Roma, 17 novembre 2012 - La sinfonia dei Vespri siciliani di Giuseppe Verdi ha accolto i partecipanti all’assemblea ‘Verso la terza repubblica’ negli Studios di via Tiburtina a Roma. Sala piena, oltre 6500 ospiti accreditati. Sono arrivati {{WIKILINK}}Raffaele Bonanni{{/WIKILINK}}, {{WIKILINK}}Andrea Riccardi {{/WIKILINK}}e poi {{WIKILINK}}Luca di Montezemolo {{/WIKILINK}}accolto da un lungo applauso.

In platea pochi i politici, tra questi il capogruppo alla Camera di Fli, Benedetto Della Vedova e Mario Baldassarri, Gianni Vernetti, Maurizio Fistarol e Linda Lanzillotta (Api), i deputati del Pd, Antonello Giacomelli e Francesco Garofani. Alla fine da Milano, dopo l'intervento alla Bocconi - teatro di contestazioni e scontri con la polizia - il premier Mario Monti manda un commento favorevole al discorso di Montezemolo, dicendo di detto di vedere “con favore” le iniziative di chi, nella società civile, si sta attivando per riavvicinare i cittadini alla politica.

AMORE PER L'ITALIA - “La presenza è stata superiore ad ogni attesa, siete venuti da ogni parte d’Italia senza chiedere niente, per testimoniare la voglia di andare avanti, l’amore per il paese e la responsabilità per il futuro delle nostre famiglie e dei nostri figlie grazie a tutti”. Così Luca di Montezemolo ha aperto il suo intervento all’assemblea Verso la terza repubblica.

“Siamo qui perché siamo convinti che nessuna maledizione condanni l’Italia a declino e alla rassegnazione”, continua il presidente di Italiafutura. "Dobbiamo avere speranza nel futuro", aggiunge.

BENIGNI E TROISI - Nel suo intervento, lo scrittore Edoardo Nesi si appella “a due dei maggiori economisti italiani”. Parte quindi il video che ripropone una scena di ‘Non ci resta che piangere’, in cui i giovani Massimo Troisi e Roberto Benigni si trovano a che fare con il doganiere che, ad ogni loro obiezione circa il passaggio della frontiera, risponde: “Un fiorino!”, noncurante delle ragioni dei viandanti.
“Il nostro mondo è diventato complicato”, aggiunge Edoardo Nesi, “ma non puo’ essere cambiato tornando al passato”.

MAI PIÙ DERISI O COMMISSARIATI - “Mai più firmeremo deleghe in bianco alla classe politica”, ha detto Luca di Montezemolo. “Siamo qui in questi venti anni abbiamo provato vergogna per essere italiano e perchè nessuno di voi vuole mai più provare questo sentimento. Mai più accetteremo di vedere l’Italia derisa e disoronata, mai più proveremo l’umiliazione di essere commissariati o di essere l’anello debole in Europa e nel mondo”.

E ancora: “Basta stare in tribuna: i cittadini e le eccellenze che costituiscono il nerbo della nostra azione abbandonino le tribunale e riportino a giocare in attacco a e vincere”.

MONTI-BIS - “Monti può fare il lavoro di ricostruzione in Italia e in Europa meglio di chiunque altro. Ammetterlo non è un segno di debolezza ma un’assunzione di responsabilità”, ha detto Montezemolo, aggiungendo che “vale per me che pure ho avuto qualche esperienza di successo nella vita, dovrebbe valere tanto più per chi è in politica da decenni con i risultati che ogni giorno vediamo”.
Il leader di ItaliaFutura precisa però che “non chiediamo al presidente del Consiglio di prendere oggi la leadership di questo movimento politico, ciò pregiudicherebbe il suo lavoro e non ce lo possiamo permettere. Quello che ci proponiamo di fare è dare fondamento democratico ed elettorale al percorso iniziato dal suo governo perchè possa proseguire, rafforzato, nella prossima legislatura”.

E ancora: “Il fatto che Monti possa proseguire il suo lavoro è per noi un punto di riferimento. Il primo Monti, poi è stato condizionato dai veti incrociati in Parlamento” - continua Montezemolo - Noi non gli tiriamo la giacca” ha aggiunto Montezemolo ma Monti resta fondamentale anche per la credibilità dell’Italia che “deve uscire dalle problematiche del proprio cortile” per avere un ruolo importante in Europa.

LEADERSHIP CORALE  - “Non ho preteso alcun ruolo per impegnarmi in questo progetto anche perchè se avessimo cominciato a dividerci su chi deve essere il leader, invece di costruire contenuti, programmi e classe dirigente, che discontinuità avremmo marcato nei confronti dei vecchi partiti?”, ha aggiunto Montezemolo spiegando che “la leadership di questo movimento è rappresentata da tutti noi. Da coloro che ne fanno parte oggi e da coloro che verranno domani. La dimensione di ‘squadra’ è l’unica che hoi praticato nella mia vita professionale e che riconosco come vincente”.

RICCARDI - “Monti è diventato l’uomo della rinascita”. Ne è convinto Andrea Riccardi che intervenendo alla convention ha parlato di un “grande evento di speranza” che può “allargare e arricchire il progetto iniziato dal governo” perchè c’è tanta gente che vuole continuare quella ricostruzione iniziata da Monti.

“Ma come dirlo? Attraverso chi? chi se ne farà carico? Io sono un ministro di un governo in carica ma sono anche un cittadino preoccupato per il domani - ha spiegato il ministro per la cooperazione internazionale -. Tutti insieme dobbiamo trovare una risposta e ho fiducia che la passione mostrata qui oggi possa concretizzarsi in un’iniziativa concreta, per uscire da questa impasse”.

Riccardi ha quindi assicurato la sua partecipazione a questo progetto: “Dobbiamo farlo insieme. La Secondo Repubblica si è consumata, lascia tanti delusi, ma la terza repubblica è già cominciata quest’anno” e “il nostro grande disegno non può essere solo un programma di esperti per finire tra i libri dei sogni. Il programma è già iniziato, per arricchirlo e affermarlo guardo con simpatia a un soggetto civio che presidi con generosità la speranza del futuro. Anche se il tempo che abbiamo davanti è breve - ha concluso - questa è un’occasione favorevole e irripetibile”.

BERSANI - “Consiglierei di non tirare Monti per la giacca perché in questo momento svolge una funzione molto delicata e utile al Paese e credo che dovrà svolgerla anche nella prospettiva”, chiede il segretario del Pd, {{WIKILINK}}Pier Luigi Bersani{{/WIKILINK}}, rispondendo a Bari a una domanda dei giornalisti che gli chiedevano di commentare l’intervento di Luca Cordero di Montezemolo.

“Per quello che ho potuto sentire - ha aggiunto - parole come ricostruzione, riscossa civica, civismo, sono le stesse parole che noi stiamo dicendo ormai da due tre anni e quindi riconfermo anche l’interesse che abbiamo a queste parole”. A proposito del commento positivo del premier Monti al discorso di Montezemolo Bersani ha detto: “non ci vedo niente di strano”.