Roma, 25 agosto 2012 - Tra le ipotesi allo studio per rifinanziare l’attuazione del piano per la non autosufficienza, che rientra tra le azioni in programma per il ministero della Salute delineate dal Cdm di ieri, si sta pensando anche a una tassa su bibite gassate e con una determinata percentuale di zuccheri per tre anni, che potrebbe portare circa 250 milioni l’anno.

Questa ipotesi, di una tassa sulle bibite, non è nuova, in passato era stata proposta anche come monito per corretti stili di vita. Se passasse potrebbe essere inserita nel cosiddetto ‘decretone sanità’, che il ministro Renato Balduzzi dovrebbe portare al prossimo Consiglio dei Ministri.

Secondo quanto si apprende, della questione si è parlato ieri in linea generale in un incontro tra il ministro e gli assessori regionali alla Salute, ma ancora non c’è una decisione definitiva.

GASPARRI: MONTI VUOL TASSARE ANCHE L'ARANCIATA DEI RAGAZZINI - “Ora il Governo Monti vuol tassare pure le aranciate dei ragazzini. Torna l’ipotesi di una tassa supplementare sulle bibite che colpirebbe ulteriormente consumatori già esausti. E’ una ipotesi sbagliata e non riteniamo accettabile questo stillicidio fiscale proprio mentre si fanno troppi annunci di riduzione dei prelievi che poi palazzo Chigi regolarmente smentisce”. Ad affermarlo in una nota è il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.

CODACONS: TASSA IPOCRITA - Bocciata senza appello dal Codacons l’idea di introdurre nel nostro paese una tassa sulle bibite gassate. “Si tratta di una ‘tassa ipocrita’ - spiega il presidente Carlo Rienzi -. Con la scusa della corretta alimentazione e dello scopo sanitario, il Governo vuole mettere le mani nelle tasche dei cittadini, aumentando il costo delle bibite gassate. In sostanza per colmare i vuoti della casse statali si cerca di far perdere i chili di troppo agli italiani”.

Rienzi aggiunge: “Se davvero il Governo ci tiene a diffondere uno stile di vita sano e una corretta alimentazione, dovrebbe aumentare l’informazione specie attraverso campagne dirette ai giovani. Non si capisce poi - prosegue Rienzi - perché tassare solo le bibite gassate lasciando fuori altri prodotti alimentari che fanno altrettanto male alla salute, come merendine o patatine fritte”.

BALDUZZI - "Quella di tassare 3 centesimi ogni bottiglietta può essere un’idea’’. Lo ha detto il ministro della Salute Renato Balduzzi a margine di una serata dedicata al quarantennale della pro loco ad Avise, aggiungendo che sulla tassa sulle bibite "aprire una discussione sarebbe importante per il nostro Paese". ‘’L’obiettivo di diminuire il consumo di bibite gassate si potrebbe ottenere con campagne promozionali ma al momento si sono dimostrate non del tutto sufficienti, ci vuole un segnale maggiore’’, ha aggiunto.