Helsinki, 1 agosto 2012 -  L'Italia "non ha bisogno di aiuti particolari", ma potrebbe essere utile uno strumento per "una sorta di intervento" da parte dell'Efsf, dell'Esm e della Bce "in varie combinazioni", per poter dare una "boccata d'ossigeno" ai Paesi che, pur rispettando gli impegni, pagano un tasso di interesse troppo elevato a causa del rischio percepito dell'area euro. Lo ha detto il premier Mario Monti in un'intervista al giornale finlandese 'Helsingin Sanomat'. Monti oggi è a Helsinki dopo aver visto ieri a Parigi il presidente francese Hollande.

Spiegando ai rigoristi di Helsinki il meccanismo anti-spread, il premier ha detto: "L'uso dell'Efsf e dell'Esm è giustificato quando un Paese che rispetta gli impegni e continua a rispettarli può avere bisogno di una boccata d'ossigeno" a causa dei tassi di interesse troppo alti dovuti al rischio percepito dell'area euro.

Questo non significa che l'Italia ne abbia bisogno in questo momento: "L'idea di base - ha spiegato Monti al quotidiano di Helsinki nel giorno della sua visita ufficiale in Finlandia - è che, proprio in questo momento, l'Italia non sembra aver bisogno di aiuti particolari, certo non per il salvataggio di tutta la sua economia". Il problema si potrebbe porre "forse, in relazione alla lentezza con la quale i mercati comprendono gli sforzi compiuti e i risultati raggiunti".

Del resto le riforme adottate dall'Italia nei mesi del suo esecutivo "avevo fortemente auspicato che fossero seguite da un precoce segno del successo della nostra politica nel livello dei tassi. Per mesi è stato così e adesso è frustrante che non sia più così". Per questo "noi abbiamo in mente un sorta di intervento da parte dell' EFSF, dell'ESM e della BCE in varie combinazioni".

 Aiuti però si renderanno forse necessari per la lentezza con cui i mercati comprendono e riconoscono gli sforzi intrapresi e i risultati raggiunti. Direi - ha aggiunto Monti - che quello che ha bisogno di essere aiutato e' il funzionamento dei mercati dei titoli di Stato dell'Eurozona" ed e' precisamente questo "richiesta di una maggiore stabilita' che e' uscito dal vertice europeo di fine giugno". "Se questo aiuto viene dato, nel senso di una maggiore governance della stabilita' dei mercati del debito dell'Eurozona, allora l'Italia sara' aiutata de facto".

Per Monti, "l'Italia sia in una situazione scomoda dal punto di vista delle finanze pubbliche, ma molto scomoda rispetto agli spread irrealisticamente elevati" registrati sui mercati e per questo "auspichiamo l'attuazione di strumenti con i quali gli spread possano essere determinati dal mercato in un modo piu'coerente con le politiche economiche.  Questo potrebbe richiedere decisioni a livello europeo nei termini menzionati dal Consiglio europeo". 

Al termine dell'incontro con Katainen, Monti ha affermato che "serve una soluzione europea per la riduzione dello spread" e quanto ai sacrifici imposti all'Italia ha affermato che "gli italiani fanno sacrifici nel loro interesse". Poi si è detto convinto che debito pubblico italiano è destinato a scendere. Sulla Bce, il premier  - che si è detto colpito dalle parole di Draghi sullo spread, ha sottolineato: "I membri del board dimostrino rispetto per l'indipendenza della Bce". Poi ha detto che serve una soluzione europea per la diminuzione dello spread.

Nel corso della conferenza stampa congiunta, il premier finlandese Katainen ha detto: "Crediamo in regole severe uguali per tutti". E sull'Italia: "L'Italia non ha bisogno degli aiuti europei"