Roma, 23 novembre 2012 - E’ stato rinviato lo sciopero dei giornalisti previsto per lunedì contro il ddl sulla diffamazione, in seguito all’intervento del presidente del Senato Schifani: lo scrive il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, sulla sua pagina Facebook. "Lunedì non ci sarà lo sciopero contro il ricatto della nuova legge sulla diffamazione. Una lettera impegno del presidente Renato Schifani e un invito della Fieg sono stati considerati elementi utili per una sospensione. Schifani ha aiutato Odg e Fnsi nella tormentata vicenda della legge sull’equo compenso. Il suo intervento meritava considerazione. La Fnsi renderà noti altri particolari", scrive Iacopino.

Poco prima il Presidente del Senato, Renato Schifani, "nel pieno e totale rispetto dell’autonomia di scelta sulla protesta deliberata dal sindacato della stampa", aveva  auspicato fortemente che l'iniziativa potesse essere differita all’esito del voto finale dell’Aula di Palazzo Madama. Voto che avrà luogo entro la giornata di lunedì.

Molte nella giornata le reazioni all'apprrovazione in Senato della norma Salva-direttori nel ddl sulla diffamazione e allo sciopero dei giornalisti annunciato per lunedì. La Fnsi (il sindacato dei giornalisti italiani), che lo sciopero ha proclamato, aveva lascia aperto uno spiraglio.  "C'è ancora del tempo: se qualcuno è in grado in queste ore di poter dare dei segnali e far capire che il testo finale e quindi l'esito di questa brutta vicenda può essere in qualche modo corretto, troverà dalle nostre parti orecchie attente". Questo l'appello lanciato questa mattina dal presidente della Federazione nazionale della stampa Roberto Natale. "Uno sciopero ad oggi confermato per dare un segnale dopo settimane in cui avevamo chiesto al Senato di fermarsi - ha spiegato Roberto Natale - visto che sta procedendo ad un testo ogni volta sempre più pasticciato e pericoloso", anche a seguito dell'ultimo emendamento salva-direttori al ddl anti diffamazione.

"Noi arriviamo a questo sciopero dopo aver fatto tre sit in al Pantheon e altre varie iniziative: lunedì ci sarà una fiaccolata in contemporanea con il dibattito al Senato - ha anticipato Natale - ma la decisione di uno sciopero non è ottocentesca, è uno dei modi per segnalare che la situazione è giunta a un livello di guardia". Più difficile l'organizzazione di un contro sciopero: "I giornali li fanno i direttori e non c'è mai stata quella disponibilità che dovrebbe esserci nell'atteggiamento degli editori - ha detto Natale - se ne potrebbe ragionare se la Fieg e le grandi emittenti televisive ci chiedessero, in presenza di una programmazione di sciopero, di creare spazi alternativi: a quel punto - ha concluso Natale - sarebbe sicuramente un'offerta di quelle che ci tenterebbero".

Sullo sciopero era intervenuta anche la Fieg, la federazione degli editori.  Per il Presidente Giulio Anselmi, "le ragioni della protesta dei giornalisti contro una pessima legge sulla diffamazione sono comprese e condivise. Ma la Fieg ritiene improprie le modalità della protesta con uno sciopero che rende ancora piu' difficile la situazione dell'informazione".

Dopo l'approvazione in Senato della norma salva-direttori, interviene il direttore del Tg La7, Enrico Mentana: "Se passasse quella norma vergognosa m'impegno per iscritto a assumermi la totale responsabilità penale d'ogni notizia giudicata diffamatoria". Così Mentana su Twitter. La norma attualmente all'esame del Senato, invece, prevede la pena detentiva per il giornalista e la multa fino a 50mila euro per il giornalista 'concorrenti' nel reato di diffamazione.