Roma, 21 settembre 2012 - Il consiglio regionale del Lazio approva, all’unanimità, la proposta di legge per il dimezzamento delle commissioni permanenti da 16 a 8 e Renata Polverini resta sulla poltrona di presidente. Il governatore ha spiegato che è stato proprio il voto unanime per il taglio dei costi della politica che "mi ha convinto che vale ancora la pena andare avanti".

I TAGLI DELLA REGIONE LAZIO - Oltre all’abolizione delle commissioni speciali e al dimezzamento delle commissioni permanente, "abbiamo dimezzato le somme legate al rapporto tra eletto ed elettore; abbiamo azzerato, con delibera di giunta, i trasferimenti al consiglio, che non riprenderanno finché non ci sarà un regolamento, revocato ogni investimento come quello della palazzina alla Pisana e revocata assegnazione delle auto blu per gli incarichi consiliari. Poi scioglieremo i monogruppi", ha spiegato Renata Polverini, durante il suo intervento in Consiglio Regionale. Presto dovranno andare in consiglio, secondo Polverini, la "riforma del regolamento per il funzionamento del consiglio e la proposta di legge per la diminuzione di consiglieri regionali e assessori, che deve passare attraverso una modifica urgente dello statuto che dovrà prevedere anche il collegio dei revisori regionali".

"PIU' SOLDI AI CITTADINI" - "Non tutti abbiamo sbagliato. Qualcuno ha commesso atti gravi e condannabili. Spero comunque che la magistratura faccia al piu’ presto il suo corso", ha detto il governatore del Lazio aprendo il suo intervento in Consiglio regionale. "No all’antipolitica. Dobbiamo reagire con uno scatto di orgoglio - ha proseguito Polverini - dobbiamo fare uno sforzo immane dopo quello che è accaduto e abbiamo dato nostro malgrado un cattivo esempio, ma siamo disponibili a pagare il prezzo".

Renata Polverini ha poi annunciato che i cittadini della regione Lazio "avranno a disposizione ora 20 milioni di euro in più, 28 milioni e 28 milioni per i prossimi due anni. Saranno risorse - ha spiegato - che indirezzeremo all’assessorato al Lavoro e alle Politiche sociali. I fondi per la palazzina della Regione Lazio - ha proseguito - saranno invece investiti per l’edilizia sanitaria. Vogliamo assolutamente dare dei segnali concreti".

"PERCHE' DOVREI DIMETTERMI" - "Ho sempre affrontato il toro per le corna, come dice il segretario del Partito democratico - ha continuato il governatore del Lazio -. Ma mi piacerebbe porgli una domanda perché dopo il caso Fiorito io dovrei dimettermi? Perché lui non l’ha fatto con Lusi. Questo un giorno dovrà poi spiegarmelo".

ALFANO - E sullo scandalo dei fondi alla Regione Lazio, questa mattina, è intervenuto il segretario del Pdl, Angelino Alfano. "Bisogna cacciare immediatamente chi si fa i fatti propri invece che il bene comune", ha detto l'ex Guardasigilli ospite della Telefonata di Belpietro. "Il Pdl caccia i mercanti che hanno usato il tempio pubblico per dilapidare un patrimonio di credibilità. Non vogliamo cialtroni e millantatori, saremo sempre più rigidi nei criteri di selezione. Certo - aggiunge - si può sempre trovare all'interno di un grande partito una mela marcia, ma l'importante é che siano pochi e non contagino altri, e vengano subito individuati e cacciati".

Anche Alfano difende Renata Polverini, giudicandola "una vittima". "Ho visto Renata Polverini ed escludo assolutamente il suo passaggio ad altri partiti, non ne vedo le ragioni. Perché mai dovrebbe dimettersi se è parte lesa? Lei, come il Pdl, è una vittima: sta pagando il danno di immagine per colpa di alcuni individui. Non è indagata, sta reagendo con la schiena dritta". Alfano si dice convinto che quanto sta emergendo nella Regione Lazio "sia un caso isolato e voglio crederlo fino in fondo perché non mi pare che in altre regioni ci siano modalità così discrezionali di erogazione e utilizzo dei fondi pubblici".

Per il segretario del Pdl la normativa regionale è la fonte principale dei mali: "Il male sta a monte - osserva - cioè la cattiva regolamentazione dei fondi pubblici. Bisogna cancellare la normativa che ha consentito tutto questo e mandare rapidamente a quel paese chi ha fatto certe cose. Il Pdl - sottolinea ancora - ha fatto molto: ha cacciato Fiorito e ha approvato il piano di riforme Polverini che oggi vedrà il suo compimento".

FIORITO - "Sono pronto a restituire i soldi’’. E’ quanto annuncia l’ex capogruppo del Pdl al Consiglio regionale del Lazio, Franco Fiorito, attraverso il suo difensore, l’avvocato Carlo Taormina. Il penalista, spiegando la decisione presa dal suo assistito, afferma che ‘’appena avremo un quadro chiaro della situazione dei conti siamo pronti a restituire il denaro’’. In base a quanto si apprende, la cifra si aggirerebbe intorno ai 400 mila euro. L’iniziativa dell’ex sindaco di Anagni, accusato dalla Procura di Roma di peculato, potrebbe essere legata ad un aggravamento della sua posizione nell’indagine sulla gestione dei fondi Pdl.

LA DIFESA A TGCOM24 - Dopo l'intervento a 'Porta a porta', l'ex capogruppo Pdl del Lazio, Franco Fiorito, si era difeso anche ai microfoni del Tgcom24. "Io pietra dello scandalo? Pensavo che le pietre dello scandalo fossero altre. Io sono il responsabile di un mancato controllo e di una gestione molto ampia del patrimonio - ha detto Fiorito -. Non credo di essere la pietra dello scandalo ma un capro espiatorio. E’ giusto che ci sia indignazione ma dal punto di vista dei numeri c'è una grande confusione. Il problema è la maglia legislativa in cui ci siamo introdotti".

"Questo sistema, questa organizzazione della distribuzione dei fondi ha fatto il suo tempo e va cambiata per essere più coerenti con la società odierna che chiede una riduzione dei costi - ha proseguito -. Però non è attribuibile a me questo meccanismo, io l’ho trovato così e ho rispettato le leggi. Parlare di ladrocinio è troppo. Mi vengono attribuite frasi, anche sulla Polverini, che non so da dove siano state tratte. Io non so se la Polverini avesse letto o meno quella famigerata lettera, era tra i destinatari, ma poi non ne abbiamo piu’ parlato. Di certo non sono andato in Procura a denunciare un sistema o addirittura a denunciare la Presidente".

"La documentazione che è stata data ai magistrati spiega che c’è una gestione improntata alla legalità - ha detto ancora Fanco Fiorito -. Quando si analizzerà quell’attività contabile si scoprirà che gran parte delle cose che si stanno dicendo sono inesistenti. Ho letto di spese assurde, c'è una culpa in vigilando da parte mia, ma non sono stato io ad andare a magiare le ostriche e a fare i festini vestito da maiale".