Roma, 14 settembre 2012 - L'Islam è in fiamme per il film blasfemo su Maometto e l'Italia riacquista tutto il suo ruolo nel palcoscenico diplomatico internazionale. "Nel mondo queste azioni irresponsabili, adolescenziali, puerili non portano a nessun bene, ma cercano di tenere l'attenzione lontano dai veri problemi, come la Siria o la questione palestinese e la mancanza di stabilità e pace in Medio Oriente". Firmato: Mohamed Morsi. Il presidente egiziano, in visita ufficiale dal presidente della Repubbllica, Giorgio Napolitano, che lo riceve con tutti gli onori, conferma il suo profilo democratico e fa tirare un sospiro di sollievo a tutte le cancellerie occidentali.

RUOLO CHIAVE - "In tutto il mondo, e anche il popolo americano, sono stato informato personalmente da Obama, rifiuta queste azioni, siamo tutti contro queste azioni irresponsabili, non possiamo accettare simili aggressioni o anche i tentativi di seminare discordia tra i popoli", ha proseguito il presidente egiziano, esponente dei Fratelli Musulmani, in conferenza stampa congiunta con Giorgio Napolitano al Quirinale, senza mai citare esplicitamente la pellicola diffusa su Youtube, aggiungendo che "ciò non ci distoglierà dalla nostra missione, di realizzare questa pace".

CONTRORDINE FRATELLI - E dalle piazze del Cairo in fiamme arriva subito un secondo segnale distenisvo. I Fratelli mussulmani, il partito del presidente, annullano l'invito a manifestare, preoccupati che la componente salafita - la più integralista - possa far degenerare gli scontri che nella mattinata sono stati complessivamente ben contenuti dalla polizia del Cairo dopo gli oltre 200 feriti di ieri.

'RISPETTO SEMPRE' - ''Caro amico, fratello e saggio...'': così Morsi si rivolge al presidente al presidente Giorgio Napolitano aprendo la conferenza stampa al Quirinale dopo il loro incontro. E subito ringrazia l'Italia per il ''sostegno all'Egitto e alla sua rivoluzione'', dato anche dalle ''aziende italiane che non hanno mai chiuso durante le agitazioni''. Per Morsi, che subito dopo il colloquio con Napolitano ha in programma la preghiera alla Moschea di Roma e una visita all'incontro "Business Council" con imprenditori egiziani e italiani, "l'islam rispetta le religioni altrui, rispetta l'uomo e i suoi diritti", compresa "la libertà del credo perché non vi può essere costrizione di religione''. Parole forti, in giornate cone queste.

RISPONDE IL QUIRINALE - "Noi siamo interessati ad ogni sforzo comune dell'Italia e dell'Egitto per garantire la stabilità e la pace nella Regione e per favorire l'affermazione delle nuove rivoluzioni africane e in particolare quella del nuovo Egitto" è la replica del presidente Giorgio Napolitano. "Ho voluto fare presente a Morsi che l'attenzione verso l'area araba del Mediterraneo ha rappresentato una costante della politica estera italiana da quando è nata la Repubblica. L'Italia è un paese che ripudia la guerra e vuole la pace, l'Italia è per l'affermazione dei diritti di libertà e indipendenza ovunque".