Roma, 26 giugno 2012 - "E' importante che l'Italia arrivi al negoziato del consiglio Ue, difficilissimo, con la forza di un tandem parlamento-governo, di un sistema paese che muova in una direzione unificata". Così il premier Mario Monti parlando in aula alla Camera sulla politica europea in vista del vertice del 28 e 29 giugno.

L'AUSTERITA' - Quanto alla crisi, Monti ha detto che non è stato il  suo governo a trattare un piano di rientro del deficit così "severo", ma il governo Berlusconi. Il presidente del Consiglio Mario Monti lo ha detto replicando all'onorevole Marco Maggioni della Lega: "On. Maggioni ha perfettamente ragione, il governo ha firmato il fiscal compact. Tuttavia il profilo di rientro, severo e impegnativo - che potrà dare frutti, ma è severo e impegnativo - fu fissato con l'adesione dell'Italia mesi prima, nella primavera del 2011, con l'impegno - che io non critico - del governo precedente di cui il suo partito faceva parte".

IL RAPPORTO CON LE CAMERE - Monti ha insistito molto sul rapporto tra governo e parlamento: ''Ho seguito la prassi di intervenire in Parlamento sempre, prima dei Consigli europei di dicembre, gennaio e marzo. Il conforto delle forze parlamentari è importante ed ha orientato gli indirizzi del governo. La risoluzione unitaria dello scorso 25/1 ha costituito la base per l'azione del governo" nell' Ue. Gli obiettivi dell'Italia? "Due aspetti in primo luogo: crescita e stabilizzazione della zona euro".

IL CONSIGLIO EUROPEO - "Sono pronto a restare (al Consiglio europeo, ndr.) oltre il limite previsto della riunione e a lavorare fino a domenica sera se necessario perché alla riapertura dei mercati si arrivi irrobustiti da un pacchetto per la crescita ma anche da meccanismi soddisfacenti per reggere alle pressioni del mercato. Non possiamo permetterci che questa straordinaria costruzione dell’Unione europea possa andare distrutta", ha detto il presidente del Consiglio.

FRANCIA E GERMANIA - "Con l’arrivo di un nuovo presidente della repubblica francese di diverso orientamento politico dal Cancelliere - ha poi affermato Monti -, è stata mia intenzione che in tempi brevi i due trovassero un linguaggio comune: credo sia stato apprezzato il fatto che l’Italia abbia favorito l’avvicinamento tra Francia e Germania".

MECCANISMO ANTI-SPREAD - "La proposta dell’Italia è di usare i firewall, Efsf e Esm, per evitare divaricazioni eccessive degli spread degli Stati che sono in regola con la disciplina di bilancio: quindi l’Italia può permettersi e deve chiedere un meccanismo che si applichi a chi ha rispettato le regole". Alla Camera il presidente del Consiglio ha aggiunto che il presidente della Bundesbank, "a giudicare da un’intervista, non ha capito questa proposta".

SCHIFANI: LA UE VARI MISURE PER LA RIPRESA - Renato Schifani ha invocato una riforma dei mercati e regole che aiutino l’Italia nella crisi. “Le ragioni di allarme per la situazione economica e l’urgenza del momento non consentono più esitazioni sulla via delle riforme”, ha detto il presidente del Senato nel suo intervento alla relazione del Garante della Concorrenza. “Riformare i mercati, renderli più aperti e competitivi è necessario per mantenere vivo il tessuto sociale del Paese", ha sottolineato, "in tal modo, potremo anche preservare la democrazia politica dai rischi che fatalmente si accompagnano alle profonde recessioni come quella in atto".

Renato Schifani ha sollecitato l’Unione europea a varare misure che diano impulso alla crescita. "Di fronte alla prima vera grande crisi economica globale, l’Unione europea sta faticosamente attuando una forma di coordinamento ex ante delle politiche finanziarie dei singoli Stati membri”, ha ricordato il presidente del Senato nel suo intervento alla presentazione della relazione del Garante della Concorrenza. "E’ chiaro che ciò non basta: fatti salvi i vincoli di stabilità finanziaria, sono urgenti le politiche di stimolo alla crescita economica e all’innovazione”, ha avvertito.

Renato Schifani ha chiesto al governo di andare avanti sulla via delle riforme. “Occorre proseguire nel cammino già intrapreso con le recenti misure di liberalizzazione e semplificazione da poco adottate, misure che valorizzano il merito ed eliminano rendite inefficienti e dannose per lo sviluppo economico”, ha detto il presidente del Senato nel suo intervento alla presentazione della relazione del Garante della Concorrenza. “Per uscire dalla fase recessiva e superare la crisi occorrono misure incisive, anche ulteriori rispetto a quelle gia’ assunte, che stimolino e sostengano percorsi di crescita economica, misure innanzitutto volte alla liberalizzazione”, ha insistito.