Roma, 30 ottobre 2012 - Nuovo rinvio per la legge sulla diffamazione e l’iter del Ddl sembra sempre più in salita. A causa della fiducia posta dal governo sul dl sanità, sono state revocate le convocazioni della commissione Giustizia del Senato. Tutto slitta, ha spiegato il presidente della commissione Giustizia Filippo Berselli, a martedì prossimo, nonostante il pressing di Berlusconi affinché il testo venga approvato.

Non si può escludere che la Commissione possa trovare un accordo politico per arrivare all’esame dell’assemblea avendo sciolto i nodi, che al momento sembrano davvero ingarbugliati. Accantonata la questione del ‘foro di competenza’, che il Pdl vorrebbe fosse quello dove risiede l’offeso e non quello dove è stato commesso il reato (come si prevede nelle disposizioni generali del codice), il dibattito in Aula si è bloccato oggi sulla ‘gradualità’ dell’interdizione dalla professione giornalistica indicata come pena accessoria per la condanna di diffamazione. L’emendamento firmato dai pidiellini Alberto Balboni e Franco Mugnai viene riscritto "almeno sette volte", come fa notare il responsabile Giustizia Idv Luigi Li Gotti. Senza che si riesca ad arrivare a una soluzione.

Sempre Li Gotti fa notare che bisognerà rivedere le sanzioni per la diffamazione ‘semplice’ con l’attribuzione di un fatto determinato, alla luce del dimezzamento della pena massima per lo stesso reato commesso a mezzo stampa, che è passata da centomila a cinquantamila. Insomma il rischio di una paralisi del progetto di legge ‘salva Sallusti’ non sembra così remoto.