Milano, 26 novembre 2012 - Il giorno dopo la grande abbuffata delle primarie del centrosinistra, l'attesa è per gli 'endorsement' dei candidati sconfitti. Insomma, a chi andrà il cospicuo 'tesoretto' di voti di Nichi Venfola? E per chi si esprimeranno, nel ballottaggio, gli elettori di Laura Puppato e Bruno Tabacci?
A proposito del ballottaggio, Renzi si dice sicuro: "Do per assodato che Vendola scelga Bersani, non ho alcun dubbio, ci siamo messaggiati anche ieri".

VENDOLA E I VOTI DA MERITARE - Ma il leader di Sel non dà l'appoggio per scontato: "Pierluigi Bersani se li deve conquistare i voti che sono venuti a me nel primo turno - dichiara - Ho negli occhi le immagini di quello che è avvenuto a Roma, ai ragazzi, ho fatto la mia battaglia con il cuore in questa questione e voglio sentire parole forti che vadano in questa direzione". Insomma "si riparte da zero e io vorrei ascoltare parole che fossero in grado di rispondere alle domande che sono talvolta espresse in maniera dolente da tutte quelle persone che vengono penalizzate in questo momento dall’agenda Monti".

Quanto al risultato delle primarie, Vendola commenta: "Ho combattuto a mani nude contro due giganti ma è stata una buona battaglia che ha messo sul piatto temi che fanno bene al centrosinistra".
Il governatore della Puglia sostiene, con una punta polemica, che "i grandi gruppi editoriali e le televisioni hanno raccontato le primarie come se fosse il congresso del Pd". Sul ballottaggio Vendola fa sapere di voler "ascoltare puntigliosamente Bersani e Renzi per orientare il proprio sostegno".

PUPPATO DECIDE TRA DUE GIORNI - "Entro al massimo mercoledì decideremo verso quale candidato orientare il nostro voto", spiega Laura Puppato, interpretando i consensi espressi dagli elettori veneti come "un segnale preciso che giunge da questa parte d’Italia e che Pierluigi Bersani deve cogliere".

"I voti andati a Matteo Renzi sommati ai miei - spiega oggi Puppato - dovrebbero indurre il segretario del Pd a togliersi di dosso una serie di concrezioni, chiusure e timori che in larga parte sono serviti a mantenere strutture e apparati ma non a rendere comprensibile un progetto di grande coraggio e di investimento sul futuro".
Il Veneto, prosegue, "è da sempre un laboratorio di novità. Adesso occorre costruire un programma politico per l’Italia e non si potrà prescindere da noi - aggiunge, con riferimento al proprio gruppo - che abbiamo offerto una visione diversa rispetto agli altri candidati, in particolare per una nuova economia di sviluppo che si fonda sulla sostenibilità".

TABACCI TORNA IN COMUNE - L'ex democristiano è certo di una cosa: dopo un mese di campagna elettoraleTabacci torna a gestire il Bilancio milanese: il sindaco Giuliano Pisapia gli ha infatti confermato questa mattina, con un provvedimento sindacale, le deleghe al Bilancio, Patrimonio e Tributi.
In ogni caso Tabacci sembra 'tifare' per Bersani: "Parlerò con Bersani nelle prossime ore perché l’ho trovato molto più affine al mio modo di pensare: ha ragionato sulle cose, è stato molto sui programmi. Io la penso un po’ così".