZAPATERO - “Con il suo messaggio al gay pride Pier Luigi Bersani ha indicato chiaramente quali sono i valori che ispirano le scelte politiche del Partito democratico su temi fondamentali per costruire il futuro di una società. Con il Pd al governo si affermerebbe in Italia quel modello zapaterista che è proprio quello che, in questi anni, abbiamo sempre respinto”, rintuzza il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl), che ha aggiunto: “Ora, visto che le alleanze politiche si fanno su una comune visione ideale su cui si fonda l’azione politica, mi domando: Casini ne terrà conto rispondendo all’offerta lanciata da Bersani di costruire un fronte unitario?”.
“Una cosa è certa: mi sembra che sia giunto il momento di abbandonare le ambiguità, di smetterla con gli equivoci e di fare scelte chiare”, ha concluso Lupi.