VERONA, 17 giugno 2012  - Parte subito all'attacco il leader dei barbari sognanti {{WIKILINK}}Roberto Maroni{{/WIKILINK}}, inaugurando a Verona il suo 'No Imu day' proprio il giorno prima della scadenza della prima rata della tanto odiata tassa sugli immobili, che secondo un sondaggio il 40% non pagherà.

L'ARRIVO DI BOSSI - Alla manifestazione in piazza a Verona è arrivato, quasi a sorpresa, anche {{WIKILINK}}Umberto Bossi{{/WIKILINK}}. Al comizio iniziato il Senatur è arrivato in camicia verde, applaudito dai presenti al grido ‘Bossi, Bossi, Bossi’.
In una piazza dei Signori in cui sono presenti alcune centinaia di militanti e amministratori locali del Carroccio che innalzano le bandiere della Padania e le bandiere delle regioni del Nord. Quando sul palco è salito Maroni, molti militanti lo hanno applaudito al grido ‘Maroni, Maroni, Maroni’.

IL DISCORSO DEL SENATUR -  “E’ stato troppo facile far cadere Berlusconi, bisognava impedirgli di andare via”, ha detto Umberto Bossi dal palco. “Quando siamo andati via noi molte cose erano a posto, e se fossimo rimasti noi sicuramente non avremmo fatto la riforma delle pensioni e non avremmo toccato la casa”, ha sottolineato tra gli applausi.

E ancora secondo Bossi “Berlusconi doveva dire di no al governo dei professori, invece ha detto di sì al presidente della Repubblica: questa è la sua grande responsbilità. E dal  Bossi è tornato anche sulle vicende interne della Lega: “La Costituzione non prevede che lo Stato attacchi un partito prima delle elezioni. Ma, alla fine verrà fuori tutta la verità perché tutto quello che é stato detto é falso ed é la dimostrazione che questo e’ uno Stato centralista, colonialista, che porta via i soldi alla gente. Monti non fa altro che certificare che lo Stato italiano e’ uno Stato centralista, colonialista” ha attaccato il Senatur tra gli applausi del popolo del Carroccio.

TORNA LA SECESSIONE - La Lega e i cittadini del Nord si metteranno in strada verso la secessione, dice, parlando al migliaio di militanti presenti a Verona per il ‘No Imu Day’, Umberto Bossi.  Il Senatur ha suggerito un nuovo motto, “io mi ricordo”, mutuato dagli impendentisti del Quebec: “Napolitano, Monti, noi tutti ci ricorderemo di voi”, ha attaccato, spiegando che “il vostro malfatto non sara’ dimenticato” e che “non passa piu’ niente da parte di chi colonizza il nord”.

“Questi dicono ‘tanto la secessione non la fanno’, ma prima o poi ci metteremo tutti in strada: io davanti e gli altri dietro, e vediamo se si fa o no”. Bossi, poi, ha rivelato anche che “a giorni avrete a casa una grande notizia”.
Il Senatur, tuttavia, non l’ha svelata: “non ve la diamo oggi, perche’ ci sono i giornalisti e non sanno scrivere”, ha concluso.

MARONI E GLI ESODATI - Quello degli esodati “è un disastro, causato dal ministro del Lavoro Elsa Fornero, cui la Lega porrà rimedio attraverso un’iniziativa delle Regioni”, ha detto Maroni.
“Fornero ha combinato un disastro, che colpira’ 300mila lavoratori padani e le loro famiglie”, ha attaccato, sottolineando come si tratti di “un attentato vero e proprio, è un disastro sociale al quale noi rimedieremo”. “Oggi lo diciamo in anteprima: le Regioni lanceranno un’iniziativa per favorire gli esodati”, ha rivelato, senza pero’ scendere nei dettagli.

VIA IL GOVERNO - Parte all'attacco e mira al governo, Maroni: "Sono da licenziare, a cominciare dalla Fornero  - scandisce - Noi vogliamo licenziare il governo, non abbiamo paura delle elezioni anticipate perché il popolo con la sua sovranità ha sempre ragione".

 E di conseguenza Maroni, lancia un "appello a tutti i parlamentari degli altri partiti del nord perché assieme a noi combattano questo governo delle balle e del disastro sociale". Appello lanciato già in separata sede ad Alfano, che ieri aveva stroncato il Dl Sviluppo preparato da Passera.


"Questo - ha aggiunto Maroni - è un governo abusivo che combina disastri e sta saccheggiando il nord mettendo sul lastrico 300mila famiglie, si occupa solo e ancora del completamento della Salerno-Reggio Calabria".

MANO TESA AD ALFANO - Se il segretario del Pdl Angelino Alfano voterà contro il decreto sviluppo, “la Lega riprenderà a parlare” con l’ex alleato. Maroni ha ribadito come il provvedimento presentato ieri sia “un decreto con 80 miliardi di balle”.  “Alfano dice che è contrario? Bene, voti contro il decreto, stacchi la spina al governo e poi ricominciamo a parlare”.

LIBERA LEGA DEI COMUNI - “Da domani parte una nuova grande iniziativa della Lega rifondiamo ‘libera lega dei comuni contro il Barbarossa’: riprendiamo la battaglia contro il nuovo Barbarossa che sta a Roma, a Palazzo Chigi. Ci sarà una consulta dei sindaci del Nord, non solo dei sindaci della Lega Nord, ma anche di quelli delle liste civiche. L’Unione dei liberi Comuni avrà la forza per sconfiggere la Roma del nuovo Barbarossa. Questa sarà la nostra nuova vera battaglia contro Roma”, ha annunciato Roberto Maroni.