Roma, 5 agosto 2012 - Beppe Grillo contro tutti, anche contro le Olimpiadi, o meglio contro lo spirito nazionalista dei Giochi moderni. 

 “Non conosco, ne’ ho ha mai conosciuto, nessuno che pratichi il fioretto o la spada in vita mia - scrive il comico-politico sul suo blog -  pero’ alle Olimpiadi sono orgoglioso se il mio Paese trionfa sulle pedane. Poi, per quattro anni, non me ne puo’ fregare di meno. Non vincono gli atleti, ma le nazioni. E’ il trionfo del nazionalismo”.

Il super nazionalismo ha bisogno di un super medagliere. - continua Grillo - Il mondo moderno ha imparato la lezione dagli antichi Romani. Le Olimpiadi sono una versione smisurata del Colosseo con circences che occupano tutti gli spazi dell’informazione. Un bromuro quotidiano sponsorizzato dalle multinazionali. Lo spirito di Olimpia, sotto il segno della Coca Cola, declassato dalla partecipazione di tennisti, calciatori, giocatori di pallacanestro, professionisti che guadagnano cifre immense, fuori dalla realta’ della gente comune, che li applaude come semidei dell’antica Grecia”, conclude.

“Se tutto fa spettacolo, tutto fa Olimpiadi. All’elenco sterminato di sport olimpici mancano le freccette da bar, le bocce e il parcheggio cronometrato in retromarcia. Il bello di questa manifestazione e’ che tutte le nazioni del mondo possono avere il loro momento di gloria. Un bronzo nel beach volley assurge a festa nazionale...."

NAPOLITANO - Grillo attacca non solo le Olimpiadi ma anche il presidente Giorgio Napolitano. “La medaglia d’oro la conquista il presidente della Repubblica, il telecomando in mano che dalla poltrona, si precipita a congratularsi con l’atleta dandone ampia copertura a tutti i mezzi d’informazione. L’atleta, che una volta diceva alla mamma ‘Sono arrivato uno!’, oggi si prepara a una carriera da parlamentare”.