Milano, 9 luglio 2012 - {{WIKILINK}}Roberto Maroni {{/WIKILINK}} ha chiarito che {{WIKILINK}}Umberto Bossi {{/WIKILINK}} non avrà voce in capitolo, riguardo alle espulsioni dalla Lega Nord, decise prima del primo luglio.

Durante una conferenza stampa al termine del Consiglio federale del Carroccio, il neo segretario ha spiegato che il ruolo attributo dal nuovo statuto al Senatur, cioè di ultimo giudice in appello per quanto riguarda le espulsioni di coloro che hanno almeno dieci anni di militanza, non può essere esercitato per chi è stato espulso prima dell’entrata in vigore della Carta (il giorno del congresso federale, ovvero il primo luglio).

“Le espulsioni sono state fatte in questi anni così come prevedeva lo statuto: quelli che hanno considerato l’espulsione illegittima hanno avuto modo di ricorrere agli organismi interni”, ha spiegato Maroni.

“Adesso è cambiato lo statuto e dal primo luglio ci sono nuove regole - ha continuato - quindi, per i provvedimenti disciplinari che saranno presi dal primo luglio in poi, si applicano le nuove regole, compresa quella che consente al presidente federale Umberto Bossi di essere giudice d’appello”.

“Per chi è stato espulso fino al 30 giugno - ha chiarito - le regole sono quelle del vecchio statuto: poteva far ricorso al collegio dei probiviri, che, se l’ha fatto, se ne occuperà, se non lo ha fatto rimarrà espulso e non potrà ricorrere alla procedura nuova”. “Le nuove regole - ha insistito - non avranno effetto retroattivo”.