Roma, 2 novembre 2012 - ''Purtroppo non mi hanno tolto la scorta. Ho chiesto al Prefetto e mi ha mandato una lettera che dice: 'serve una riunione degli organismi e delle istituzioni competenti per decidere se la mia richiesta può essere accolta' ''.

SHOW TV - Una scoppiettante Renata Polverini, governatrice dimissionaria della Regione Lazio, parla ai microfoni di SkyTg24 nel giorno dei Defunti per dimostrare di essere più che mai decisa a giocare un ruolo nel futuro del centrodestra italiano. Rivendica la sua scelta ("Ho fatto bene a dimettermi"), instilla dubbi ("Si sa tutto di quello che è accaduto in Regione? C'è una indagine della magistratura che sta andando avanti"), delinea scenari ("Siamo di fronte a situazioni ancora più inquietanti di quelle che erano venute alla luce nei primi giorni, perché dopo il caso Fiorito si è aggiunto il caso Maruccio, dell'Idv").

URNE - ''Elezioni il 27 gennaio? Io ho indicato come data possibile la fine di gennaio, il ministro Cancellieri ha auspicato un election day per le Regionali. Attendiamo dunque le decisioni riguardo a Lombardia e Molise'' spiega la Polverini. Che riconsegna così la sfera di cristallo del Viminale.

RICOLLOCAZIONE - Ma è soprattutto alle sorti del Pdl che la Polverini rivolge il suo vero interesse: "C'è un grande dibattito - afferma -, anche all'interno del partito stesso, che decide di cambiare nome e strategie, e quindi anche figure di rappresentanza. Mi auguro che dal Lazio possa partire un primo laboratorio di area dei moderati che si possono riconoscere in un soggetto nuovo". 

DISTINGUO - Con chi sta o con chi progetta di stare Renata Polverini?  ''Non lo so, adesso vedremo.
Sicuramente non ho intenzione di disimpegnarmi dalla politica. Vedremo se ci sono le condizioni per una candidatura a livello nazionale'' anticipa. In formazione con chi? Con tutti coloro "che non sentono di riconoscersi nella sinistra, perché dall'altra parte c'è uno schieramento fortemente caratterizzato in quel senso", con "valori e idee" prioritari rispetto "ai numeri". Paletti catarinfrangenti  nella tempesta di area. "Se c'è la volontà, come espresso da Alfano, e anche fino a poco tempo fa di Berlusconi, di rimettere in moto persone che hanno già dato prova di poter ricominciare da una sana politica, io credo che lo spazio ancora c'è. Diversamente - proclama la governatrice - se si continua solo a discutere all'interno del Pdl e a vedere le primarie non come rigenerazione e volontà di trovare una leadership per le prossime elezioni, ma solo come una conta interna, allora è complicato. Mi auguro che ci sia la possibilità di lavorare in questo senso. Le condizioni ci sono''.

FIAT - Poi la Polverini reindossa i panni della sindacalista e, da ex segretario generale dell'Ugl, prima plaude ai giudici della Corte d'Appello di Roma che hanno deciso il reintegro dei metalmeccanici Fiom a Pomigliano, e simmetricamente bacchetta Marchionne: "Non finisce mai di stupirci. Aveva appena rasserenato il clima, ma immediatamente dopo, rispetto a una giusta decisione della magistratura rispetto alle norme vigenti, ci vuol far credere che una azienda così importante vada in crisi per 19 persone, rischiando di mettere lavoratori contro lavoratori".

'INVESTIRE' - Segue critica storica: "L'atteggiamento dei governi che si sono succeduti è stato troppo timido nei confronti di un'azienda che molto ha dato al Paese ma molto ha avuto". E paragone metalmeccanico: "Perché tante aziende europee in un momento di crisi stanno continuando ad assicurare occupazione e lavoro. Credo che il governo debba intervenire, anche personalmente con Monti. Non si può, da una azienda importante come Fiat, continuare ad avere atteggiamenti di questo tipo".