Roma, 25 settembre 2012 - "Ecco le fatture dei collaboratori di Marrazzo che quotidianamente bevevano champagne nei migliori ristoranti di Roma, gli estratti conto delle carte di credito di cui erano titolari Marrazzo e i suoi collaboratori, con le quali pagavano a spese delle istituzioni la loro cosiddetta ‘attività di rappresentanza’, attraverso le quali prendevano anche contanti, non so bene per fare cosa’’. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, nel corso di Ballaro’.

Polverini ha ribadito che “tutte le denunce che dovevo fare le ho fatte. A Di Pietro vorrei dire che il suo assessore ai Lavori Pubblici della precedente amministrazione, Maruccio, che aveva assegnato un arbitrato direttamente al suo collega di studio, che era anche presidente di una società regionale fino a pochi giorni fa, ha avuto una denuncia alla Corte dei conti”. La Presidente dimissionaria ha auspicato poi che si voti “il più presto possibile”.

"SI DIMETTANO ANCHE VENDOLA ED ERRANI" - "Io me ne sono andata. E ditelo a quelli di sinistra di andarsene pure loro. Ditelo, perché qui citate Formigoni, Iorio. Ma Vendola dove sta, indagato in due procedimenti? Ed Errani, che ha dato soldi a suo fratello, dove sta?’’. La Polverini lo ha detto, con tono molto acceso, rivolgendosi al vicedirettore di ‘Repubblica’ Massimo Giannini. ‘’E allora - ha aggiunto - sia gentile e corretto, perché io dal 1970 sono l’unica che se ne va per colpe di altri, e sono orgogliosa di averlo fatto. Basta. Non lo accetto più - ha proseguito - di essere sotto processo per cose che non ho commesso. Io con la mia dignita’ torno a essere una privata cittadina, cosa che i suoi amici non hanno fatto. E l’ho fatto lunedì perché ho voluto azzerare il finanziamento, perché nella Regione Lazio il prossimo consiglio dovrà riassegnarsi le risorse. Vada a studiare, Giannini - ha concluso - Anzi: facciamolo insieme. L’aspetto domani nel mio ufficio’’.

 

IL GIORNO DOPO L'ASSALTO DEI GIORNALISTI - Renata Poverini la mattina dopo le dimissioni da governatore del Lazio. Uscendo di casa l'ormai ex governatore del Lazio è stata 'assalita' dai giornalisti. "Non capisco perchè continuate a venire qui, sto cercando di ricondurre una vita normale. Vi prego lasciatemi in pace almeno a casa". Sono queste le parole della Polverini ai microfoni di SkyTg24. "Come ho dormito stanotte? Bene, benissimo", ha detto prima di salire in auto.

Poi ha parlato a Sky tg24. "Comportamenti immorali ai danni della Regione si sono sempre stati anche prima del mio arrivo. Ostriche e champagne venivano gustati prima del mio arrivo. Ribadisco quanto ho già detto: non ci sono comportamenti immorali nella mia giunta. L'uso dei fondi? Non ho avuto sentore di come questi fondi venivano utilizzati. Ma ho chiesto più volte al presidente del consiglio regionale di effettuare una spending rewiev. Ma ero cosciente che quei fondi erano erano troppi. Ho chiesto scusa per responsabilità che non ho. Due anni e mezzo straordinari e difficilissimi". E ha chiuso: "Io non mi sento, sono pulita". Il futuro? "Vedremo, certo non governerò più il Lazio. Il Parlamento? Addirittura! Magari torno a fare una vita privata".

Polverini ha anche rivelato di aver sentito più volte Silvio Belusconi ed è tornata sull'incontro con Monti "Monti non mi ha detto cosa dovevo fare, ho sentito anche Berlusconi che mi ha sempre incoraggiata. Ieri ho informato Alfano, poi Cesa e Casini, poi anche Storace ma la mia decisione era già presa". Non ha fatto polemica con l'Udc: "Non ce l'ho con l'Udc. Li ho sentiti stamattina e non ho problemi con loro".

Intanto a Roma sono comparsi a tempo di record poster.  ''Questa gente la mando a casa io. Ora facciamo pulizia!''. Cosi' recitano appunto dei manifesti con l'effige di Renata Polverini stampati a tempo di record a poche ore dalle sue dimissioni e affissi per le strade di Roma. Nei poster si vede il volto serio della Polverini, con l'espressione grintosa che guarda dritto negli occhi il suo ipotetico interlocutore. Il manifesto riporta il simbolo della fondazione Citta' Nuove ed e' firmato, in corsivo, Renata.

Poi la Polverini ha passato una mattinata di impegni in ufficio per espletare le funzioni ordinarie della sua carica dopo che ieri ha rassegnato le dimissioni da Presidente della Regione Lazio. Renata Polverini si è chiusa nelle sue stanze con i suoi fedelissimi, l'assessore al bilancio Cetica, il segretario generale Ronghi e il capo di gabinetto Zoroddu. Uno dei primi a vederla Francesco Storace, leader de la Destra, che -ieri ha ricordato Polverini- ''in questi giorni ha sofferto con me''.

Ed è già un diluvio di dichiarazioni. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, afferma che Polverini "si è dimessa per colpe non sue". Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "A me dispiace. Questo e' il giorno della tristezza, dell'amarezza e della riflessione. Renata paga il prezzo di una situazione di sistema per tutto quello che e' avvenuto e' stato condiviso da tutti i gruppi consigliari in Regione, sia di maggioranza che di opposizione''. E chiede le primarie anche per il candidato Pdl in Regione.