Palermo, 17 luglio 2012 - Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha scritto al governatore della Sicilia Raffaele Lombardo chiedendo conferma dell’intenzione di dimettersi il 31 luglio. La situazione del governo regionale - spiega infatti una nota - è determinante ai fini delle possibili soluzioni che il governo potrebbe mettere in campo per evitare il rischio default della Regione.

Questo è quanto si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi: "Il Presidente del Consiglio Mario Monti, facendosi interprete delle gravi preoccupazioni riguardo alla possibilità che la Sicilia possa andare in default a causa del proprio bilancio ha scritto una lettera al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo per avere conferma dell’intenzione, dichiarata pubblicamente, di dimettersi il 31 luglio. Infatti, le soluzioni che potrebbero essere prospettate per un’azione da parte dell’esecutivo non possono non tener conto della situazione di governo a livello regionale ma anzi devono essere commisurate ad essa, in modo da poter utilizzare gli strumenti più efficaci e adeguati".

LOMBARDO: MI DIMETTERO', MA CONTI A POSTO - “A seguito della nota inviata da Palazzo Chigi, ho parlato al telefono con il primo ministro Mario Monti rassicurandolo del fatto che, nonostante le criticità segnalategli, peraltro precedute da una campagna mediatica mirata alla delegittimazione e fondata su dati palesemente mistificati e funzionali a interessi politico lobbistici ben evidenti, gli rassegnerò formalmente, oltre all’immane impegno riformatore svolto in questi quattro anni, tutti gli elementi utili a dimostrare la sostenibilità della finanza regionale”. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.

“Al presidente Monti - aggiunge Lombardo - parlerò anche della scelta di dimettermi per consentire agli elettori l’esercizio al diritto democratico di scegliere un nuovo governo e un nuovo parlamento, entro un tempo costituzionalmente previsto, nel corso del quale viene assicurata la piena funzionalità dell’esecutivo. Incontrerò il presidente Monti martedì prossimo a Roma, a Palazzo Chigi”.

LA REPLICA - La Regione siciliana "non è a rischio default", e lo dimostrerebbe il fatto che il bilancio è stato parificato dalla Corte dei Conti qualche giorno fa, "validando un bilancio in equilibrio". Poi "c’è chi fa cattiva informazione e scambia indebitamento per buco in bilancio". A dirlo l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, a Palazzo d’Orleans, incontrando i giornalisti per illustrare i dati finanziari della Regione Sicilia, nelle stesse ore in cui si diffondeva la notizia della lettera del premier Mario Monti al governatore.

"INDEBITAMENTO SOSTENIBILE" - Una cosa, dice Armao, è l’indebitamento della Regione, "del tutto sostenibile", pari a 5,4 miliardi di euro, altra cosa il disavanzo che quest’anno è stato di due milioni di euro. E anche le questioni legate ai residui attivi "sono solo in minima parte dovuta alla Regione, ma in gran parte dovuto alla Stato. Per questo motivo l’intervento dello Stato è più che auspicabile perché chi deve risolvere la situazione di difficoltà" finanziaria e lo Stato che questa difficoltà ha creato".

DITO PUNTATO CONTRO LO STATO - "Da tempo abbiamo avviato un dialogo con il ministro delle Finanze Vittorio Grilli, proprio per affrontare alcune delle difficoltà che però lo stesso Stato ha creato". Il riferimento è ai cosidetti residui attivi, i crediti vantati dalla Regione che, per Armao, "lo Stato trattiene e che deve dare alla Sicilia. Il problema dei residui attivi è immutato dal 2003, i 15 miliardi di residui attivi sono gli stessi da allora. E’ cambiata solo la composizione dei residui attivi: noi abbiamo diminuito rispetto ad allora i residui attivi di parte corrente di un miliardo, solo che sono raddoppiati i residui attivi da parte dello Stato che deve il doppio alla Sicilia di quanto doveva nel 2003". Un incontro tra Monti e Lombardo è fissato per il 24 luglio prossimo.