Roma, 21 agosto 2012 - Messo alle spalle il terremoto, Emilia, Lombardia e Veneto pensano già alla ricostruzione. Ma con la spada di Damocle delle tasse a gravare sui cittadini, questo processo rischia di essere molto più lento e difficile. E' per questo che i governatori chiedono una proroga allo stop del pagamento delle imposte, in scadenza il 30 settembre prossimo. Ma non solo, perché per chi continua ad avere problemi abitativi o produttivi, Errani, Formigoni e Zaia chiedono che il versamento delle tasse sia ulteriormente posticipato fino al 30 giugno 2013.

LA LETTERA - Nella lettera indirizzata oggi al presidente del Consiglio, Mario Monti e al ministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli, i presidenti Roberto Formigoni, Vasco Errani, e Luca Zaia sottolineano che “il disallineamento delle sospensioni delle scadenze per i termini di pagamento di oneri e contributi sta creando disorientamento dei contribuenti rispetto agli obblighi in vigore e a quelli sospesi dai diversi provvedimenti”.

Da qui la richiesta di allineare al 30 novembre 2012 i termini di sospensione degli adempimenti. “La particolare situazione di difficoltà che interessa poi le zone colpite dal sisma, strettamente legata al tema della ricostruzione, rende necessario anche - continuano i tre presidenti di Regione - uno slittamento dei termini di versamento fino al 30 giugno 2013, in favore dei soli soggetti effettivamente danneggiati, cioè coloro i quali a causa della inagibilità della casa di abitazione o dello studio professionale o delle difficoltà connesse con il riavvio delle attività produttive per la messa a norma dei locali o per la loro ricostruzione, risultino particolarmente esposti a problemi di liquidità e di equilibrio finanziario”.