Roma, 24 settembre 2012 -  Renata Polverini si è dimessa da governatrice della Regione Lazio. L'ormai ex presidente ha prima comunicato la sua volontà agli assessori della giunta, poi ufficializzato la sua decisione durante una conferenza stampa. Le dimissioni, che saranno formalizzate nei prossimi giorni,  sono "irrevocabili" e giungono al termine di una giornata convulsa. La Polverini ha detto di aver "comunicato a Napolitano e Monti già ieri” la sua scelta. L'ex governatrice è stata travolta dallo scandalo dei fondi della Regione Lazio, con l'ex capogruppo del Pdl Franco Fiorito indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta che da qualcuno è stata soprannominata 'spese pazze'.

Decisiva la mossa dell'Udc di ritirare l'appoggio alla giunta, con Casini che ha scaricato l'ex governatrice dicendo: "è necessario che la Polverini si dimetta, bisogna restituire la parola agli elettori". (Anche se lei ha ringraziato i centristi "al mio fianco fino all'ultimo").

Alfano né Berlusconi sono riusciti a farle cambiare idea. A dare fuoco alle polveri anche le dichiarazioni del cardinal Bagnasco rilasciate nel pomeriggio, in cui il prelato parlava di "scandali inaccettabili". Per Massimo D'Alema "Le dimissioni della Polverini sono un successo delle opposizioni". E Bersani gli fa eco: "Le abbiamo innescate noi".

L'ARRIVEDERCI - "Questi li mando a casa io". Anche nel momento delle dimissioni, Renata Polverini non perde la grinta che l'ha sempre contraddistinta.  “Mai potevo immaginare che delle ingenti risorse che andavano in Consiglio, tutti nessun escluso facesso un uso spropositato",  ammette l'ex governatrice che tiene a sottolineare: "Noi arriviamo qui puliti. Una giunta che ha operato bene e che decide di interrompere questa legislatura a causa di un Consiglio non degno”.

Polverini parla di "personaggi da operetta che non era accettabile mantenere in un luogo prestigioso come il consiglio regionale, hanno fatto cose raccapriccianti". E allora "io dico basta: non lo merita la mia storia, la mia famiglia che è stata infangata nè chi sta con me. Da pochi minuti sono tornata libera: per due anni e mezzo in questo sistema sono stata come in una gabbia, cercavo di uscire ma mi avviluppava sempre di più". Non manca la frecciata all'opposizione "Ho atteso oggi per vedere la loro falsità: potevano consegnare le dimissioni e non lo hanno fatto e hanno tentato di scaricare la responsabilità sulla giunta".

L'ex presidente spiega che le difficoltà a governare la Regione Lazio “nascono da una questione interna al Pdl, partito che non consegnò le liste dando vita a un dibattito allucinante”. Lascia, ma afferma con orgoglio che "con il blocco della mia azione riformatrice ci saranno gravi ripercussioni sul paese: abbiamo fatto 5 miliardi di tagli perché lo volevamo e perché abbiamo avuto come effetto il dimezzamento del disavanzo sanitario portandolo a 700 milioni". E aggiunge: "La Regione Lazio di Renata Polverini ha lo stesso rating del governo Monti, ce lo hanno comunicato venerdì durante il consiglio sui tagli".

Un arrivederci più che un addio: “Ho intenzione di continuare a fare politica, ma con questi malfattori non voglio avere più nulla a che fare”. E il vaso di Pandora potrebbe scoperchiarsi ancora: "Da domani ciò che ho visto lo dirò. Le ostriche non le ha mangiate solo il Pdl, viaggiavanao anche prima di me. Quindi io non ci sto, non ci sto alle similitudini e nessuno si permetta di dire una parola su me e i miei collaboratori". Lasciando il residence Ripetta, dove si teneva la conferenza stampa, Polverini ha detto con voce concitata: "Sono inorridita, prendetevela con il signor Mario Abbruzzese. Nel partito ci sono persone da mandare via". Dopo il discorso, l'ex governatrice si è commossa.

ALEMANNO -  “Le dimissioni della Polverini? Mi sembra qualcosa di clamoroso, la fiera dell’ipocrisia che un presidente eletto dal popolo debba anche solo essere messo in discussione per dimettersi, senza avere ricevuto alcun avviso di garanzia. Mi sembra una cosa grave ipocrita e sbagliata”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Roma Gianni Alemanno prima della conferenza stampa della Polverini. A dimissioni annunciate, il primo cittadino ha poi aggiunto: "Le dimissioni sono l'epilogo inaccettabile di una bruttissima vicenda, il presidente della Regione non ha alcuna responsabilità". Poi il monito: Chi pensa di utilizzare queste dimissioni per accaparrare qualche poltrona rimarrà molto deluso". Qundi ha concluso: "A Renata Polverini va tutta la mia solidarietà umana e politica”.

LE INDAGINI - Nel frattempo, si apprende che le indagini della Procura di Roma si stanno concentrando su un flusso di denaro di circa un milione di euro che sono passate dai due conti del gruppo regionale del Pdl a quelli di Franco Fiorito. Per gli inquirenti romani l'ex capogruppo del Pdl è come Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita. La sua posizione, quindi, potrebbe aggravarsi.

FIORITO - "Lo scorso 18 luglio, con una lettera, ho denunciato al partito e a tutti i suoi membri, le spese folli del Consiglio regionale. Il documento è stato firmato da ogni singolo consigliere per ricevuta ed è stato inviato anche al presidente del Consiglio regionale. Scrissi che c’erano spese non più plausibili e fuori controllo. La risposta arrivò il 24 luglio, con la mia cacciata da Capogruppo. Non avrei mai mandato quella lettera se avessi avuto qualcosa da nascondere”. Al termine di queste dichiarazioni, Franco Fiorito ha consegnato la lettera a Paolo Del Debbio, nel corso della puntata di “Quinta Colonna”, in onda questa sera su Retequattro.