Roma, 24 novembre 2012 - Conto alla rovescia per il primo turno delle primarie del centrosinistra che si terrà domenica. Una sfida tra cinque contendenti per scegliere il candidato premier alle elezioni politiche del 2013: Pier Luigi Bersani, segretario del Pd; Laura Puppato consigliere regionale del Veneto del Pd; Matteo Renzi, sindaco di Firenze, del Pd; Bruno Tabacci, deputato e assessore al Comune di Milano dell’Api; Nichi Vendola presidente della Regione Puglia, di Sinistra e Libertà.

Sono gia' un milione e mezzo gli elettori di centrosinistra che si sono registrati. Lo ha reso noto Nico Stumpo, responsabile del coordinamento nazionale, nel corso di una conferenza stampa. I pre-registrati sono circa mezzo milione e per loro domani, per completare le formalita' per ottenere il rilascio del certificato di elettore sono stati predisposte corsie riservate. L'altro milione di iscritti potra' votare direttamente. I seggi, aperti dalle 8 alle 20, sono 9.239 con altrettanti uffici elettorali annessi. Sono coperti 7.949 comuni su 8.215. Per gli altri sono stati organizzati seggi itineranti.

E' stata poi prevista la possibilita' di voto a domicilio per i malati e di voto in un Comune diverso da quello di residenza per studenti e lavoratori fuori sede. Voteranno anche gli italiani all'estero. Per loro ci sono 135 seggi in 116 citta' di 19 Paesi e sono arrivate gia' 6.405 registrazioni per il voto on line.

Le previsioni indicano probabile il ricorso al ballottaggio e l'ipotesi più gettonata è un econdo round Bersani-Renzi, che si terrà fra otto giorni, il 2 dicembre. Si vota in ogni caso in un solo giorno, dalle 8 alle 20 e per un solo candidato.

I PRECEDENTI - Era il 16 ottobre 2005, poco più di sette anni fa, quando per la prima volta nella storia il candidato leader del centrosinistra fu scelto con il sistema delle primarie. Allora il vincitore, tra i sette candidati, fu Romano Prodi con il 74,17 dei voti, che poi vinse le elezioni. Parteciparono 4.294.487 persone. Anche il successivo candidato premier del centrosinistra fu scelto attraverso le primarie: oltre il 75 per cento delle preferenze sugli oltre 3,5 milioni di votanti andarono a Walter Veltroni, che però fu sconfitto da Silvio Berlusconi.

Le primarie sono state lo strumento scelto anche per eleggere l’attuale leader del Pd, Pierluigi Bersani, il 25 ottobre 2009, che si impose con il 53 per cento dei voti, seguito dal Dario Franceschini con il 34,3 e Ignazio Marino con il 12,4.

BERSANI - “Moralità e lavoro: si deve partire da qui. Tocca a noi cambiare il Paese. La fiducia dei cittadini, quella che oggi si è persa, è un fattore primario della coesione, e dunque dell’economia. La lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, la legalità, la sobrietà nei costi della politica, lo snellimento della Pubblica amministrazione, la legge sulla trasparenza dei partiti, la legge sul conflitto di interessi a tutti i livelli, le riforme istituzionali non sono solo i capitoli di un riscatto della moralità pubblica”: è’ il ‘programma’ del segretario del Pd Pier Luigi Bersani che in un’intervista all’Unità spiega che sul lavoro “ci giochiamo tutto, compresa la nostra coesione come società”.

“Da dieci anni il lavoro declina, i livelli di occupazione delle donne e dei giovani sono inaccettabili. Questa è la priorità delle priorità, su cui far convergere gli sforzi del Paese” aggiunge Bersani spiegando che la ricostruzione dell’Italia “passa anche da un nuovo sistema politico”. “La mia idea di sinistra è il Pd.

Bersani affronta anche il tema delle alleanze con l’auspicio che “dal Centro arrivi una proposta unitaria e innovativa” ma “il Pd è troppo grande perchè qualcuno immagini di usarlo come salmeria”. E sull'Idv dice: "Alleanza con l'Idv? Sì, con molti se". Poi risponde indirettamente ad Alfano sul problerma degli indagati: "Non non abbiamo questo problema".
 

RENZI -  "La partita è aperta e se noi riusciamo non a convincere gli indecisi, ma semplicemente a portare a votare tutti quelli che dicono io tra i cinque voterei Renzi, noi queste primarie le vinciamo", ha detto Matteo Renzi stamani a Pistoia. "Ad un giorno dalle primarie credo nella mia vittoria molto più di quando siamo partiti da Verona", aggiunge Renzi, "Quando siamo partiti - ha proseguito - tutti ci dicevano che la nostra sarebbe stata una battaglia di testimonianza, tutti dicevano non ce l’avremmo mai fatta, oggi invece la situazione è possibile, è aperta, vedremo se andremo domani al ballottaggio oppure se le cose si chiuderanno al primo turno, ma quello che e’ fondamentale è che abbiamo portato le piazza e i teatri ad essere pieni di persone".

C'è spazio anche per polemizzare con Vendola: "Ho visto Nichi Vendola che in questi giorni mi ha dato lezioni su cosa significhi essere di sinistra, siccome io a Nichi voglio bene e non voglio minimamente fare le polemiche, gli ho risposto, scusa Nichi, ma tu che sei cosi’ bravo a dare lezioni, secondo te è essere di sinistra fare come hai fatto te con Bertinotti e mandare a casa il governo Prodi? E’ di sinistra parlare sempre contro Berlusconi, ma non avere mai fatto una legge contro il conflitto di interessi?". Il sindaco di Firenze è fiducioso: "Le nostre chance sono aumentate, giochiamo l'ultima settimana a viso aperto".

VENDOLA -  “Bersani in questi giorni ha mantenuto ispirazioni nobili, ma sempre contraddittorie. Lo vedo costretto a contorsioni logiche e culturali per non prendere posizioni nette e chiare sui temi più importanti”, atttacca Vendola sul quotidiano ‘Pubblico’. “Ad esempio - prosegue Vendola - sulla produttività: ma come si fa a non sostenere Susanna Camusso e la Cgil nella battaglia per difendere la civiltà del lavoro e il ruolo, simbolico ed economico dei contratti nazionali. Temo che il Pd di Bersani finisca per trovarsi tra mondi che si combattono e la realpolitik lo porti a fare cose che non pensa”.

 “Io - prosegue - sono il candidato che è andato a Melfi, a Pomigliano, che difende la rappresentanza della Cgil attaccata da Marchionne, che considera inderogabile la battaglia sui diritti e non negoziabili le aspettative delle donne contro il femminicidio, e quello degli studenti nella difesa della scuola, Questi sono fatti politici.
Vedo che in queste ore tutti gli altri concorrenti alle primarie fanno a gara per dichiararsi di sinistra. A parole”.

“Le primarie e la costruzione del centrosinistra sono l’unico campo di gioco per la sinistra. Al di fuori c’è solo Grillo. - continua Vendola parlando al Manifesto  - So che nel Pd c’è una contesa aspra, ma la mia partecipazione alle primarie ha obbligato tutti i candidati a una presa di distanza dai provvedimenti e dalla politica di Monti, e archiviare la sua agenda”.
“Il buon senso della mia piattaforma politico-culturale - prosegue Vendola - è rivelata dall’insostenibilità sociale delle politiche del rigore".

 TABACCI - "Mi aspetto tanta gente a votare", ha dichiarato Bruno Tabacci parlando in diretta Web con i lettori del Giorno. E a Sky confida: “Una coalizione di centrosinistra ha bisogno di entrambe le componenti per vincere: una sinistra anche radicale e un centro equilibratore”. Tabacci si dice “sereno” alla vigilia del voto. “Mi sono anche divertito”, ha aggiunto Tabacci, che però non ha voluto dire per chi voterà a un eventuale ballottaggio: “Aspettiamo i risultati di domani”.

PUPPATO - "L’Agenda Monti è stata un’agenda emergenziale: ora serve più politica e un nuovo metodo: se vogliamo cambiare l’Italia serve un grande Risorgimento nazionale. Lo dobbiamo avviare cambiando noi stessi e lo stile della classe dirigente", ha detto la candidata alle primarie del centrosinistra, Laura Puppato, intervistata dal Tg1.

 “Lo sguardo femminile è capace di guardare al futuro e non solo all’immediato. - ha continuato - Credo che una figura femminile abbia maggiori chances per gestire una situazione cosi’ grave”.

 

DOVE VOTANO I 5 CANDIDATI - I cinque candidati alle primarie di centrosinistra voteranno ciascuno nella propria città di residenza dove aspetteranno, salvo ripensamenti dell’ultima ora, i risultati dello spoglio.

Pier Luigi Bersani voterà alle 10.30 in via XXIV maggio 51 a Piacenza.

Laura Puppato voterà alle ore 11.30 nel seggio di Montebelluna e aspetterà i risultati nella sede del suo comitato nella cittadina.

Matteo Renzi voterà alle 17 al circolo Arci di piazza dei Ciompi a Firenze. Attenderà i risultati al teatro Lorenese alla Fortezza da Basso (viale Strozzi).

Bruno Tabacci voterà alle 11 a Milano, a largo Corsia dei Servi 11. In serata sarà al suo comitato in via Concordia 10 per attendere i risultati.

Nichi Vendola voterà alle 11 a Terlizzi, in provincia di Bari, nel seggio allestito in piazza Cavour vicino al chiostro della Clarisse. Il leader di Sel attenderà i risultati al comitato di Bari, in via De Rossi 52.