Roma, 16 giugno 2012 - Continua a colpi di accuse e promesse la storia sullo scandalo dei fondi della Margherita depredati dall'ex tesoriere {{WIKILINK}}Luigi Lusi{{/WIKILINK}}. Ora l'avvocato che difende il partito assicura che non ci sono state ruberie da parte dei dirigenti mentre {{WIKILINK}}Francesco Rutelli {{/WIKILINK}}promette che restituirà allo Stato 20 milioni di euro.

"LUSI DEPREDAVA" -  L’ex tesoriere Luigi Lusi “ha depredato la Margherita”, dalle indagini “non emergono episodi di malcostume, di approfittamento o di ruberie da parte dei dirigenti politici dello stesso partito”, afferma Titta Madia, difensore della Margherita, che è “persona offesa nel procedimento penale” a carico di Lusi.

“Dalle indagini che sta conducendo la Procura di Roma, con la collaborazione della Guardia di Finanza e della Banca d`Italia, emergono - ha spiegato il legale - due dati significativi: il primo che Lusi ha depredato la Margherita avvalendosi di professionisti suoi complici e falsificando tutte le scritture contabili. Il secondo che dalla verifica di migliaia di operazioni bancarie della Margherita non emergono episodi di malcostume, di approfittamento o di ruberie da parte dei dirigenti politici dello stesso partito, dato questo rilevante non solo in sede giudiziaria ma, soprattutto, in sede politica”.

RUTELLI, MEA CULPA E PROMESSE -  “L’errore su Luigi Lusi è evidente”, ha riconosciuto Francesco Rutelli in un passaggio della sua relazione all’assemblea della Margherita, sottolineando però di non essere stato l’unico ad averlo commesso, visto che, ha detto, “anche l’affidamento politico ricevuto da parte del Pd è stato totale”.
Nel suo intervento, inoltre, Rutelli, dopo aver ripercorso per tappe lo scandalo finanziario che ha investito la Margherita, ha anche riconosciuto che da parte della dirigenza c’è stata “troppa fiducia in una persona sola, cui la delega cresceva via via che eravamo impegnati ad agire oltre la Margherita”.

Nella parte finale della sua relazione, Rutelli ha voluto ancora ribadire di aver aiutato il partito a raccogliere milioni di voti e milioni di euro di finanziamento: “Non ho mai ricevuto un euro di indennità, così come tutti gli altri dirigenti. Non ho mai messo in tasca un centesimo per mio tornaconto personale”.

“La vicenda della Margherita - ha quindi precisato Rutelli - si concluderà in modo degno, al termine del dibattito odierno. Tutti gli avanzi di bilancio, detratte le somme per le obbligazioni residue e gli accantonamenti a tutela e quelle per accompagnare all’autonoma navigazione il quotidiano Europa verranno restituiti. I liquidatori del partito potranno - ha concluso - ricevere un mandato gratificante: devolvere ordinatamente denaro e beni che potranno superare i 20 milioni di euro”.

Le spese della Margherita non giustificate con adeguata documentazione ma sostenute negli ultimi cinque anni ammontano ad oltre 13 milioni di euro”, ha anche detto Rutelli. Di questi 13 milioni “parte assai consistente - ha detto Rutelli - sono risorse già tracciate dalla Margherita, che ha posto sotto sequestro beni acquistati con tale denaro”.