Courmayeur, 29 settembre 2012 - Con la presentazione del ddl anticorruzione sono stati fatti grandi passi in avanti. Ne é convinto il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, intervenuto al convegno organizzato dalla Fondazione Courmayeur dal titolo “Riciclaggio e corruzione: prevenzione e controllo tra fonti interne e internazionali”. “Se ricordiamo - ha detto il presidente della Corte dei Conti - da dove siamo partiti si deve riconoscere che grandi passi avanti sono stati fatti e un composito disegno di complessa organizzazione, di rilevante attività procedimentale, di provvista degli uffici e dei modi di essere di questi, è stato normativamente previsto".


POCHE DENUNCE - “I reati di corruzione sono caratterizzati da una rilevante difficoltà di emersione ed esiste una scarsa propensione alla denuncia”, è l’allarme lanciato dal presidente della Corte dei Conti. “Per combattere l’illegalità e la corruzione - ha proseguito Giampaolino - si ha necessità di un quadro di prevenzione generale e, perchè si attui seriamente, la prevenzione deve svilupparsi attraverso le finalità di controllo, attraverso la verifica costante sia dell’attività dell’amministrazione che delle imprese e del mercato in genere”.

PREVENZIONE - Secondo il presidente della Corte dei Conti la prevenzione si sviluppa attraverso “la previsione di congegni amministrativi e di procedure tali da garantire la trasparenza nell’attività della pubblica amministrazione e degli individui, rendendo residuale, seppure sempre necessaria, la sanzione penale per comportamenti che risultino contrastanti, nonostante la prevenzione attuata. Ed è per questo che è stato ritenuto inevitabile, ripensare, nella materia il ruolo della Pubblica Amministrazione nel suo complesso, il suo modo di essere”. Giampaolino ha concluso che cio’ è stato fatto “negli articoli aggiunti nel corso dell’ultimo dibattito parlamentare al provvedimento anti-corruzione che costituiscono - nel settore - quasi una mini-riforma della Pubblica Amministrazione”.

 I RISCHI - Nel caso di approvazione del Ddl anticorruzione ci potrebbero essere in Italia delle ‘resistenze' nella ‘’realizzazione del disegno legislativo -  ha sostenuto Luigi Giampaolino - Esse deriverebbero dalla complessità del nostro sistema".