Piacenza, 26 novembre 2012 - E' un Bersani soddisfatto, quello che si presenta in conferenza stampa a Piacenza per trarre le sue conclusioni dell'avventura delle primarie in vista del ballottaggio con Matteo Renzi

CONVERGENZE CON VENDOLA - Con Nichi Vendola abbiamo dei punti di assonanza e convergenza, ma questo non vuol dire che stiamo facendo bilancini o ‘Cencelli’ in vista del ballottaggio delle primarie del centrosinistra, ha detto Bersani.
“Con Vendola abbiamo lavorato parecchio tempo per costruire la carta ‘Italia bene comune’ che dice alcune cose chiare anche sul piano delle responsabilità reciproche in caso di vittoria - ha spiegato Bersani -. Non stiamo aprendo tavoli o tavolini. Ci sono degli evidenti punti di assonanza e convergenza, per esempio su scuola, centralità lavoro, tema precarietà e della diversità di genere. Sono cose precise su cui c’è convergenza. Si parla di politica, non stiamo facendo bilancini o cencelli”.

“Non devo fare l’avvocato di Vendola - ha aggiunto il segretario - ma continuare a descriverlo come se fosse una personalità da mettere in apprendistato è abbastanza stravagante, perché sta governando da anni la sua Regione, molto meglio di altri, certamente con le sue idee, non sempre collimano con le miei. Non ha bisogno di esami”.


RENZI E IL 'NOI E LORO' - Con Matteo Renzi “ci siamo mandati messaggini, di auguri, cose buone... ci siamo scritti”. ha detto il segretario del Pd che, usando l’ironia, ha voluto precisare che il suo avversario per le primarie “ha sempre un po’ il difettuccio di dire ‘noi’ e ‘loro’... Ma noi siamo noi, loro è Berlusconi... ma si correggerà. Siamo ‘noi’, una grandissima squadra”.
Il centrodestra, ha aggiunto Bersani è “un po’ in confusione ma si faranno vivi” nei prossimi mesi.

LEGGE ELETTORALE - “Dobbiamo avere una legge elettorale che garantisca un sistema di governabilità”,  ha ribadito il segretario del Pd commentando i risultati sull’affluenza alle primarie del centrosinistra. Se il centrosinistra andrà al governo, ha spiegato, “proporrei il doppio turno di collegio”.
“Abbiamo fatto operazione che in ogni caso vale” ha detto Bersani riferendosi alle primarie di ieri. “Confermo l’impegno e volontà di raccogliere la proposta del presidente della Repubblica - ha aggiunto - ma c’è quel punto limite lì” legato alla governabilità “che bisogna che se ne rendano con tutti... Rischiamo l’osso del collo. Se la prossima legislatura avremo la maggioranza, riproporrei il doppio turnmo di collegio”.

 
IL FUTURO DI MONTI  - “Non vedo una personalità come Monti tornare alla Bocconi”, ma in questo momento “una personalità così per l’Italia, penso sia meglio fuori dalla mischia”. Ne è convinto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.
L’attuale premier, ha spiegato Bersani nel corso di una conferenza stampa, “è una personalità con la quale discutere” nei prossimi mesi.
 

IL CASO-GRILLO - Le frasi “sprezzanti” di Beppe Grillo sulle primarie sono “incomprensibili”, ha commentato  Pier Luigi Bersani: “Al Movimento 5 stelle rispondo sempre intanto con un cenno di disponibilità a discutere dei temi originari proposti: sobrietà della politica, utilizzo della rete...”.
“Detto questo, - ha aggiunto - questo atteggiamento di protesta generica, non c’è destra né sinistra, via dall’euro... è pericolosissimo. Ed è pericoloso che si lasci correre una certa idea di democrazia, dove chi dà indicazioni non accetti neanche una domanda, questo è fuori dal modello democratico. Anche queste uscite sprezzanti verso gente che si mette in fila per partecipare sono incomprensibili”.

A PROPOSITO DEL PDL  - Da un punto di vista egoistico per il Pd sarebbe meglio Silvio Berlusconi come leader del centrodestra, ma per il Paese è bene che anche il Pdl metta su un meccanismo di “partecipazione”,  ha detto Bersani: “Forse finisce per essere più comodo Berlusconi, ma per la mia innata attenzione al bene del paese spero ancora che Alfano riesca a costruire qualche forma di partecipazione. Certo, nemmeno noi in 15 giorni riusciremmo a fare una cosa perfetta, ma preferirei prevalesse un’idea di partecipazione”.
 

CRISI ECONOMICA - La crisi non è alle spalle e non si può dire che la nottata sta passando perché non lo pensa la gente che sta ancora soffrendo, ha poi aggiunto Bersani, nel corso di una conferenza stampa a Piacenza.
“Non sono sicuro che la crisi l’abbiamo alle spalle - ha detto Bersani -. L’effetto sociale sta arrivando è molto pesante” e “chi pensa che la nottata sta passando... la gente non lo pensa”.
“Vedo davanti un anno difficile - ha aggiunto il segretario del Pd - la crisi sta portando molta sofferenza e preoccupazione tra la gente. Andrei piano a dire che il peggio è passato”.