Roma, 8 novembre 2012 - All'indomani della bocciatura - l'ennesima - della legge contro l'omofobia, le forze politiche si scontrano sull'opportunità di una legge, si lanciano appello in tal senso a Napolitano e si assiste a un battibecco tra il ministro {{WIKILINK}}Elsa Fornero{{/WIKILINK}}, che si è detta 'rammaricata' e la deputata Pd {{WIKILINK}}Paola Concia{{/WIKILINK}}, che le risponde come servono diritti, non di rammarico.

APPELLO A MONTI - “Facciamo appello al Presidente del Consiglio Mario Monti affinché il Governo vari un decreto legge anti-omofobia”, dichiarano Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center e Giulio e Simone, i due giovani di Firenze vittime di un’aggressione.
“Siamo stati aggrediti perché ci tenevamo per mano e ci scambiavamo un bacio - dicono Giulio e Simone - questo è intollerabile in un paese civile. Il Presidente del Consiglio ci incontri e dia un segnale chiaro di contrasto alla violenza omofoba. L’omofobia è un male da contrastare. Lo si fa in tutta Europa, è tempo che anche l’Italia si adegui”.


IL RAMMARICO DI FORNERO - “Come ministro delle Pari opportunità, esprimo il mio profondo rammarico per la bocciatura in commissione Giustizia della Camera della proposta di legge contro l`omofobia e la transfobia. Il riconoscimento della specificità dei reati di omofobia e transfobia rappresenta un principio di civiltà, riconosciuto con una specifica disposizione normativa”, dichiara in una nota il ministro del Welfare, Elsa Fornero.

“Questa è una richiesta pressante che viene dalla società civile - prosegue - così come dalle istituzioni internazionali ed europee che ci sollecitano ad adottare misure adeguate per la protezione delle persone dagli intollerabili atti di violenza a sfondo omofobico e transfobico di cui purtroppo leggiamo quotidianamente. Continuerò comunque il mio impegno nella direzione che era stata già intrapresa e, a breve, partendo dalla attuazione della raccomandazione del consiglio d`Europa n. 5 del 2010 con un progetto pilota del dipartimento per le pari opportunità, proporrò l`adozione di una strategia nazionale per i diritti della persone LGBT e l`avvio di una nuova campagna nazionale contro l`omofobia”.

Fornero aggiunge: “Sono convinta che una società aperta, più inclusiva e sicura non possa prescindere dalla piena affermazione dei diritti umani di tutte le persone e auspico quindi che il nostro paese possa al più presto dotarsi di questa norma di civiltà”.


CONCIA ALL'ATTACCO - La deputata pidiellina Paola Concia ribatte:  "Se davvero la Ministro Fornero ha a cuore la protezione delle cittadine e dei cittadini italiani da intollerabili atti di violenza a sfondo omofobico e transfobico e se vuole dare piena attuazione alla Raccomandazione del Consiglio d’Europa, non ha alcun bisogno di adottare una strategia nazionale per i diritti delle persone LGBT".

"Infatti, non solo la strategia esiste già, ma esistono delle concrete proposte di legge che hanno solo bisogno di essere approvate. Sono quattro ed estremamente chiare; una legge per il contrasto di omofobia e transfobia, una legge che estenda diritti e doveri del matrimonio eterosessuale a quello omosessuale; una legge per il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali ed infine una modifica della legge sul cambio di sesso, che ha fatto il suo tempo e che deve essere aggiornata".

"In particolare - prosegue - per quanto riguarda la legge contro l’omofobia e la transfobia, dopo che il Parlamento ci sta lavorando da quattro anni, il silenzio del Governo di ieri in Commissione Giustizia è stato a dir poco imbarazzante e ha dato il senso di un’assenza decisamente colpevole. Inoltre, Ministro Fornero, questa sua enunciazione di programma ha, me lo lasci dire, un colorazione decisamente più adatta a un politico che a un tecnico quale lei rivendica sempre di essere. Una cosa resta certa: gli omosessuali e i transessuali italiani non hanno bisogno di strategie, ma di leggi e di diritti".