L'Aja, 24 ottobre 2012 - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso “forte disagio e rammarico” per le anticipazioni di stampa sulla bozza di parere del Csm riguardanti il ddl anticorruzione. In una lettera che il vicepresidente Michele Vietti ha letto nel corso del plenum, il capo dello Stato ha ammonito i consiglieri a non prestarsi “a dannose strumentalizzazioni e speculazioni”.

Napolitano, nella missiva inviata all’organo di autogoverno della magistratura, ha citato un suo analogo richiamo indirizzato “all’allora vicepresidente del Csm il 1 luglio 2008 per deplorare ‘la violazione, in fase istruttoria, di quella regola di riservatezza che andrebbe rigorosamente osservata da parte di tutti i componenti del Csm e delle sue commissioni nel corso della preparazione e discussione di atti impegnativi e di particolare delicatezze’”.

Il presidente della Repubblica sottolinea nel suo messaggio il fatto che le anticipazioni pubblicate “su un importante e diffuso quotidiano” erano relative a una bozza di parere “che la competente commissione del Csm non aveva esaminato e tantomeno approvato per poi sottoporla al plenum del Consiglio”.

"LESO IL PRESTIGIO" - “Quel che è accaduto nei giorni scorsi - scrive Napolitano - non può non considerarsi lesivo del prestigio del Csm, prestandosi a dannose strumentalizzazioni e speculazioni e non giovando di certo al consolidamento di un importante istituto - quello dei pareri che il Csm ha per legge facoltà di formulare su provvedimenti ‘concernenti l’ordinamento giudiziario, l’amministrazione della giustizia e ogni altro oggetto attinente alla stessa materia’”.

“Quest’ultimo - prosegue la lettera di Napolitano, con riferimento ai pareri del Csm - è un istituto che ho nel corso degli anni più volte difeso da arbitrarie contestazioni, raccomandando per altro che i pareri sui disegni di legge che il Csm intende fare oggetto delle proprie valutazioni vengano espressi in termini e in tempi rispettosi della sovranità del Parlamento, non interferendo nella fase culminante del libero confronto parlamentare”. “Confido - conclude il capo dello Stato - che il Consiglio vorrà condividere questo richiamo e questo impegno”.

VIETTI - Dopo aver letto ai consiglieri riuniti nel plenum il contenuto della lettera di Napolitano, il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, si è limitato a un laconico commento: “Credo - ha detto - che le parole del presidente della Repubblica siano così chiare e nette che non meritino una ulteriore chiosa e che al Consiglio non resti che farne tesoro”