Roma, 27 ottobre 2012 - Il ddl anticorruzione è "senza dubbio una occasione mancata". Lo scrive l’Anm nel documento approvato all’unanimità dal comitato direttivo centrale riunito a piazza Cavour. Il sindacato delle toghe rileva anche una serie di criticità del ddl sul versante penale. In primis, per il rischio di effetti di "parziale amnistia" nei processi per concussione, ma si parla di occasione mancata anche "per quello che non prevede come l’incriminazione dell’autoriciclaggio, la riforma del falso in bilancio e del voto di scambio".

"Di ciò - si legge nel documento - è consapevole anche il ministro della Giustizia, dato che in numerosi interventi pubblici ha preannunciato ulteriori iniziative per ridare una migliore razionalità all’intervento". Secondo il sindacato delle toghe è "doveroso sottolineare criticità e lacune del testo" poiché la Camera dei deputati che esaminerà lunedì il provvedimento, potrà "apportare modifiche utili a superarle".

"L’assenza di disciplina transitoria - avverte l’Anm - avrà anzitutto effetti prevedibilmente dirompenti sui processi in corso per la contrazione improvvisa dei tempi di prescrizione e la possibile ricaduta sul materiale probatorio già legittimamente acquisito, con sostanziali effetti di parziale amnistia" per quello che riguarda i processi per concussione.

Inoltre, scrive l'Anm, se il disegno di legge sarà approvato definitivamente nella versione attualmente in discussione alla Camera "rimane indispensabile agire, in tempi rapidi, per rivisitare il sistema della prescrizione". Il parlamentino delle toghe "rivolge in tal senso un appello alle forze politiche, affinché il ministro della Giustizia possa operare, con gli strumenti maggiormente efficaci, per un tempestiva soluzione del problema".

Quanto alle soluzioni per la riforma del regime della prescrizione, il sindacato dei magistrati invita la politica a valutare "l’adozione di soluzioni maggiormente in linea con le esperienze degli altri paesi europei (prescrizione interrotta con l’esercizio dell’azione penale o con la pronuncia della sentenza di primo grado) onde consentire che si arrivi in termini ragionevoli a un accertamento compiuto e definitivo della verità processuale".

Il ddl anticorruzione, tuttavia, è "positivo" nella parte in cui, osserva il sindacato delle toghe, "prevede un’articolata disciplina preventiva per la corruzione nella pubblica amministrazione: per la prima volta il legislatore interviene sulla genesi dei fenomeni corruttivi, evitando di affidarsi esclusivamente alla repressione".