Firenze, 28 novembre 2012 - In vista del ballottaggio di domenica, e anche del faccia a faccia - stavolta firmato Rai - tra gli sfidanti del Pd Pierluigi Bersani e {{WIKILINK}}Matteo Renzi{{/WIKILINK}}, quest'ultimo scalda i motori lanciando stoccate fin dalla marrina presto, intervenendo a Radio 24.

REGOLE, CHE STRESS  - “Bersani ha paura che domenica vadano a votare le persone. Un leader che ha paura che le persone vadano a votare sicuramente farà fatica a gestire la crisi dei prossimi cinque anni”, attacca Renzi, ribadendo che “noi non abbiamo mai concorso a scrivere le regole. Io ho detto: ‘mi fido di Bersani’, perché aveva sempre detto che le regole sarebbero state di apertura e di partecipazione, ma - ha insistito Renzi - le regole ristretto la partecipazione e sono in alcuni casi ridicole”. “Per andare a votare al secondo turno bisogna portare la giustificazione. Non so se si rendono conto che hanno superato il muro del suono del ridicolo”, ha continuato Renzi, riferendosi alla dirigenza del Pd.

E’ possibile cambiare le regole? “Mi sono messo il cuore in pace - ha risposto Renzi - ho fatto una battaglia bella, leale, trasparente, una partita molto corretta. Cercherò di convincere sulla base delle regole che hanno fatto loro, di andare a votare, perché - ha concluso - non ho mai fatto Pierino la peste”.


ULTIMO GIRO DI GIOSTRA - Gli esponenti del centrosinistra “sono tutti insieme all’ultimo giro di giostra”, dice poi il sindaco di Firenze. Anche il segretario del Pd Bersani? “Fa parte della stessa generazione di politici”, ha risposto il candidato alle primarie del centrosinistra. “Non voglio sfasciare, ma fatemi dire fino all’ultimo giorno che c’è un’alternativa rappresentata da noi”.

I VENDOLIANI  - Pier Luigi Bersani non può “convincere i vendoliani”, perché sono elettori “contro l’apparato”, quindi “come fanno a votare Bersani e avere nel pacchetto omaggio D’Alema, Bindi e Casini?”, ha continuato Renzi. “Chi vota Bersani si prende pacchetto completo”, ha aggiunto Renzi, che ha citato l’esempio della scienziata Margherita Hack”. “Ha votato Vendola al primo turno, è una persona che non mi ha mai risparmiato niente, ma ha detto che al secondo turno vota per me”.

Bersani e Vendola tenteranno “l’accordone” come dimostra l’incontro che hanno organizzato a Napoli, ha continuato Renzi, che ha precisato: “io l’accordo politico non lo faccio con nessuno di questi”.

IL FUTURO - Cosa farà Matteo Renzi, tra 10, 20 anni? “se perdo le primarie, non ho niente da chiedere a Bersani. Io non dirò mai che vado in Africa, perché non me la sentirei di prendere in giro nessuno”. Così il candidato alle primarie del centrosinistra, a ‘Radio 24’, risponde, con un riferimento a quanto fatto da Walter Veltroni. “A un certo punto finirò con la politica, ti metti sul mercato, cerchi tra aziende private, magari all’università”, ha aggiunto Renzi, ribadendo che i politici non possono passare tutta la vita tra una carica e l’altra.

RIFORME FORNERO  - “La riforma pensioni Fornero per me è ok”, mentre quella sul lavoro “no, è troppo timida”. Così Matteo Renzi, a Radio 24. Il candidato alle primarie del centrosinistra ha poi riconosciuto che “c’è il problema degli esodati e c’è da chiedere qualcosa a chi è andato in pensione troppo presto”.
“La riforma sulle pensioni funziona, quella del lavoro no, è troppo timida, perché occorre un investimento diverso”, ha aggiunto Renzi. “Se vinciamo noi, il primo atto sarà un gigantesco piano del lavoro, che tenga insieme lotta alla burocrazia, contratto unico, start-up, flex-security. Il punto centrale è far crescere la produttività di questo meraviglioso Paese. Siamo tenuti ai margini del ring mondiale -ha concluso Renzi- da una classe burocratica.