Roma, 15 agosto 2012 -  "Non dovremo più tagliare, ma cercare di ridurre il danno per garantire comunque i livelli di sicurezza". Così sulla spending review il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri che, come è tradizione, ha incontrato i giornalisti nel giorno di Ferragosto. "I tagli - ha detto - devono essere mirati e intelligenti, non a spanne o lineari. Dobbiamo garantire i livelli di sicurezza ai cittadini e risolvere il problema del turnover perché‚ servono forze nuove sul territorio".

MAFIA, I DATI DEL VIMINALE - Beni per un valore di oltre quattro miliardi di euro sequestrati e duemila mafiosi arrestati tra i quali 18 latitanti di massima pericolosità. Sono i numeri di un anno di lotta alla criminalità organizzata - dal 1 agosto del 2011 al 31 luglio di quest’anno - resi noti dal Viminale al termine del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Annamaria Cancellieri.

Complessivamente sono stati arrestati 2.041 mafiosi, tra cui 82 latitanti: di questi ultimi, 18 erano inseriti nella lista di massima pericolosità del ministero. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state 169 mentre i comuni sciolti per mafia 22. Quanto alle confische e ai sequestri, in un anno lo Stato ha sequestrato 12.139 beni, di cui 723 aziende, per un valore ci 4 miliardi e 124 milioni; 3.218 sono invece i beni confiscati definitivamente alla criminalità organizzata, tra i quali 213 aziende, per un valore complessivo di un miliardo e 567 milioni.

La maggior parte del numero dei beni sequestrati e confiscati si trova in Sicilia (5.103, per un valore di 1,6 miliardi), seguita da Campania (3.225 per 1,4 miliardi) e Calabria (2.260 per 0,5 miliardi). La prima regione del nord è la Lombardia, dove sono stati sequestrati o confiscati 636 beni per un valore complessivo di un centinaio di milioni. In queste quattro regioni, più Lazio e Puglia, si concentra l’87,3% di tutti i beni sequestrati e confiscati alle mafie. Per quanto riguarda il Fondo Unico Giustizia, al 31 luglio sono presenti risorse per oltre 1,3 miliardi di cui 112,5 milioni sono stati versati al Viminale.