Roma, 3 lugglio 2012 - Ieri il neo-segretario leghista {{WIKILINK}}Roberto Maroni {{/WIKILINK}}adombrava la possibilità di 'staccare la spina' al governo di Formigoni al Pirellone, oggi {{WIKILINK}}Matteo Salvini{{/WIKILINK}}, maroniano di ferro, va ben oltre e immagina future alleanze col Pd.

Insomma, secondo l'europarlamentare del Carroccio, intervistato da Libero, non è escluso che in fatto di alleanze la Lega di Maroni possa guardare più a sinistra di quanto non sia accaduto finora. Anche se forse è troppo presto, forse manca quel cambio di marcia che potrebbe favorire il dialogo tra Lega e Pd.

 “Se nel Pd ci fosse una componente seria del Nord - spiega Salvini - non avremmo pregiudizi. Purtroppo, da parlamentare europeo, a Strasburgo parlo la stessa lingua della sinistra catalana, scozzese, basca o bretone che discute di autonomia, identita’ e soldi ai comuni”. “Poi mi confronto con un socialista italiano e capisco che siamo su pianeti diversi. Abbiamo la sinistra piu’ centralista d’Europa. Per certi versi, parlerei con piu’ attenzione con un Pd del Nord rispetto al Pdl, ma al momento non c’è nulla”. E Alfano? “A me - risponde Salvini - piace, ma il Pdl ha testa, cuore e portafoglio al Sud. O cambiano o non c’è dialogo”.

Al Nord, pero’, c’è Formigoni, pur se in un momento non proprio felice. “Non ho grande sipmatia per Cl, perchè da movimento ecclesiale mi sembra sia diventato un movimento per l’occupazione del potere fine a se stesso. Formigoni deve diventare piu’ lombardo e meno romano. Pero’, se devo fare un nome che mi piacerebbe coinvolgere, dico Oscar Giannino: è già venuto ad alcuni dei nostriconvegni, è un eccezionale economista e intellettuale che parla con chiarezza di Stato ladro”, conclude Salvini.