Roma, 29 ottobre 2012 - Passa nell’aula del Senato la modifica che, in caso di diffamazione, dimezza nel massimo la multa. Si passa così da una sanzione con una forbice che va da 5mila a 100mila euro a una pena pecuniaria che va da 5mila a 50mila euro. A favore sono stati 177 senatori, 46 i contrari e 7 gli astenuti. In aula è passato anche l’emendamento con cui si prevede la rettifica per le testate on line.

L’aula del Senato ha bocciato, con 161 ‘no’, un emendamento dell’Api, a firma Franco Bruno, che chiedeva di introdurre, oltre alle multe per i giornalisti in caso di diffamazione a mezzo stampa, anche la destinazione ai lavori di pubblica utilità. La norma prevedeva che sia prevista anche la pena “del lavoro di pubblica utilita’ da tre mesi a un anno”. La norma ha avuto parere contrario dei relatori e del governo.

E' passata invece la norma del ddl Sallusti che cancella il raddoppio delle multe per i giornalisti in caso di recidiva nei due anni precedenti alla condanna. Gli emendamenti identici, a firma D’Alia (Udc) e Li Gotti (Idv), avevano avuto parole favorevole dei relatori mentre il governo si era rimesso all’aula. E’ stato invece respinto un emendamento del Pd, a firma Vincenzo Vita, che chiedeva di sopprimere il comma che prevede la sanzione accessoria dell’interdizione dalla professione. L’interdizione quindi resta.