Bologna, 17 novembre 2012  - Dopo l'apertura del presidente Napolitano all'election day tanto fortissimamente voluto dal centrodestra, crescono come funghi i fan della soluzione di anticipare la data delle elezioni per poter votare insieme regionali e politiche: ora c'è l'ok di Vendola, Di Pietro, Renzi e persino, sebbene in modo un po' freddino, Bersani.

VENDOLA -  “Mi pare una scelta di buon senso”: cosi’ il leader di sel candidato alle primarie per il centrosinistra, {{WIKILINK}}Nichi Vendola{{/WIKILINK}}, commenta l’apertura all’election day arrivata ieri dal presidente della Repubblica. Il Colle ha fissato per il 10 marzo 2012 la data delle elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise. “Credo che sia di buon senso - ha spiegato il presidente della Regione Puglia al termine di un incontro con il suo comitato elettorale a Bologna - chiudere prima l’esperienza del Governo Monti e sia altrettanto di buon senso accorpare le ragionali e le politiche”.

DI PIETRO - “Apprezziamo e condividiamo la soluzione di fare le elezioni nazionali e quelle regionali in un unico giorno”: il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, giudica “ottimale” l’apertura del Colle all’election day. Per Di Pietro, infatti, fissare una data unica “permette di dare meno fastidio possibile agli elettori, di fare in modo che più elettori possano andare a votare, di risparmiare denaro e, soprattutto, permette all’elettore di avere un quadro completo per evitare di votare un giorno una coalizione di un colore e un giorno quella di un altro”.

Il leader Idv, arrivato a Bologna per la campagna referendaria del suo partito, considera “ottimale” la data per il voto individuata dal presidente della Repubblica per il 10 marzo 2013. Questo, infatti, consente “non solo di rispettare gli impegni presi negli scioglimenti dei Consigli regionali ma anche - ha spiegato Di Pietro - di fare una legge elettorale perché non avrebbe senso un rinvio fino al 10 marzo - ha concluso - senza che nel frattempo non si sia modificata la legge elettorale”.

ALFANO, NIENTE PRIMARIE ALL'AMERICANA -  “Chiederò al presidente Silvio Berlusconi la riconvocazione dell’ufficio di presidenza per assumere delle decisioni definitive che riguardino la formula delle primarie e lo svolgimento di esse, anche in riferimento a questi tempi istituzionali dettati dalla decisione dell’election day che non permette lo svolgimento delle primarie ‘all’americana’”, ha detto {{WIKILINK}}Angelino Alfano {{/WIKILINK}}al suo arrivo alla convention organizzata dagli ex An a Milano.

RENZI - "Credo che in questo momento abbia più senso fare un election day che non andare a votare a distanza di 3 mesi per istituzioni diverse", dice anche {{WIKILINK}}Matteo Renzi{{/WIKILINK}}, candidato alle primarie del centrosinistra, in una conferenza stampa a margine della convention alla Stazione Leopolda. Sul punto specifico, ha aggiunto Renzi, "decide il presidente della Repubblica".

BERSANI - “Intanto la cosa è stata discussa nella sede giusta”, ha ribadito stamani il segretario del Partito Democratico, {{WIKILINK}}Pierluigi Bersani{{/WIKILINK}}, a proposito della possibilità dell’election day il 10 e 11 marzo, data fissata per le elezioni regionali nel Lazio, Molise e Lombardia. “Noi - ha detto Bersani - non abbiamo nessun problema a fare ogni sforzo perché si realizzino le condizioni che il Presidente Napolitano ha auspicato e quindi - ha concluso - l’approvazione della Legge di Stabilità e della legge elettorale”

PISAPIA - “Se si riesce a unire risparmio e democrazia è una scelta giusta quella dell’election day a marzo”. Cosi’ il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a margine della tappa dell’Expo tour a Napoli, commenta l’ipotesi dell’election day il prossimo 10 marzo. “Non è possibile - ha aggiunto - che Regioni come il Lazio e la Lombardia siano governate da chi non ha il consenso elettorale o ha la sfiducia”.

CICCHITTO - "Su un Election Day per il 10 marzo dò un giudizio positivo. E’ stata smontata una decisione irragionevole che avrebbe portato 14 milioni di italiani a votare per le regionali il 10 febbraio e per le politiche ad aprile, con spese aggiuntive e il rischio astensionismo", ha detto il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto a Genova a margine di un incontro pubblico del Nuovo Psi.

"E’ stata presa una decisione equa - ha commentato - adesso è indispensabile, da un lato approvare la Legge di Stabilità, lo reputo abbastanza facile, dall’altro approvare una nuova legge elettorale superando quella attuale, il Pdl ha fatto tutte le proposte, adesso è il Pd che deve farci capire se ha un atteggiamento costruttivo oppure se fa come l’asino di Buridano che scarta ogni proposta per rimanere con la legge attuale, il Pd allora si assumerebbe la responsabilita’, mi auguro che per l’appello del presidente della Repubblica le forze politiche trovino un’intesa al Senato".

MARONI - Soddisfa anche la Lega Nord la possibilità di accorpare in un’unica data le elezioni politiche e quelle regionali. "Noi lo diciamo da due mesi - ha osservato il segretario Roberto Maroni - che è bene fare assieme politiche, regionali e amministrative. E’ il nostro ruolo: diciamo le cose prima degli altri e poi tutti ci danno ragione".