Roma, 19 agosto 2012 - MINISTRO Patroni Griffi, il 24 agosto Monti si aspetta dagli esponenti del governo proposte chiare per la crescita.

Quali saranno le sue?


«Riguarderanno essenzialmente misure anti-corruzione e semplificazioni. Come ha detto il ministro Severino alla Camera, il tema dell’anti-corruzione è importante anche per crescita, sviluppo e affidabilità internazionale del Paese. Inoltre, la Corte dei conti calcola che i costi della corruzione siano 60 miliardi».


Come titolare della Funzione pubblica e delle Semplificazioni, quali competenze ha sulla corruzione?


«Mi devo occupare della prevenzione dei fenomeni di cattiva amministrazione. Quando un imprenditore deve ottenere tante autorizzazioni e l’amministrazione funziona con ritardi, è opaca, c’è troppa burocrazia, è evidente che il rischio che sia costretto a ‘oliare la macchina’ è consistente».


Come si interviene?


«Con la rotazione ogni tre anni dei dirigenti preposti a quel settore o con la pubblicazione su internet dello stato della pratica».


Di semplificazioni si parla da 15 anni. È riuscito a dimezzare (53,65%) i certificati allo sportello, e ora cosa intende fare?


«Attuare le norme del Semplifica Italia. Ci sono temi sui quali le imprese sono particolarmente sensibili come l’autorizzazione unica ambientale. Il regolamento sarà concordato anche con le regioni e sarà pronto entro settembre. Ciò significa che un piccolo o medio imprenditore che voglia avviare un’impresa, invece di chiedere quattro o cinque autorizzazioni potrà fare una sola domanda e ottenere un’autorizzazione integrata che contenga tutti questi permessi. Il tavolo tecnico con Regioni ed enti locali è ben avviato anche sull’omogeneizzazione di regole, procedure e documenti in materia di permessi edilizi per imprese e cittadini. Tema importantissimo. Faccio un esempio personale: mio fratello ha chiesto un certificato di destinazione urbanistica a un comune. Il comune gli ha chiesto un estratto del suo stesso piano regolatore asseverato da un tecnico competente. Una cosa così non sarà più possibile. Verranno anche razionalizzati i controlli che rallentano l’attività di impresa aumentandone i costi. Per evitare che un giorno arrivi l’Asl, quello dopo i vigili urbani e quello dopo ancora l’Inps, questi soggetti si dovranno mettere d’accordo per visitare l’impresa assieme. Dal primo gennaio ci sarà anche la banca dati per le imprese che vogliono partecipare alle gare».


La fase due riguarda anche la spending review. Si parla di 24 mila esuberi nella pubblica amministrazione. Lei ha già detto che taglierà i posti anche senza l’accordo con il sindacato...


«Le piante organiche vanno ridotte entro il 31 ottobre: 20% in meno di dirigenti e 10% in meno degli altri dipendenti. È una misura di politica economica, dunque la responsabilità è del governo e del Parlamento. È invece giusto discutere con il sindacato su come gestire processo e criteri per mettere in mobilità il personale».


Quando parliamo di esuberi pensiamo a prepensionamenti, mobilità obbligatoria, ma si può arrivare anche al licenziamento per motivi economici come nel settore privato?


«È previsto che se dopo due anni di mobilità non c’è riassorbimento del lavoratore da parte dell’amministrazione, scatta il licenziamento».


Normativa mai attuata, nemmeno da Brunetta.


«Mai attuata perché non c’era il presupposto per la mobilità, cioè la dichiarazione di esubero, che è arrivato con la spending. Se io non faccio la ricognizione delle piante organiche quella normativa non può funzionare».


Ministro, che fine ha fatto il tetto di 300mila euro per i compensi dei manager pubblici?


«Ho inviato ai miei colleghi un questionario per avere un resoconto sull’attuazione della norma. A settembre avrò i risultati».


Lei deve fare un po’ Brunetta e un po’ Calderoli. Quale compito è più difficile?


«In realtà, visto che devo seguire pure le riforme, pensi al riordino delle Province, sono anche un po’ Bossi. Sono temi complessi ma mi sono accorto che se uno pungola, la gente segue».

 

di Olivia Posani