Roma, 2 novembre 2012 - L'Idv è sempre più nella bufera. E sulla graticola, specie dopo la trasmissione Report di domenica scorsa, è finito il leader finora indiscusso {{WIKILINK}}Antonio Di Pietro{{/WIKILINK}}. E mentre alcuni, come Donadi, attaccano Di Pietro e si dicono pronti a cercar rifugio a sinistra, sia Bersani che Vendola bocciano la svolta populista di 'Tonino'. Che forse alla fine farà solo una micro-scissione.

DONADI ATTACCA - A sparare ad alzo zero, oggi, è ancora una volta il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi. "L'Idv negli anni in cui è esistita non ha fatto antipolitica - dice ai microfoni di TgCom24 -. Il Di Pietro di oggi decide di tradire la sua storia, con un declino simile a quello di Berlusconi, cambiando idea dalla sera alla mattina, senza rendersi conto che quanto potevano dare alla politica lo hanno già dato".

Donadi ribadisce che "non ci sono precedenti nella storia repubblicana di un leader di partito che fa il necrologio del suo partito sulle colonne di un giornale, dicendo in piu' che sosterra' Grillo. Questa e' un'operazione articolata da due politici navigati. Di Pietro ha scritto il necrologio troppo presto. Negli ultimi sei mesi, Di Pietro ha sbagliato tutto: ha attaccato Napolitano, ha rotto deliberatamente l'alleanza col centrosinistra portando in Sicilia a un'innaturale alleanza a sinistra. Lì si è voluti fare la vergine-prostituta. La scelta di Di Pietro di abbandonare il centrosinistra per cedere alle sirene dell'antipolitica di Grillo è un leader che non è più utile al suo Paese".

E allora se "Alfano sta dimostrando che esiste un Pdl senza Berlusconi, così come la Lega senza Bossi, se l'Idv avrà la forza - prosegue Donadi - potra' continuare a esistere senza Di Pietro ed evitare di scendere in piazza a gridare con Grillo".  "I nomi del futuro? Io sono un parafulmine, quindi no. Escluderei tutti quelli che parlano di morte dell'Idv". Quanto ancora a un'ipotesi Grillo a Palazzo Chigi e Di Pietro al Quirinale, Donadi liquida la provocazione dicendo che "un'Italia del genere sarebbe come il Messico di Pancho Villa e Zapata".

Contro Di Pietro si scaglia anche Pancho Pardi che chiede un "chiarimento immediato". Mentre il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris vede nell'Idv "un contrasto forte e difficilmente sanabile. Donadi è sempre stato un collaboratore strettisimo di Di Pietro, ora vedo una frattura fra due modi di pensare difficilmente componibile e anche difficilmente spiegabile, perché le parole che stanno venendo fuori sono molto forti".

SCENARI POSSIBILI - La prevedibile scissione dell'Idv, potrebbe essere più che altro una ‘micro-scissione’, un addio di pochi con destinazione centrosinistra, mentre tutti gli altri resteranno.
Un’alleanza tra Grillo, Idv e magari pure Verdi e Prc - si ragiona in ambienti del partito - potrebbe essere vincente alle prossime politiche. Il punto di partenza è che si voti con il Porcellum. In questo caso l’Idv in coalizione con Grillo avrebbe tutto da guadagnare. Per prima cosa il fatto di poter godere di uno sbarramento al 2% invece che al 4% come sarebbe se si presentasse da sola. E poi c’è la crescita di consensi del Movimento cinque stelle. Ce n’è abbastanza per prendere seriamente in considerazione l’ipotesi e lasciare andare al proprio destino chi come Donadi, de Magistris, forse anche Nello Formisano non ci sta. E guarda al centrosinistra.
 

IL NO DI BERSANI - Sulla possibilità che ci sia un ticket Grillo-Di Pietro interviene il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. "Non lo so se sia vero che Di Pietro ha preso questa direzione, ognuno va dove lo porta il cuore: io penso che quella direzione non sia utile, né come modello democratico ne' come direzione di marcia per un Paese che è in crisi".

Intanto il leader storico dei Radicali Marco Pannella dà un consiglio al leader del M5S Beppe Grillo: "Stai attento, perché senza dialogo si va a sbattere e si rischia di crepare politicamente". "Anche per questo ti chiedo - sottolinea Pannella a margine del congresso radicale - di aprire un dialogo con noi".

VENDOLA: COSI' IDV SCOPPIA - L’intesa tra Antonio Di Pietro e Beppe Grillo “è un principio di deflagrazione per Italia di valori” e la decisione del leader Idv “e’ inaspettata e contraddice una serie di aperture. Ora sta scegliendo la strada del populismo, la strada più facile, anche per cancellare alcune difficolta’. E’ un grave errore politico”. Lo ha detto Nichi Vendola nel corso di ‘Zapping’ su Radio Rai Uno.