Roma, 4 agosto 2012 - Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, rompe il silenzio sulla questione alleanze e, in un’intervista al Corriere della Sera, spiega: il partito correrà solo alle elezione ma poi sarà possibile un’intesa con il Pd. "Una convergenza per il bene del Paese, sull’onda dell’emergenza - ha osservato - è possibile, come lo è stato in questa legislatura. Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà presentato con i propri programmi e le proprie liste". "Da tempo - ha osservato - in Europa sostengo la collaborazione delle grandi famiglie socialista riformista e popolare europeista. Che sono diversi e tali rimarranno".

Casini sottolinea di apprezzare la decisione di Bersani di ritenere l’Idv "incompatibile" con il Pd. Quanto a Sel, osserva: "Non penso certo di farmi fare da Vendola l’esame del sangue" e poi "trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all’alleanza col Pdl sfruttando i 'temi eticamente sensibili'. Su questi si vota secondo coscienza, e l’Udc non accetta lezioni".

VENDOLA - "Casini, convertiti! Il liberismo è il diavolo". Nel nuovo progetto del centrosinistra per Nichi Vendola sembra chiara la distanza con l’Udc e in un’intervista a 'Repubblica' il leader di Sel avverte: "Abbiamo prospettive completamente diverse". E argomenta: "Io presento la mia agenda. Casini la sua", ricordando che "alcuni dirigenti del Pd vedono in Casini contraddizioni irriducibili". Nell’idea di Vendola il rigore "può essere declinato in molti modi: puoi falcidiare il welfare, continuare a colpire i redditi dei ceti medio-bassi oppure puoi decidere per un’imposta patrimoniale, per la tassazione delle rendite finanziarie e il taglio delle spese militari".

Per Vendola comunque il centrosinistra si deve "allargare" e "proporre punti chiari e forti". In questo contesto, "se Casini accetta di fare subito una legge sulla rappresentanza sindacale, se condivide con noi di liberare l’Italia dalla sua ipoteca culturale, di avanzare sul terreno dei diritti civili, dai matrimoni gay, alla fecondazione assistita, al testamento biologico, se decide di difendere l’Europa dai diktat della troika. Ma accetta secondo lei? A me sembra fantapolitica”.

Sempre sul fronte delle possibili alleanze, secondo Vendola "è innaturale tener fuori l’Idv dal cantiere della sinistra. Molti investono sulla lacerazione del rapporto, io, pur non condividendone lo stile, peraltro esacerbato dai provvedimenti profondamente sbagliati passati in Parlamento, punto sulla ricomposizione". E conclude rilanciando il dialogo col Pd e ricordando che "la scommessa di Sel" è nata "per chiudere con l’epoca delle due sinistre, una riformista l’altra radicale, e per contribuire a una soggettività nuova, plurale, postideologica".

SI FA SENTIRE IL PDL - "Casini, per un eccesso di tatticismo, rischia di consegnare l’Italia a questa sinistra contraddittoria e pasticciona assumendosi una grave responsabilità. Ci auguriamo che ci ripensi". Lo dice il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto che sostiene: "Casini e l’Udc avevano, e l’avrebbero tuttora, l’occasione di dar vita con il Pdl a una grande aggregazione moderata-riformista collegata lungo la linea del Ppe. Adesso Casini dichiara di scegliere una via diversa, del tutto tatticistica, quella di andare apparentemente da soli alle elezioni, ma con la preferenza per una successiva alleanza di governo con il Pd; ma l’alleanza con il Pd, stando proprio a Bersani, comporta anche una alleanza con la Sel. In sostanza un autentico pasticcio ma di fatto una scelta favorevole alla sinistra".

La stessa scelta del Pd di allearsi con Sel, secondo Cicchitto può avere "conseguenze devastanti sul nostro Paese vista la permanente gravità della situazione economica internazionale" visto che Sel e l’Udc "sul terreno del governo Monti e delle politiche economiche reali hanno finora espresso posizioni di segno opposto". Come "un coacervo di questo tipo possa assicurare una organica politica di governo è un mistero. Per di più come testimonia la sua intervista a La Repubblica, non solo Vendola sfida Casini a liberarsi del liberismo, ma dichiara anche di voler recuperare al centrosinistra Di Pietro e l’Idv. Insomma - conclude Cicchitto - un pasticcio e un mistero".

L'IRA DEL WEB - L'ipotesi di nuova larga alleanza viene vista con sospetto anche dal popolo centrista dei socialnetwork che si scatena sul web per poi applaudire il chiarimento di Casini sui tempi delle alleanze.